
Territorio
XXII Giornata della Memoria e dell'Impegno, c’è anche Domi nel ricordo di Libera
5000 persone in corteo contro le mafie
Altamura - martedì 21 marzo 2017
15.45
Sono risuonati dinanzi a 5000 persone i nomi delle vittime di tutte le mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell'impegno civile. Un lungo, lunghissimo, elenco di persone tra cui anche Domenico Martimucci il calciatore altamurano ucciso dalla bomba esplosa dinanzi ad una sala giochi e riconosciuto ufficialmente lo scorso anno vittima innocente di mafia.
A Bari per ricordare tutte le vittime delle mafie, Libera ha organizzato un lungo corteo che ha attraversato la città. In piazza, poi, la lettura dal palco dei nomi delle 960 vittime innocenti di mafia, letti da decine di volontari, rappresentanti delle istituzione e familiari delle vittime. Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha letto alcuni dei nomi. Accanto a lui il coordinatore regionale di Libera Puglia, Mario Dabbicco, che ha ricordato che "questa non è una giornata, ma la tappa di un percorso".
"La lotta alla mafia come tutte le grandi battaglie non può fermarsi".
Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha esordito nel suo intervento prima di aggiungere "Noi cerchiamo di fare memoria - ha continuato Emiliano – di tutti coloro che abbiamo perduto in questa battaglia, sono i martiri della mafia e sono in gran parte uomini e donne del Sud. Come la mafia è nata nel Sud, così è il Sud ad aver generato gli anticorpi per combatterla, un Sud che si sta battendo da sempre e con grandissimo coraggio. La Puglia non poteva mancare a far sentire la sua voce in questa giornata così importante. Una giornata in cui vogliamo dare tutta la nostra solidarietà ai sindaci, agli amministratori che vengono minacciati ed in particolar modo a Don Luigi Ciotti".
"Siamo tutti un po' sbirri, perché gli sbirri sono i nemici della mafia", ha spiegato il Presidente Emiliano in riferimento alle recenti scritte ingiuriose rivolte al fondatore di Libera nella recente iniziativa antimafia fatta a Locri.
"Questa parola – ha detto Emiliano – è un insulto, lo hanno utilizzato contro di me tante volte quando facevo il magistrato, però dobbiamo prendere atto che per fare in modo che questi insulti siano sempre meno efficaci, dobbiamo distribuire questo compito di essere sentinelle dell'antimafia a tutti i cittadini di buona volontà non solo alle forze dell'ordine e reagire secondo le regole che don Luigi ci ha insegnato: quelle dell'antimafia sociale e quelle delle responsabilità nell'esercizio delle nostre funzioni, qualunque esse siano, che marginalizzano la mafia e le tolgono il terreno di coltura".
A Bari per ricordare tutte le vittime delle mafie, Libera ha organizzato un lungo corteo che ha attraversato la città. In piazza, poi, la lettura dal palco dei nomi delle 960 vittime innocenti di mafia, letti da decine di volontari, rappresentanti delle istituzione e familiari delle vittime. Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha letto alcuni dei nomi. Accanto a lui il coordinatore regionale di Libera Puglia, Mario Dabbicco, che ha ricordato che "questa non è una giornata, ma la tappa di un percorso".
"La lotta alla mafia come tutte le grandi battaglie non può fermarsi".
Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha esordito nel suo intervento prima di aggiungere "Noi cerchiamo di fare memoria - ha continuato Emiliano – di tutti coloro che abbiamo perduto in questa battaglia, sono i martiri della mafia e sono in gran parte uomini e donne del Sud. Come la mafia è nata nel Sud, così è il Sud ad aver generato gli anticorpi per combatterla, un Sud che si sta battendo da sempre e con grandissimo coraggio. La Puglia non poteva mancare a far sentire la sua voce in questa giornata così importante. Una giornata in cui vogliamo dare tutta la nostra solidarietà ai sindaci, agli amministratori che vengono minacciati ed in particolar modo a Don Luigi Ciotti".
"Siamo tutti un po' sbirri, perché gli sbirri sono i nemici della mafia", ha spiegato il Presidente Emiliano in riferimento alle recenti scritte ingiuriose rivolte al fondatore di Libera nella recente iniziativa antimafia fatta a Locri.
"Questa parola – ha detto Emiliano – è un insulto, lo hanno utilizzato contro di me tante volte quando facevo il magistrato, però dobbiamo prendere atto che per fare in modo che questi insulti siano sempre meno efficaci, dobbiamo distribuire questo compito di essere sentinelle dell'antimafia a tutti i cittadini di buona volontà non solo alle forze dell'ordine e reagire secondo le regole che don Luigi ci ha insegnato: quelle dell'antimafia sociale e quelle delle responsabilità nell'esercizio delle nostre funzioni, qualunque esse siano, che marginalizzano la mafia e le tolgono il terreno di coltura".