
La città
Urla e striscioni, il parco degli ulivi arriva in consiglio.
Niente marcia indietro dal Comune ma a breve un consiglio monotematico.
Altamura - martedì 13 ottobre 2015
11.40
Tutta colpa di un "eccetera" posto alla fine dell'articolo 28 delle norme tecniche di attuazione al Piano regolatore generale.
È questa la sintesi della lunga ricostruzione presentata in aula dall'assessore Gioacchino Perrucci durante il consiglio comunale celebrato lunedì sera.
Una storia lunga un decennio che dopo rinvii e revisioni è finita per esplodere nelle mani della nuova amministrazione a cui è toccato il compito lo scorso giugno di rilasciare il permesso di costruire in una zona tipizzata F1, ovvero destinata ad ospitare edifici e servizi pubblici secondo quanto stabilito dall'articolo 28 delle NTA.
Nello specifico si legge che la zona è destinata ad "assicurare alla comunità sia servizi relativi alla vita sociale e culturale, sia servizi di tipo tecnico e diretti al controllo dell'ambiente". La norma precisa che "in tali zone sono possibili la realizzazione di "aree di proprietà pubblica per attrezzature scolastiche di grado superiore, nelle quali è ammessa la costruzione di attrezzature ed edifici per l'istruzione superiore, nonché dei relativi alloggi per la custodia ed il servizio; aree per le attrezzature tecnologiche, nelle quali è ammessa la costruzione di impianti e relativi alloggi di custodia attinenti al settore dei trasporti urbani sia pubblici che privati; aree per attrezzature collettive urbane quali: bagni pubblici, pretura, carcere, caserma Carabinieri, caserma Vigili del Fuoco e caserma Corpo Forestale, ecc.".
Dettagli ribaditi a più voci dal comitato in difesa del parco degli ulivi, dalla consigliere Rosa Melodia e dall'ex consigliere Enzo Colonna, autore di numerose interrogazioni negli anni passati e ripetuti nel corso del consiglio comunale.
A parlare per i cittadini, Rosa Lillo " Abbiamo chiesto un incontro al sindaco Forte nel corso del quale abbiamo fatto rilevare tutte le illegittimità di un permesso di costruire che di fatto viola il piano regolatore. E nonostante le iniziali rassicurazioni, oggi il sindaco ci dice che il procedimento è chiuso. Di fatto in questo modo, l'amministrazione ha sanato un permesso di costruire carico di dubbi e irregolarità – prosegue Lillo che aggiunge – Chiediamo al sindaco di rivedere la decisione e approvare una delibera che ritiri i permessi concessi e ci aiuti a difendere un piccolo fazzoletto di verde in questa città".
In caso contrario?
"Organizzeremo a breve una manifestazione per spiegare alla città cosa sta succedendo. Non siamo contro le aziende ma non si possono difendere simili iniziative in nome del lavoro. Non si possono giustificare le imprese che non conoscono la differenza tra servizio pubblico e esercizio al pubblico. Noi la differenza la conosciamo e non è escluso che ricorreremo al Tar per difendere i nostri diritti".
Intanto in aula l'assessore Perrucci ribadisce: " Il permesso di costruire non può considerarsi una variante al piano regolatore e dunque non si ritiene di ritirare i permessi perché questo esporrebbe il Comune l rischio di contenzioso con le aziende che può concretizzarsi anche in una richiesta di risarcimento danni milionario".
In aula gli animi del comitato si scaldano, cartelli e striscioni esposti nonostante i richiami del presidente del consiglio al rispetto dell'aula. Il clima si fa rovente quando la consigliere Rosa Melodia attacca il primo cittadino: "Ci sono dichiarazioni che lei ha rilasciato agli organi di stampa nelle quali afferma di essere contrario a questo intervento, accusando l'ex sindaco Stacca di essere un palazzinaro. Se non dovesse cambiare opinione e non dovesse avviare un cambio di passo sulla vicenda del suolo Rossi, mi dispiace dirlo ma forte non è molto diverso da Stacca".
Parole che pungono il sindaco il quale, pur ostentando una calma invidiabile, risponde a muso duro: "Ho fatto di tutto per trovare un accordo con le aziende ma non c'è stato verso. Ciò che farò domani sarà inviare le dichiarazioni della consigliera Melodia alla magistratura perché non accetto di essere accusato di aver favorito qualcuno o di aver fatto inciuci con le aziende".
A fatica il presidente Marroccili chiude la discussione, il primo round. Del suolo Rossi si tornerà a discutere nei prossimo giorni nel corso di un consiglio comunale monotematico richiesto dai gruppi di opposizione. Convocato per giovedì mattina una conferenza dei capigruppo per stabilire data e ora del consiglio.
Intanto al parco degli ulivi sono arrivati gli operai per recintare il cantiere.
È questa la sintesi della lunga ricostruzione presentata in aula dall'assessore Gioacchino Perrucci durante il consiglio comunale celebrato lunedì sera.
Una storia lunga un decennio che dopo rinvii e revisioni è finita per esplodere nelle mani della nuova amministrazione a cui è toccato il compito lo scorso giugno di rilasciare il permesso di costruire in una zona tipizzata F1, ovvero destinata ad ospitare edifici e servizi pubblici secondo quanto stabilito dall'articolo 28 delle NTA.
Nello specifico si legge che la zona è destinata ad "assicurare alla comunità sia servizi relativi alla vita sociale e culturale, sia servizi di tipo tecnico e diretti al controllo dell'ambiente". La norma precisa che "in tali zone sono possibili la realizzazione di "aree di proprietà pubblica per attrezzature scolastiche di grado superiore, nelle quali è ammessa la costruzione di attrezzature ed edifici per l'istruzione superiore, nonché dei relativi alloggi per la custodia ed il servizio; aree per le attrezzature tecnologiche, nelle quali è ammessa la costruzione di impianti e relativi alloggi di custodia attinenti al settore dei trasporti urbani sia pubblici che privati; aree per attrezzature collettive urbane quali: bagni pubblici, pretura, carcere, caserma Carabinieri, caserma Vigili del Fuoco e caserma Corpo Forestale, ecc.".
Dettagli ribaditi a più voci dal comitato in difesa del parco degli ulivi, dalla consigliere Rosa Melodia e dall'ex consigliere Enzo Colonna, autore di numerose interrogazioni negli anni passati e ripetuti nel corso del consiglio comunale.
A parlare per i cittadini, Rosa Lillo " Abbiamo chiesto un incontro al sindaco Forte nel corso del quale abbiamo fatto rilevare tutte le illegittimità di un permesso di costruire che di fatto viola il piano regolatore. E nonostante le iniziali rassicurazioni, oggi il sindaco ci dice che il procedimento è chiuso. Di fatto in questo modo, l'amministrazione ha sanato un permesso di costruire carico di dubbi e irregolarità – prosegue Lillo che aggiunge – Chiediamo al sindaco di rivedere la decisione e approvare una delibera che ritiri i permessi concessi e ci aiuti a difendere un piccolo fazzoletto di verde in questa città".
In caso contrario?
"Organizzeremo a breve una manifestazione per spiegare alla città cosa sta succedendo. Non siamo contro le aziende ma non si possono difendere simili iniziative in nome del lavoro. Non si possono giustificare le imprese che non conoscono la differenza tra servizio pubblico e esercizio al pubblico. Noi la differenza la conosciamo e non è escluso che ricorreremo al Tar per difendere i nostri diritti".
Intanto in aula l'assessore Perrucci ribadisce: " Il permesso di costruire non può considerarsi una variante al piano regolatore e dunque non si ritiene di ritirare i permessi perché questo esporrebbe il Comune l rischio di contenzioso con le aziende che può concretizzarsi anche in una richiesta di risarcimento danni milionario".
In aula gli animi del comitato si scaldano, cartelli e striscioni esposti nonostante i richiami del presidente del consiglio al rispetto dell'aula. Il clima si fa rovente quando la consigliere Rosa Melodia attacca il primo cittadino: "Ci sono dichiarazioni che lei ha rilasciato agli organi di stampa nelle quali afferma di essere contrario a questo intervento, accusando l'ex sindaco Stacca di essere un palazzinaro. Se non dovesse cambiare opinione e non dovesse avviare un cambio di passo sulla vicenda del suolo Rossi, mi dispiace dirlo ma forte non è molto diverso da Stacca".
Parole che pungono il sindaco il quale, pur ostentando una calma invidiabile, risponde a muso duro: "Ho fatto di tutto per trovare un accordo con le aziende ma non c'è stato verso. Ciò che farò domani sarà inviare le dichiarazioni della consigliera Melodia alla magistratura perché non accetto di essere accusato di aver favorito qualcuno o di aver fatto inciuci con le aziende".
A fatica il presidente Marroccili chiude la discussione, il primo round. Del suolo Rossi si tornerà a discutere nei prossimo giorni nel corso di un consiglio comunale monotematico richiesto dai gruppi di opposizione. Convocato per giovedì mattina una conferenza dei capigruppo per stabilire data e ora del consiglio.
Intanto al parco degli ulivi sono arrivati gli operai per recintare il cantiere.