Uomo di Lamalunga
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Territorio

Uomo di Altamura, anche il Parco contro la rimozione

Veronico: "Resti dov'è". Formicola: "Intimidazioni verso il Cars"


"Non vi sono, ovviamente, preclusioni nei confronti della ricerca scientifica e della divulgazione di beni culturali. Riteniamo però potenzialmente rischioso ed inopportuno un progetto che decontestualizza un bene archeologico rispetto al suo sito naturale".

Dopo la presa di posizione dell'amministrazione comunale, tocca al Parco dell'Alta Murgia, nella persona del presidente Cesare Veronico, esprimere la netta contrarietà all'ipotesi di rimozione del cranio del Neanderthal incastonato nella grotta di Lamalunga, secondo quanto previsto da un progetto di realizzazione di un modello tridimensionale a grandezza naturale. Un'operazione impossibile da realizzare senza il nulla osta dell'ente, in quanto bene rientrante nel perimetro del Parco e in un percorso che unisce la grotta con il Pulo di Altamura e Cava Pontrelli, tutti interni all'area naturale protetta. Un sito, quello di Lamalunga, tra l'altro al centro di progetti di valorizzazione come il S.A.C. 'Alta Murgia'.

"L' uomo di Altamura – scrive Veronico - è custodito nelle viscere della terra e circondato da un habitat apparentemente immutato da millenni. Lo scheletro di 'Ciccillo' è da considerarsi, a tutti gli effetti, un patrimonio della collettività: l'intervento di rimozione di una sua parte si presenta estremamente delicato e i danni, in caso di errore, sarebbero incommensurabili. Tale azione, inoltre, svilisce di fatto l'idea di delocalizzazione turistica che sta portando un numero crescente di visitatori alla scoperta del territorio fuori dai nostri centri abitati. Esistono vie meno onerose e più in linea con la promozione turistica in atto per porre a valore ulteriore questo bene. Abbiamo già ricevuto progetti di valorizzazione che, con costi estremamente ridotti, potrebbero rendere fruibile al pubblico l'Uomo di Altamura, il sito in cui è collocato, la storia degli insediamenti umani nell'Alta Murgia, senza avere alcun impatto sui beni interessati".

"L'ente Parco – continua il presidente dell'ente - conserva le responsabilità geologiche, speleologiche e paleontologiche nel suo perimetro. Come si fa ad immaginare di rimuovere lo scheletro dell'Uomo di Altamura a nostra insaputa? Mi ricorda la stessa presunzione dei militari sulle esercitazioni che avvenivano senza informarci. La nostra risposta si preannuncia la stessa".

"È un'idea bizzarra – conclude Veronico - intaccare la spettacolarità naturalistica che si è creata durante migliaia di anni. Lasciamo l'Uomo di Altamura nella sua casa. 'Ciccillo' ha resistito dentro la sua grotta per millenni: non vorremmo che per un'avventata iniziativa dei nostri contemporanei venisse cancellata la sua storia e, con essa, un pezzo straordinariamente suggestivo della storia della comunità murgiana".

A tornare alla carica sull'argomento è però anche William Formicola, l'ex assessore provinciale alla cultura che per primo ha lanciato l'allarme sul pericolo di rimozione del cranio di "Ciccillo". Dopo aver riportato una nota della Società Speleologica Italiana secondo la quale "assolutamente le ossa, per importanti che siano debbano rimanere all'interno della cavità ed eventualmente essere studiate con metodi di indagine assolutamente non distruttivi", (sulla scorta dei pareri di scienziati del calibro di Vittorio Pesce Delfino, Philippe Tobias e Horst Seidler, l'esperto della "mummia di Similaun", i quali hanno sempre sostenuto che lo scheletro andasse studiato e conservato in loco), denuncia presunte pressioni intimidatorie nei confronti del Cars, che nel 1993 scoprì lo scheletro di Lamalunga: "Si è ufficialmente schierato – scrive lo studioso - per la salvaguardia assoluta del sito. A seguito di questa ovvia presa di posizione, anche pubblica, sta iniziando a ricevere, in maniera più o meno velata, ritorsioni e pressioni molto pesanti, per non chiamarle "minacce"... credo che sarà il caso di interessare la Procura della Repubblica". La vicenda dell'Uomo di Altamura non finisce qui.
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