
La città
Un grande pallone da calcio in marmo per ricordare Domi
L'opera accoglie le spoglie del giovane vittima innocente di mafia
Altamura - martedì 6 marzo 2018
11.40
Sono passati tre anni da quella maledetta sera in cui presso Largo Nitti Domenico Martimucci, il calciatore dell'Acd Castellaneta, rimase gravemente ferito in un attentato dinamitardo alla sala giochi Green Table di Altamura. Domi, che dal giorno della tragedia non aveva mai ripreso conoscenza, è il giovane che ha pagato il prezzo più alto dell'esplosione nel quale rimasero feriti altri due ragazzi.
Domenica 4 marzo, S.Ecc.za Mons. Giovanni Ricchiuti ha celebrato la Santa Messa presso la chiesa del Cimitero Monumentale di Altamura, a cui è seguita la benedizione del monumento dedicato al ventiseienne vittima innocente di mafia.
La famiglia e l'Associazione NOI SIAMO DOMI Onlus hanno avuto la concessione dell'area in cui è stato posizionato il monumento sepolcrale nel febbraio 2016, grazie ad una legge che permette di ottenere un lotto cimiteriale per la sepoltura.
"Sin da subito non abbiamo avuto dubbi sul cosa andava fatto e così abbiamo pensato a un monumento che in qualche maniera potesse rappresentare Domi. Prima dei vari significati che la religione o la filosofia attribuiscono alla sfera, al cerchio, all'infinito, il pensiero di mamma Graziella è andato al pallone da calcio, che più di ogni altra cosa rappresenta la vita di Domenico", spiega Lea Martimucci, sorella di Domi.
La famiglia e tutti gli amici del calciatore hanno fortemente voluto che il mausoleo potesse essere di facile accesso a tutte le persone che nel tempo vorranno rendere omaggio a Domi, per questo motivo la zona non è delimitata da cancelli o porte.
"Domi è il figlio e il fratello di tutti, perciò a tutti noi è sembrato opportuno lasciare il sepolcro "open space", perchè possa servire non solo a ricordarlo, ma soprattutto a tenere bene a mente che quello che è successo a lui poteva accadere a chiunque, ovunque. L'obiettivo è quello di provocare una reazione positiva nel visitatore e, allo stesso tempo, lanciare un messaggio di speranza, di legalità, di rispetto delle regole, di onestà e non di omertà, di vita e non di morte", continua Lea che inoltre è l'architetto che ha progettato il gigantesco sarcofago circolare che accoglie le spoglie del giovane Domi.
La famiglia e l'Associazione tengono a ringraziare le maestranze e le aziende che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera, oltre agli uffici tecnici comunali e ai dirigenti che hanno accelerato gli iter burocratici, e tutti coloro che hanno dedicato del tempo per far sì che il manufatto potesse essere consegnato in tempo nella terza giornata del ricordo.
Domenica 4 marzo, S.Ecc.za Mons. Giovanni Ricchiuti ha celebrato la Santa Messa presso la chiesa del Cimitero Monumentale di Altamura, a cui è seguita la benedizione del monumento dedicato al ventiseienne vittima innocente di mafia.
La famiglia e l'Associazione NOI SIAMO DOMI Onlus hanno avuto la concessione dell'area in cui è stato posizionato il monumento sepolcrale nel febbraio 2016, grazie ad una legge che permette di ottenere un lotto cimiteriale per la sepoltura.
"Sin da subito non abbiamo avuto dubbi sul cosa andava fatto e così abbiamo pensato a un monumento che in qualche maniera potesse rappresentare Domi. Prima dei vari significati che la religione o la filosofia attribuiscono alla sfera, al cerchio, all'infinito, il pensiero di mamma Graziella è andato al pallone da calcio, che più di ogni altra cosa rappresenta la vita di Domenico", spiega Lea Martimucci, sorella di Domi.
La famiglia e tutti gli amici del calciatore hanno fortemente voluto che il mausoleo potesse essere di facile accesso a tutte le persone che nel tempo vorranno rendere omaggio a Domi, per questo motivo la zona non è delimitata da cancelli o porte.
"Domi è il figlio e il fratello di tutti, perciò a tutti noi è sembrato opportuno lasciare il sepolcro "open space", perchè possa servire non solo a ricordarlo, ma soprattutto a tenere bene a mente che quello che è successo a lui poteva accadere a chiunque, ovunque. L'obiettivo è quello di provocare una reazione positiva nel visitatore e, allo stesso tempo, lanciare un messaggio di speranza, di legalità, di rispetto delle regole, di onestà e non di omertà, di vita e non di morte", continua Lea che inoltre è l'architetto che ha progettato il gigantesco sarcofago circolare che accoglie le spoglie del giovane Domi.
La famiglia e l'Associazione tengono a ringraziare le maestranze e le aziende che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera, oltre agli uffici tecnici comunali e ai dirigenti che hanno accelerato gli iter burocratici, e tutti coloro che hanno dedicato del tempo per far sì che il manufatto potesse essere consegnato in tempo nella terza giornata del ricordo.