
Ospedale e sanità
Struttura riabilitativa di Altamura, troppi dinieghi
Interrotti trattamenti ai pazienti. Una lettera del Tribunale della Salute
Altamura - lunedì 2 aprile 2012
10.46
In una lettera aperta indirizzata ai responsabili del Distretto socio-sanitario, ai referenti dell'Unità operativa di riabilitazione e al direttore generale della Asl, il Tribunale della Salute "Monsignor Nicola Loiudice" di Altamura lamenta una situazione davvero riprovevole. Si sono registrati numerosi dinieghi e interruzioni di trattamenti da parte della struttura operativa riabilitativa sita in via Palestro. Molti sono i cittadini che si sono rivolti all'associazione segnalando le mancanze.
"Tutto ciò, si legge nel documento - è in contrasto con le normative di legge e di tutela, sia a livello nazionale che regionale, in quanto non si tiene conto anche del coinvolgimento delle persone con disabilità e dei loro familiari". Nella lettera, a firma del presidente Nicola Corrado Salati, si sottolinea che l'Azienda Sanitaria locale, qualora risulti essere non in grado di fornire il servizio direttamente, provvede mediante convenzione con istituti esistenti nella regione in cui abita l'utente o anche in altre regioni.
Il rischio in alcuni casi è che la disabilità si trasformi in svantaggio esistenziale permanente. Motivo per cui si chiede che "vengano messi in essere tutti i provvedimenti atti a garantire: i tempi limitati di attesa per le visite specialistiche competenti; la continuità terapeutica riabilitativa programmata e con il coinvolgimento familiare; il rispetto della libera scelta della struttura riabilitativa; una maggiore tutela della privacy nel trattamento dei dati sensibili; la tutela del diritto costituzionalmente garantito alla cura ed alla salute".
"Tutto ciò, si legge nel documento - è in contrasto con le normative di legge e di tutela, sia a livello nazionale che regionale, in quanto non si tiene conto anche del coinvolgimento delle persone con disabilità e dei loro familiari". Nella lettera, a firma del presidente Nicola Corrado Salati, si sottolinea che l'Azienda Sanitaria locale, qualora risulti essere non in grado di fornire il servizio direttamente, provvede mediante convenzione con istituti esistenti nella regione in cui abita l'utente o anche in altre regioni.
Il rischio in alcuni casi è che la disabilità si trasformi in svantaggio esistenziale permanente. Motivo per cui si chiede che "vengano messi in essere tutti i provvedimenti atti a garantire: i tempi limitati di attesa per le visite specialistiche competenti; la continuità terapeutica riabilitativa programmata e con il coinvolgimento familiare; il rispetto della libera scelta della struttura riabilitativa; una maggiore tutela della privacy nel trattamento dei dati sensibili; la tutela del diritto costituzionalmente garantito alla cura ed alla salute".