
Convegno
Superstizione: passato o presente nella società moderna?
Le riflessioni di Philippe Daverio e Don Alessandro Amapani sul tema della superstizione
Altamura - giovedì 21 aprile 2016
11.36
La superstizione affonda le sue origini nell'antichità.
Se si pensa al mondo etrusco, la divinazione era una pratica complicatissima basata sul binomio oraculus-miraculus, meccanismo su cui si fonda ancora oggi l'esistenza moderna.
Nel Medioevo questa radice si presenta in parte nel carattere di Federico II di Svevia, una personalità tanto complessa a metà tra il medievale e il moderno, e che ha alimentato il dibattito storico tra chi lo definisce un "illuminato" e chi invece gli attribuisce la crisi del Sud italia.
A lui si deve il periodo di massimo splendore, ma anche il crollo del Meridione, come ha affermato nel corso del convegno "La superstizione: nella storia, nella religione, nella società ai tempi di Federico" il critico e storico d'arte, Philippe Daverio: "Avendo così poca capacità d'influire sul territorio, se lo reinventa, lui fa il "patto diabolico" con un potere che va contro gli interessi reali della trasformazione del Meridione in un mondo completamente diverso che sarebbe poi diventato il mondo del economia capitalistica. Se il Meridione rimane agrario e non diventa capitalista è per colpa sua."
Il contesto storico in cui si colloca Federico II è il secolo buio, periodo in cui la superstizione raggiunge la sua massima espressione. Tuttavia la superstizione esiste da sempre, si è evoluta in forme diverse nel corso del tempo e persiste ancora ai giorni nostri.
Attraverso la parabola del "figliol prodigo" Don Alessandro Amapani, ha definito la superstizione come una pratica che allontana dalla casa e da Dio, portando l'individuo verso l'egoismo, l'egocentrismo, assetato di potere. "Questo ignorare, misconoscere ciò che si crede , conferma la tesi che forse siamo ancora nel tempo in cui la superstizione guida abbondantemente storie di vita individuale."
La società moderna dunque si è evoluta nella tecnologia, ma crede ancora nel mito.
Presente al convegno anche il primo cittadino di Altamura, Giacinto Forte che si è detto onorato della presenza dei due illustri relatori nella città di Altamura.
A fare gli onori di casa l'imprenditrice Rosanna Galantucci, ideatrice ed organizzatrice dell'evento, inserito nel cartellone degli appuntamenti paralleli al Federicus, in collaborazione con la Professoressa Francesca Ferrulli. A concludere il convegno l'intervento di Fabrizio Vona, Direttore del Polo Museale della Puglia.
Se si pensa al mondo etrusco, la divinazione era una pratica complicatissima basata sul binomio oraculus-miraculus, meccanismo su cui si fonda ancora oggi l'esistenza moderna.
Nel Medioevo questa radice si presenta in parte nel carattere di Federico II di Svevia, una personalità tanto complessa a metà tra il medievale e il moderno, e che ha alimentato il dibattito storico tra chi lo definisce un "illuminato" e chi invece gli attribuisce la crisi del Sud italia.
A lui si deve il periodo di massimo splendore, ma anche il crollo del Meridione, come ha affermato nel corso del convegno "La superstizione: nella storia, nella religione, nella società ai tempi di Federico" il critico e storico d'arte, Philippe Daverio: "Avendo così poca capacità d'influire sul territorio, se lo reinventa, lui fa il "patto diabolico" con un potere che va contro gli interessi reali della trasformazione del Meridione in un mondo completamente diverso che sarebbe poi diventato il mondo del economia capitalistica. Se il Meridione rimane agrario e non diventa capitalista è per colpa sua."
Il contesto storico in cui si colloca Federico II è il secolo buio, periodo in cui la superstizione raggiunge la sua massima espressione. Tuttavia la superstizione esiste da sempre, si è evoluta in forme diverse nel corso del tempo e persiste ancora ai giorni nostri.
Attraverso la parabola del "figliol prodigo" Don Alessandro Amapani, ha definito la superstizione come una pratica che allontana dalla casa e da Dio, portando l'individuo verso l'egoismo, l'egocentrismo, assetato di potere. "Questo ignorare, misconoscere ciò che si crede , conferma la tesi che forse siamo ancora nel tempo in cui la superstizione guida abbondantemente storie di vita individuale."
La società moderna dunque si è evoluta nella tecnologia, ma crede ancora nel mito.
Presente al convegno anche il primo cittadino di Altamura, Giacinto Forte che si è detto onorato della presenza dei due illustri relatori nella città di Altamura.
A fare gli onori di casa l'imprenditrice Rosanna Galantucci, ideatrice ed organizzatrice dell'evento, inserito nel cartellone degli appuntamenti paralleli al Federicus, in collaborazione con la Professoressa Francesca Ferrulli. A concludere il convegno l'intervento di Fabrizio Vona, Direttore del Polo Museale della Puglia.