
La città
Suolo Rossi, i proprietari dovranno decidere sul da farsi entro 30 giorni
L'Amministrazione disposta a valutare proposte compensative. Lillino Colonna sottolinea la volontà politica di delocalizzare gli interventi
Altamura - sabato 6 luglio 2013
18.00
"La volontà politica dell'amministrazione è di delocalizzare l'intervento in altra area". Con queste parole di chiarificazione il consigliere comunale Lillino Colonna traccia la posizione politica in merito alla questione "suolo Rossi", l'area verde con ulivi di proprietà privata ubicata in via La Carrera. Nei giorni scorsi sono state adottate due deliberazioni dalla giunta comunale che vedevano il visto a due progetti di costruzione, ossia una struttura polifunzionale disposta su più livelli da adibire a centro servizi sociale-culturale e un edificio da adibire a scuola per la danza e attività terapeutiche. Le deliberazioni hanno fatto molto discutere. È nato persino un gruppo su Fb che raccoglie adesioni contro la cementificazione dell'area. Anche i Comitati Alta Murgia esprimono la propria indignazione sottolineando che "bene avrebbe fatto l'amministrazione ad elaborare unprogetto per quell'area e cercare un accordo con i proprietari".
Incalza sulla questione Lillino Colonna che evidenzia come tutti gli atti amministrativi di Giunta propedeutici alla possibilità che i privati potessero intervenire in quanto legittimamente proprietari sono stati realizzati con l'Amministrazione di centrosinistra del sindaco. E allega alla sua nota, vecchi documenti che attestano le istanze presentate alla Regione per ottenere la dichiarazione di monumentalità degli ulivi. Un passo che avrebbe impedito l'attuazione di qualsiasi progetto di costruzione. Ma l'allora assessorato all'Ambiente della Regione espresse parere negativo.
Così il consigliere spiega: "Ad ogni modo, è forte la volontà mia, del Sindaco e dell'Amministrazione di non cementificare l'area. L'Amministrazione ha dovuto deliberare perché in base agli atti ci sono diritti legittimi, così come è avvenuto in passato per Villa Castelli su cui è stato bocciato un ricorso dal Tar che condannò alle spese anche le associazioni che fecero ricorso. Su mia sollecitazione, ho ricevuto rassicurazioni dal Sindaco di tale volontà che è stata anche messa per iscritto sulla "camicia" delle delibere di Giunta n. 80 e 81 del 2013 in cui il Sindaco raccomanda di "esperire il tentativo di delocalizzare l'intervento su altra area di proprietà del proponente o altra area messa a disposizione dall'Amministrazione". Il Sindaco è stato tempestivo".
Per far fronte a tanto, si è tenuto un incontro lo scorso 25 giugno presso il Palazzo di città nel corso del quale è stata ribadita la volontà da parte dell'amministrazione di delocalizzare i volumi riconosciuti ai privati proprietari. Nell'occasione, è stato fissato in 60 giorni il termine entro cui i titolari dell'area dovranno comunicare la propria decisione in merito. Una ipotesi tra le proposte compensative da valutare potrebbe vertere sul riconoscimento da parte del Comune di una volumetria maggiore, quindi una premialità, a fronte di un progetto di delocalizzazione degli interventi.
Incalza sulla questione Lillino Colonna che evidenzia come tutti gli atti amministrativi di Giunta propedeutici alla possibilità che i privati potessero intervenire in quanto legittimamente proprietari sono stati realizzati con l'Amministrazione di centrosinistra del sindaco. E allega alla sua nota, vecchi documenti che attestano le istanze presentate alla Regione per ottenere la dichiarazione di monumentalità degli ulivi. Un passo che avrebbe impedito l'attuazione di qualsiasi progetto di costruzione. Ma l'allora assessorato all'Ambiente della Regione espresse parere negativo.
Così il consigliere spiega: "Ad ogni modo, è forte la volontà mia, del Sindaco e dell'Amministrazione di non cementificare l'area. L'Amministrazione ha dovuto deliberare perché in base agli atti ci sono diritti legittimi, così come è avvenuto in passato per Villa Castelli su cui è stato bocciato un ricorso dal Tar che condannò alle spese anche le associazioni che fecero ricorso. Su mia sollecitazione, ho ricevuto rassicurazioni dal Sindaco di tale volontà che è stata anche messa per iscritto sulla "camicia" delle delibere di Giunta n. 80 e 81 del 2013 in cui il Sindaco raccomanda di "esperire il tentativo di delocalizzare l'intervento su altra area di proprietà del proponente o altra area messa a disposizione dall'Amministrazione". Il Sindaco è stato tempestivo".
Per far fronte a tanto, si è tenuto un incontro lo scorso 25 giugno presso il Palazzo di città nel corso del quale è stata ribadita la volontà da parte dell'amministrazione di delocalizzare i volumi riconosciuti ai privati proprietari. Nell'occasione, è stato fissato in 60 giorni il termine entro cui i titolari dell'area dovranno comunicare la propria decisione in merito. Una ipotesi tra le proposte compensative da valutare potrebbe vertere sul riconoscimento da parte del Comune di una volumetria maggiore, quindi una premialità, a fronte di un progetto di delocalizzazione degli interventi.