Contenitori culturali altamurani, perché non funzionano?

Domande che, ad oggi, non hanno risposte. Questa la lamentela mossa dal gruppo Sel, con coordinatore Salvatore Lospalluto. Al vaglio sono posti il laboratorio urbano Port'Alba, l'Infopoint di via Treviso, il museo etnografico "aperto ad intermittenza".

"Il dato di fatto - si legge in un comunicato - è che in questi nove anni le politiche giovanili e quelle culturali messe in atto dall'amministrazione sono state completamente inesistenti. Il nulla. Zero assoluto. Mentre la Puglia continua a ricevere importanti attestati da Bruxelles per il programma Bollenti Spiriti e per le politiche del turismo, mentre Matera si candida a Città della Cultura 2019, Gravina in Puglia lavora affinché la gravina sia riconosciuta patrimonio mondiale dell'Unescu, il Sindaco di Altamura ed il suo entourage dormono sonni tranquilli, non riuscendo neanche ad aprire contenitori, finanziati con soldi pubblici, che potrebbero portare vantaggi alla nostra comunità.
La nostra città potrebbe attraverso una valorizzazione dei tanti beni culturali presenti, diventare un fiore all'occhiello della Puglia anche attraverso una fase di concertazione con le città limitrofe. I giovani talenti presenti sul territorio non mancano a cui tali politiche potrebbero rivolgersi. Cultura e turismo potrebbero andare a braccetto e rilanciare in parte l'economia del territorio.
In nove anni di governo, l'unica risposta che l'amministrazione comunale ha dato alla città è un avviso pubblico per un esperto di marketing territoriale da assegnare " intuitu personae". I posteri l'ardua sentenza l'hanno già data, gli scarsi risultati sono sotto gli occhi di tutti, purtroppo per i cittadini altamurani".