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Scorie nucleari, ad Altamura i Cinque Stelle portano la questione in Consiglio

Petizione a Gravina. E Ventricelli reclama trasparenza

Si torna a parlare di scorie nucleari e del rischio di vedere sorgere nel territorio dell'Alta Murgia il deposito nazionale per lo stoccaggio delle scorie. A riaccendere i riflettori sulla vicenda sono gli attivisti cinque stelle di Gravina e Altamura che hanno protocollato nel rispettivi Municipi il testo della petizione con cui si vogliono impegnare le rispettive giunte municipali a "manifestare chiaramente la propria contrarietà all'ipotesi di deposito di scorie nucleari nel territorio comunale e a salvaguardare e tutelare con ogni mezzo possibile la peculiarità e specificità del territorio per preservarlo da un possibile rischio e pericolo di tipo ambientale e sanitario".

L'obiettivo è arrivare proti, quando e se, la mannaia nucleare dovesse cadere sul nostro territorio "avviando un progetto per contrastare eventuali assalti del Governo attraverso le decisioni dell'ISPRA e della SO.G.I.N. al territorio murgiano".
In effetti, dopo il coro di protesta della scorsa primavera e la chiamata alle armi dei movimenti di cittadinanza attiva, e nonostante la proposta partita da Gravina di celebrare un consiglio comunale congiunto tra tutti i comuni dell'Alta Murgia, alla fine i diversi gruppi hanno agito in totale autonomia. E ora che i tempi stringono si chiede di aprire "un coordinamento no scorie nucleari tra i comuni del territorio murgiano con l'intento di vigilare sulle procedure e coinvolgere attivamente gli altri enti, a partire dalla Regione Puglia, la Città Metropolitana e Parco Nazionale dell'Alta Murgia". ;
Proposte che questo pomeriggio arriveranno nell'aula consiliare di Altamura aggiunte all'ordine del giorno già proposto dal presidente Gian Domenico Marroccoli e che invece a Gravina sono diventate oggetto di una raccolta firme, già sottoscritta da una cinquantina di cittadini.

E non è tutto.
A riportare l'attenzione del Governo sulla questione delle scorie nucleari è anche Lilliana Ventricelli, la deputata democrat che si spinge in un vero e proprio appello alla trasparenza.
"La scomoda eredità della stagione nucleare italiana con i suoi carichi di scorie e la gestione dei materiali radioattivi in Italia - sostiene Ventricelli - richiedono la massima trasparenza ed il più completo coinvolgimento dei territori. Rimaniamo vigili su questo tema, soprattutto per evitare sgradite sorprese a territori come la Puglia o la Basilicata che sono stati indicati talvolta come possibili siti idonei, sebbene in modo ufficioso. In mancanza della Carta nazionale che individua i siti potenzialmente idonei, ciò non può essere in alcun modo riscontrato. Nello specifico, il fantasma nucleare ha spesso aleggiato sul territorio dell'Alta Murgia, un'ipotesi che collide con le vocazioni economiche di tale area, tanto che si registra già la ferma e preventiva opposizione dei cittadini a cui intendo continuare a dare voce".
Parole che arrivano dopo gli interventi della deputata nelle sedi dei Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e dopo l'interrogazione parlamentare presentata dalla Ventricelli a cui il sottosegretario per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Silvia Velo aveva risposto che il termine per il rilascio del nulla-osta alla pubblicazione della CNAPI era "fine agosto".
Una data abbondantemente superata mentre la procedura per la pubblicazione della carta sembra essere finita nel dimenticatoio.

Di qui una ulteriore richiesta di chiarimenti avanzata dalla democratica al ministro dell'ambiente per capire "Quando si aprirà la consultazione, con la possibilità per i comuni di presentare la "non candidabilità" da parte dei territori eventualmente interessati".
"A questo profilo elevato di attenzione - aggiunge la deputata del PD - faccio corrispondere la richiesta al ministro per l'ambiente Galletti di farci conoscere i tempi entro i quali il suo Ministero chiuderà questa fase che è ancora preclusa alla conoscenza pubblica. Inoltre hanno avuto ampio risalto sulla stampa le dichiarazioni del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Vicari, secondo le quali ci sarebbero città del Nord già al lavoro per candidarsi ad ospitare il Deposito nazionale. Ritengo che queste fughe di notizie non giovino alla causa della trasparenza che deve rimanere sempre massima, così come del resto vuole il Governo. Perciò si chiuda quanto prima - conclude Ventricelli - questa fase riservata".
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