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La città
Salvare l'Uomo di Altamura si può
Anche il mondo scientifico a favore del Coordinamento nazionale per evitare il trasferimento di Ciccillo
Altamura - martedì 3 ottobre 2017
Il Coordinamento Europeo "salviamo l'Uomo di Altamura", ha dato ufficialmente appuntamento il prossimo 5 ottobre alle ore 18.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Altamura per promuovere l'evento di costituzione ufficiale volto alla sensibilizzazione civica e all'adesione di ogni singolo cittadino, affinché ognuno possa contribuire e dare il personale apporto ad un tema di singolare interesse collettivo: la salvaguardia del Neanderthal più antico al mondo. Nell'occasione saranno presenti i promotori del costituendo coordinamento, eccellenze del mondo scientifico ed accademico e Istituzioni preposte. Di fondamentale importanza è la partecipazione della cittadinanza, delle realtà civiche e culturali dell'intero comprensorio murgiano e di tutti coloro che sono animati dall'intento di sollecitare l'irrinunciabile ricerca scientifica del reperto paleontologico con studi che siano caratterizzati dalla garanzia di massima tutela dell'unicum carsico della grotta di Lamalunga e dei resti scheletrici dell'Uomo.
Ma qual è l'oggetto del contendere e del difendere? E' ancora l'Uomo di Altamura a scaldare gli animi e le coscienze della nostra Città.
Un uomo che neanche dopo migliaia di anni riesce a riposare in pace. Tra carte bollate, richieste, enti, istituzioni, spostamenti, pericoli di danneggiamento e chi più ne ha più ne metta non è facile star sereni, soprattutto per una città che lo ha sposato ed adottato come uno dei simboli della comunità e per tanto va difeso e tutelato senza se e senza ma.
"La Costituzione della Repubblica Italiana all' Art. 9 recita "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Con questa frase si apre la petizione on line "Salviamo l'Uomo di Altamura", promossa dal Coordinamento Europeo "Salviamo l'Uomo di Altamura".
Il testo prosegue poi focalizzandosi sui rischi e le preoccupazioni di alcune azioni che il coordinamento reputa avventate: "In nome della ricerca si può danneggiare in maniera irreparabile un bene tutelato dallo Stato, alterandone lo stato naturale, modificando in maniera definitiva gli elementi dell'ambiente carsico e del giacimento fossilifero che costituisce un unico stratigrafico, ovvero, la vera essenza del bene stesso da tutelare? Questo è quello che sta accadendo ad Altamura in provincia di Bari dove nell'ottobre del 1993 fu scoperto, in una grotta carsica, un giacimento fossilifero di grande rarità conosciuto come "L'uomo di Altamura". Si fanno sempre più insistenti le voci di un'attività di ricerca propedeutica alla rimozione del cranio di Lamalunga, o di parte dei resti scheletrici umani dalla sua sede naturale. Rimozione che dovrebbe essere utile a completare la ricerca su uno dei reperti più importanti della preistoria e favorire la sua musealizzazione. Il progetto di ricerca "Rediscovering Altamura: advanced multidisciplinary investigations on the skeleton from the Lamalunga cave, Italy (Riscoprire Altamura: indagini avanzate multidisciplinari sullo scheletro della grotta di Lamalunga, Italia) sarà sviluppato e portato a termine nell'arco del triennio 2017-2019 e prevede l'alterazione irreversibile dei luoghi con prove distruttive su uno dei siti paleontologici più importanti d'Italia.
La petizione si chiude con un accorato invito: "Si chiede, ai Ministeri in indirizzo, informazioni sulle attività di ricerca in corso e le azioni di tutela del bene, precisando, ad oggi, quali autorizzazioni sono state rilasciate al fine di compiere prove distruttive sui campioni di roccia e sui campi dei resti fossili; quali prove distruttive effettuate e quali sono le azioni di vigilanza, indipendentemente dal progetto di ricerca, che controllino le attività autorizzate".
Preoccupazione che ha abbracciato anche il Past President della SSI che rivolgendosi al Consiglio Direttivo della SSI e al Suo Presidente pro tempore perché prendano immediatamente una chiara posizione pubblica contro l'ipotesi di un tale scempio, che ribadisce attraverso i firmatari della lettera - Arrigo Cigna, Paolo Forti, Mauro Chiesi, Giampietro Marchesi - quanto sia assolutamente necessario e urgente che la SSI faccia sentire ancora, alta e forte, la sua voce contro qualunque progetto che porterebbe alla manomissione e distruzione di uno dei depositi paleontologici di grotta più importanti al mondo.
Una petizione che ha scaldato gli animi in Città e che nel giro di poche settimane ha già ottenuto consensi, adesioni e pareri favorevoli come quello della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), che ha ufficialmente aderito al Coordinamento Europeo "Salviamo l'Uomo di Altamura". La SIGEA condivide e promuove la petizione on line per favorire le attività di ricerca svolte nell'interesse della conoscenza e rivolte alla tutelare dei beni ambientali e paleontologici come l'Uomo di Altamura.
Ma qual è l'oggetto del contendere e del difendere? E' ancora l'Uomo di Altamura a scaldare gli animi e le coscienze della nostra Città.
Un uomo che neanche dopo migliaia di anni riesce a riposare in pace. Tra carte bollate, richieste, enti, istituzioni, spostamenti, pericoli di danneggiamento e chi più ne ha più ne metta non è facile star sereni, soprattutto per una città che lo ha sposato ed adottato come uno dei simboli della comunità e per tanto va difeso e tutelato senza se e senza ma.
"La Costituzione della Repubblica Italiana all' Art. 9 recita "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Con questa frase si apre la petizione on line "Salviamo l'Uomo di Altamura", promossa dal Coordinamento Europeo "Salviamo l'Uomo di Altamura".
Il testo prosegue poi focalizzandosi sui rischi e le preoccupazioni di alcune azioni che il coordinamento reputa avventate: "In nome della ricerca si può danneggiare in maniera irreparabile un bene tutelato dallo Stato, alterandone lo stato naturale, modificando in maniera definitiva gli elementi dell'ambiente carsico e del giacimento fossilifero che costituisce un unico stratigrafico, ovvero, la vera essenza del bene stesso da tutelare? Questo è quello che sta accadendo ad Altamura in provincia di Bari dove nell'ottobre del 1993 fu scoperto, in una grotta carsica, un giacimento fossilifero di grande rarità conosciuto come "L'uomo di Altamura". Si fanno sempre più insistenti le voci di un'attività di ricerca propedeutica alla rimozione del cranio di Lamalunga, o di parte dei resti scheletrici umani dalla sua sede naturale. Rimozione che dovrebbe essere utile a completare la ricerca su uno dei reperti più importanti della preistoria e favorire la sua musealizzazione. Il progetto di ricerca "Rediscovering Altamura: advanced multidisciplinary investigations on the skeleton from the Lamalunga cave, Italy (Riscoprire Altamura: indagini avanzate multidisciplinari sullo scheletro della grotta di Lamalunga, Italia) sarà sviluppato e portato a termine nell'arco del triennio 2017-2019 e prevede l'alterazione irreversibile dei luoghi con prove distruttive su uno dei siti paleontologici più importanti d'Italia.
La petizione si chiude con un accorato invito: "Si chiede, ai Ministeri in indirizzo, informazioni sulle attività di ricerca in corso e le azioni di tutela del bene, precisando, ad oggi, quali autorizzazioni sono state rilasciate al fine di compiere prove distruttive sui campioni di roccia e sui campi dei resti fossili; quali prove distruttive effettuate e quali sono le azioni di vigilanza, indipendentemente dal progetto di ricerca, che controllino le attività autorizzate".
Preoccupazione che ha abbracciato anche il Past President della SSI che rivolgendosi al Consiglio Direttivo della SSI e al Suo Presidente pro tempore perché prendano immediatamente una chiara posizione pubblica contro l'ipotesi di un tale scempio, che ribadisce attraverso i firmatari della lettera - Arrigo Cigna, Paolo Forti, Mauro Chiesi, Giampietro Marchesi - quanto sia assolutamente necessario e urgente che la SSI faccia sentire ancora, alta e forte, la sua voce contro qualunque progetto che porterebbe alla manomissione e distruzione di uno dei depositi paleontologici di grotta più importanti al mondo.
Una petizione che ha scaldato gli animi in Città e che nel giro di poche settimane ha già ottenuto consensi, adesioni e pareri favorevoli come quello della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), che ha ufficialmente aderito al Coordinamento Europeo "Salviamo l'Uomo di Altamura". La SIGEA condivide e promuove la petizione on line per favorire le attività di ricerca svolte nell'interesse della conoscenza e rivolte alla tutelare dei beni ambientali e paleontologici come l'Uomo di Altamura.