
Territorio
Salvaguardare agricoltura da diffusione pale eoliche
La sollecitazione di Coldiretti
Puglia - lunedì 1 settembre 2025
10.23
Si sta espandendo via terra e per mare un allarmante 'abusivismo energetico' che mette a rischio l'agricoltura, la pesca e il turismo, una deriva che va fermata attraverso una attenta concertazione territoriale prima del rilascio di autorizzazioni per installare nuove foreste di pale eoliche. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia.
"È necessario salvaguardare le campagne e i mari per garantire la sovranità alimentare, fermando le speculazioni ed il consumo di suolo e le potenzialità marine con impianti fotovoltaici via mare e a terra che sono incompatibili con l'attività agricola", denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che occorre "concertare l'opportunità di installare queste mega foreste di pali eolici che rischiano di fare più danni che apportare benefici, prima di rilasciare le autorizzazioni. A rischio c'è la pesca e la mitilicoltura, il turismo che sconterebbe i danni dalla deturpazione del paesaggio e la Dop economy pugliese che produce 66 cibi e vini certificati DOP, IGP ed STG e vale 678 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 6,9% e quello vitivinicolo per il 93,1%"
"Bisogna affrontare con senso di responsabilità il nodo della mancata individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili a fronte di una serie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativi per quanto riguarda la localizzazione di impianti di grandi dimensioni, senza stabilire forme di coinvolgimento degli agricoltori, un caos decisionale che deriva dall'assenza di regole di governo del territorio che ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici", insiste il presidente Cavallo.
La Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l'agrivoltaico sostenibile e gli impianti a biogas che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio, come nel settore del biogas-biometano che – conclude Coldiretti - ha conosciuto un'importante accelerazione verso la transizione energetica attraverso il riciclaggio di sottoprodotti e la riduzione dell'impronta ambientale e di carbonio, specialmente nella zootecnia.
"È necessario salvaguardare le campagne e i mari per garantire la sovranità alimentare, fermando le speculazioni ed il consumo di suolo e le potenzialità marine con impianti fotovoltaici via mare e a terra che sono incompatibili con l'attività agricola", denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che occorre "concertare l'opportunità di installare queste mega foreste di pali eolici che rischiano di fare più danni che apportare benefici, prima di rilasciare le autorizzazioni. A rischio c'è la pesca e la mitilicoltura, il turismo che sconterebbe i danni dalla deturpazione del paesaggio e la Dop economy pugliese che produce 66 cibi e vini certificati DOP, IGP ed STG e vale 678 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 6,9% e quello vitivinicolo per il 93,1%"
"Bisogna affrontare con senso di responsabilità il nodo della mancata individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili a fronte di una serie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativi per quanto riguarda la localizzazione di impianti di grandi dimensioni, senza stabilire forme di coinvolgimento degli agricoltori, un caos decisionale che deriva dall'assenza di regole di governo del territorio che ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici", insiste il presidente Cavallo.
La Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l'agrivoltaico sostenibile e gli impianti a biogas che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio, come nel settore del biogas-biometano che – conclude Coldiretti - ha conosciuto un'importante accelerazione verso la transizione energetica attraverso il riciclaggio di sottoprodotti e la riduzione dell'impronta ambientale e di carbonio, specialmente nella zootecnia.