
Economia
Saem, i dipendenti incontrano il sindaco Stacca
L'azienda ha presentato ricorso contro il fallimento
Altamura - venerdì 2 maggio 2014
17.09
La Saem Energie Alternative, azienda altamurana, primo installatore fotovoltaico del Sud, balzata agli onori della cronaca per un fallimento disposto lo scorso 1° aprile dal Tribunale di Bari, aggiunge un altro tassello alla sua cronistoria. I suoi legali hanno depositato nei giorni scorsi in Corte d'Appello il reclamo al provvedimento che non ha omologato la richiesta di concordato preventivo e ha dichiarato il fallimento dell'azienda. Sono circa 50 i dipendenti diretti e l'indotto che ne verrebbe coinvolto conterebbe un numero più alto di famiglie che si troverebbero in disagio lavorativo. Una delegazione di dipendenti dell'azienda, intanto, hanno incontrato il sindaco Mario Stacca presso il Palazzo di città per discutere delle problematiche del lavoro e del futuro dell'azienda stessa. Hanno dialogato con i dipendenti anche i consiglieri Enzo Colonna e Rosa Melodia.
II lavoro ed i diritti dei lavoratori non sono solo una priorità ma sono un impegno che le istituzioni tutte devono garantire in un periodo storico dove è proprio l'occupazione e la sua salvaguardia la vera sfida da vincere. All'incontro erano presenti anche gli assessori Matera Petrara, Saponaro, Cappiello, Dibenedetto ed il Consigliere Lillino Colonna.
Il Sindaco, come riportato in una nota, ha fatto proprie le loro preoccupazioni ma anche la speranza, accompagnata da un impegno collettivo, che deve portare ad una risoluzione positiva della questione.
Il rischio è la perdita di quasi 250 unità tra dipendenti diretti e indotto del settore. Per tale motivo Stacca ha inviato una lettera alpPresidente della Corte di Appello, Caferra Vito Marino, e al Prefetto di Bari, Antonio Nunziante.
Tutto risale al 2012, quando i titolari dell'azienda avevano ceduto il controllo degli affari ad una società quotata in borsa, la Kerself, poi diventata Aion, finita in crisi e che ha trascinato dietro di sé una serie di fallimenti a catena di aziende ubitate in Puglia e Basilicata. Ora si punta sul ricorso contro il fallimento della Saem. Gli stessi legali (avv. Vinciguerra) si esprimono: "A causa dell'intervenuto fallimento tutti i contratti di manutenzione e di installazione di impianti fotovoltaici domestici verrebbero meno, con ricadute negative su tutto l'indotto rappresentato anche da fornitori locali che hanno continuato a riporre fiducia nella Saem. Il fallimento non potrebbe che generare effetti negativi, o comunque, sensibilmente più negativi rispetto al concordato. Bisogna considerare che il fallimento crea una paralisi totale dell'indotto :coinvolgerebbe a cascata almeno altre duecento unità lavorative. Se la Corte d'appello dovesse revocare il fallimento la Saem continuerebbe ad avere contratti per almeno vent'anni che garantirebbero lavoro al territorio. Ricordiamo che il 20 marzo, in tempi non sospetti, in pieno concordato preventivo, la società ha stipulato un accordo con la Fim Cisl, con l'obiettivo di impegnare un maggior numero di lavoratori rispetto a quelli indicati nel piano industriale".
II lavoro ed i diritti dei lavoratori non sono solo una priorità ma sono un impegno che le istituzioni tutte devono garantire in un periodo storico dove è proprio l'occupazione e la sua salvaguardia la vera sfida da vincere. All'incontro erano presenti anche gli assessori Matera Petrara, Saponaro, Cappiello, Dibenedetto ed il Consigliere Lillino Colonna.
Il Sindaco, come riportato in una nota, ha fatto proprie le loro preoccupazioni ma anche la speranza, accompagnata da un impegno collettivo, che deve portare ad una risoluzione positiva della questione.
Il rischio è la perdita di quasi 250 unità tra dipendenti diretti e indotto del settore. Per tale motivo Stacca ha inviato una lettera alpPresidente della Corte di Appello, Caferra Vito Marino, e al Prefetto di Bari, Antonio Nunziante.
Tutto risale al 2012, quando i titolari dell'azienda avevano ceduto il controllo degli affari ad una società quotata in borsa, la Kerself, poi diventata Aion, finita in crisi e che ha trascinato dietro di sé una serie di fallimenti a catena di aziende ubitate in Puglia e Basilicata. Ora si punta sul ricorso contro il fallimento della Saem. Gli stessi legali (avv. Vinciguerra) si esprimono: "A causa dell'intervenuto fallimento tutti i contratti di manutenzione e di installazione di impianti fotovoltaici domestici verrebbero meno, con ricadute negative su tutto l'indotto rappresentato anche da fornitori locali che hanno continuato a riporre fiducia nella Saem. Il fallimento non potrebbe che generare effetti negativi, o comunque, sensibilmente più negativi rispetto al concordato. Bisogna considerare che il fallimento crea una paralisi totale dell'indotto :coinvolgerebbe a cascata almeno altre duecento unità lavorative. Se la Corte d'appello dovesse revocare il fallimento la Saem continuerebbe ad avere contratti per almeno vent'anni che garantirebbero lavoro al territorio. Ricordiamo che il 20 marzo, in tempi non sospetti, in pieno concordato preventivo, la società ha stipulato un accordo con la Fim Cisl, con l'obiettivo di impegnare un maggior numero di lavoratori rispetto a quelli indicati nel piano industriale".