
La città
Sacchetti per la spazzatura, è bagarre al Viti maino
Cittadini inviperiti in fila
Altamura - venerdì 9 settembre 2016
Urla, insulti, spintoni.
E' questa la cronaca raccontata dai cittadini altamurani in fila al Viti Maino e sull'orlo dell'esasperazione dopo aver atteso mesi la distribuzione porta a porta dei famosi sacchetti destinati alla raccolta differenziata.
Con pazienza, dopo l'annuncio social del sindaco Giacinto Forte, i cittadini altamurani si sono messi in coda per ritirare ciò che da contratto la società che gestisce il servizio avrebbe dovuto distribuire a domicilio.
"Il suddetto servizio sarà erogato con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle ore 19 – aveva scritto Forte sui social - I cittadini interessati al ritiro dei sacchetti dovranno esibire un documento d'identità valido e la cartella Tari. Sarà anche possibile ritirare sacchetti con apposita delega, il cui modello sarà disponibile presso l'Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico), allocato a piano terra di Palazzo di Città, o presso l'istituto "Simone-Viti-Maino". Il numero di sacchetti consegnati ad ogni richiedente coprirà il periodo di un quadrimestre".
Detto. Fatto.
E forse la solerzia degli altamurani ha colto di sorpresa anche gli impiegati comunali che nel giro di pochi minuti si sono ritrovati il centro anziani invaso dai cittadini agguerriti.
Dall'attesa alla rabbia, il passo è stato piuttosto breve e nei due pomeriggi destinati alla distribuzione delle buste gli animi si sono accedi in diverse occasioni: "Ma dove siamo finiti? Qualcuno prenda provvedimenti immediati. Le buste devono essere consegnate a casa come prevede il contratto. Vergogna" scrive un cittadino inviperito.
Nelle scorse ore la bacheca facebook del sindaco è stata prese d'assalto dai cittadini che chiedono spiegazioni: "Signor sindaco i sacchetti vanno consegnati a casa come si faceva un tempo è un nostro diritto visto che paghiamo la tassa sui rifiuti. E per i sacchetti che abbiamo comprato fino ad oggi avremo risarcimento?" e altri che stroncano l'iniziativa: "Forse questo metodo era idoneo per un comune di 1.000 abitanti. Ma 20.000 abitazioni e quindi tante persone tutte al Simone Viti Maino, solo ad immaginarselo qualcuno avrebbe dovuto dire no. Dilettanti".
La questione è approdata anche in consiglio comunale dove pesanti sono state le critiche dell'opposizione dentro e fuori il consiglio comunale tra cui anche l'ex consigliere regionale Michele Ventricelli: " Ho promesso a me stesso di stare lontano dalle polemiche politiche ma per me vedere quella fila interminabile al SimoneVitiMaino è doloroso ed offensivo perché si umilia la gente, la si tratta come sudditi per l'incapacità degli amministratori attuali di far rispettare un diritto ed imporre l'applicazione di un contratto. Lo stesso avveniva negli anni sessanta quando nella nostra città per il ritiro di uno stato di famiglia bisognava fare la fila in attesa della firma del sindaco di turno. Chiedo da cittadino e' così difficile imporre alla solita ditta di fare quello che si e ' sempre fatto negli anni scorsi: una normale e rispettosa consegna dei sacchetti a domicilio? C'è ancora qualche amministratore con la schiena dritta?"
Il sindaco Forte aveva promesso "quotidiani sopralluoghi in loco per verificare il corretto espletamento del servizio" ma in questi giorni si è limitato a dire che la società che gestisce il servizio non è obbligata a provvedere alla distribuzione porta a porta dei sacchetti.
E' questa la cronaca raccontata dai cittadini altamurani in fila al Viti Maino e sull'orlo dell'esasperazione dopo aver atteso mesi la distribuzione porta a porta dei famosi sacchetti destinati alla raccolta differenziata.
Con pazienza, dopo l'annuncio social del sindaco Giacinto Forte, i cittadini altamurani si sono messi in coda per ritirare ciò che da contratto la società che gestisce il servizio avrebbe dovuto distribuire a domicilio.
"Il suddetto servizio sarà erogato con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle ore 19 – aveva scritto Forte sui social - I cittadini interessati al ritiro dei sacchetti dovranno esibire un documento d'identità valido e la cartella Tari. Sarà anche possibile ritirare sacchetti con apposita delega, il cui modello sarà disponibile presso l'Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico), allocato a piano terra di Palazzo di Città, o presso l'istituto "Simone-Viti-Maino". Il numero di sacchetti consegnati ad ogni richiedente coprirà il periodo di un quadrimestre".
Detto. Fatto.
E forse la solerzia degli altamurani ha colto di sorpresa anche gli impiegati comunali che nel giro di pochi minuti si sono ritrovati il centro anziani invaso dai cittadini agguerriti.
Dall'attesa alla rabbia, il passo è stato piuttosto breve e nei due pomeriggi destinati alla distribuzione delle buste gli animi si sono accedi in diverse occasioni: "Ma dove siamo finiti? Qualcuno prenda provvedimenti immediati. Le buste devono essere consegnate a casa come prevede il contratto. Vergogna" scrive un cittadino inviperito.
Nelle scorse ore la bacheca facebook del sindaco è stata prese d'assalto dai cittadini che chiedono spiegazioni: "Signor sindaco i sacchetti vanno consegnati a casa come si faceva un tempo è un nostro diritto visto che paghiamo la tassa sui rifiuti. E per i sacchetti che abbiamo comprato fino ad oggi avremo risarcimento?" e altri che stroncano l'iniziativa: "Forse questo metodo era idoneo per un comune di 1.000 abitanti. Ma 20.000 abitazioni e quindi tante persone tutte al Simone Viti Maino, solo ad immaginarselo qualcuno avrebbe dovuto dire no. Dilettanti".
La questione è approdata anche in consiglio comunale dove pesanti sono state le critiche dell'opposizione dentro e fuori il consiglio comunale tra cui anche l'ex consigliere regionale Michele Ventricelli: " Ho promesso a me stesso di stare lontano dalle polemiche politiche ma per me vedere quella fila interminabile al SimoneVitiMaino è doloroso ed offensivo perché si umilia la gente, la si tratta come sudditi per l'incapacità degli amministratori attuali di far rispettare un diritto ed imporre l'applicazione di un contratto. Lo stesso avveniva negli anni sessanta quando nella nostra città per il ritiro di uno stato di famiglia bisognava fare la fila in attesa della firma del sindaco di turno. Chiedo da cittadino e' così difficile imporre alla solita ditta di fare quello che si e ' sempre fatto negli anni scorsi: una normale e rispettosa consegna dei sacchetti a domicilio? C'è ancora qualche amministratore con la schiena dritta?"
Il sindaco Forte aveva promesso "quotidiani sopralluoghi in loco per verificare il corretto espletamento del servizio" ma in questi giorni si è limitato a dire che la società che gestisce il servizio non è obbligata a provvedere alla distribuzione porta a porta dei sacchetti.