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La città
Rifiuti Zero, ad Altamura nasce un comitato
Oggi, raccolta firme per una città migliore. In piazza Duomo, un gazebo
Altamura - domenica 14 aprile 2013
È nato ad Altamura il comitato "Rifiuti Zero". A seguito di un'assemblea tenutasi lo scorso 9 aprile presso la sede "Tutto Sfuso", diversi i gruppi hanno manifestato interesse per l'argomento, tra i quali alcuni provenienti da comuni limitrofi (Gravina e Santeramo) e si sono uniti in un comitato. Oggi, 14 aprile, sarà presente in piazza Duomo un gazebo per una raccolta firme.
Durante l'incontro Pietro Masi (del comitato ilGrillaio) ha illustrato il contenuto della legge di iniziativa popolare e gli scopi principali: diminuire la produzione dei rifiuti del 20% entro il 2020, potenziare il riuso e riciclo, vietare nuovi inceneritori e convertire quelli esistenti entro il 2020, ridurre al massimo il ricorso alle discariche. Il tutto passa evidentemente da una responsabilità politica nel prendere atto che la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale (calcolata sulla effettiva produzione di rifiuti di ciascuna utenza) è l'unica soluzione praticabile per uscire dalle "emergenze rifiuti".
"Si tratta senza dubbio di una rivoluzione culturale che investe gli stili di vita dei cittadini che può essere incoraggiata da adeguate politiche fiscali e da iniziative culturali. A chiederci di ridurre la produzione di rifiuti è la stessa Europa", ha affermato Masi.
Durante l'incontro Pietro Masi (del comitato ilGrillaio) ha illustrato il contenuto della legge di iniziativa popolare e gli scopi principali: diminuire la produzione dei rifiuti del 20% entro il 2020, potenziare il riuso e riciclo, vietare nuovi inceneritori e convertire quelli esistenti entro il 2020, ridurre al massimo il ricorso alle discariche. Il tutto passa evidentemente da una responsabilità politica nel prendere atto che la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale (calcolata sulla effettiva produzione di rifiuti di ciascuna utenza) è l'unica soluzione praticabile per uscire dalle "emergenze rifiuti".
"Si tratta senza dubbio di una rivoluzione culturale che investe gli stili di vita dei cittadini che può essere incoraggiata da adeguate politiche fiscali e da iniziative culturali. A chiederci di ridurre la produzione di rifiuti è la stessa Europa", ha affermato Masi.