
Territorio
Reperti archeologici trovati da Aqp ad Altamura
Dopo il restauro messi in mostra a Bari
Altamura - venerdì 1 giugno 2018
Reperti archeologici altamurani in mostra a Bari.
L'iniziativa opera dell'Acquedotto Pugliese vede come protagonisti 23 oggetti, che rinviano ad attività domestiche e a cerimonie conviviali, databili alla seconda metà del IV sec. a.C., tra cui anche un cratere apulo a figure rosse, più antico di alcuni decenni, realizzato, probabilmente, nelle botteghe artigianali di Taranto. Di raffinata fattura, rappresenta un giovane cinto di corona, sdraiato sulla kline, intento a prendere del cibo da un vassoio, mentre uno dei satiri presenti svuota del vino da un otre in un cratere.
Si tratta di un ricco e articolato corredo funerario venuto alla luce nel corso dei lavori per la nuova rete fognaria nell'abitato di Altamura.
L'intero ritrovamento, dopo un accurato restauro effettuato grazie al contributo offerto da Acquedotto Pugliese, è stato affidato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana che ha messo in esposizione i reperti nella ricca e interessante mostra inaugurata giovedì presso la chiesa di San Francesco della Scarpa, nel centro antico di Bari.
"Contribuire al risveglio culturale della città attraverso una mostra di così alto profilo storico e artistico - ha dichiarato il presidente di Acquedotto Pugliese, Simeone di Cagno Abbrescia - è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per l'Azienda che rappresento, oltre che mio personale. Questo è il modo migliore per raccontare in chiave sociale e culturale la missione svolta da oltre cent'anni dall'Azienda idrica pugliese, rivolta a garantire a tutti i cittadini un bene comune e fondamentale come l'acqua che beviamo".
Al termine della mostra, fissato al 30 settembre, i reperti saranno esposti nella sala convegni del Palazzo dell'Acqua, in via Cognetti 36 a Bari, a disposizione dei numerosi visitatori.
L'iniziativa opera dell'Acquedotto Pugliese vede come protagonisti 23 oggetti, che rinviano ad attività domestiche e a cerimonie conviviali, databili alla seconda metà del IV sec. a.C., tra cui anche un cratere apulo a figure rosse, più antico di alcuni decenni, realizzato, probabilmente, nelle botteghe artigianali di Taranto. Di raffinata fattura, rappresenta un giovane cinto di corona, sdraiato sulla kline, intento a prendere del cibo da un vassoio, mentre uno dei satiri presenti svuota del vino da un otre in un cratere.
Si tratta di un ricco e articolato corredo funerario venuto alla luce nel corso dei lavori per la nuova rete fognaria nell'abitato di Altamura.
L'intero ritrovamento, dopo un accurato restauro effettuato grazie al contributo offerto da Acquedotto Pugliese, è stato affidato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana che ha messo in esposizione i reperti nella ricca e interessante mostra inaugurata giovedì presso la chiesa di San Francesco della Scarpa, nel centro antico di Bari.
"Contribuire al risveglio culturale della città attraverso una mostra di così alto profilo storico e artistico - ha dichiarato il presidente di Acquedotto Pugliese, Simeone di Cagno Abbrescia - è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per l'Azienda che rappresento, oltre che mio personale. Questo è il modo migliore per raccontare in chiave sociale e culturale la missione svolta da oltre cent'anni dall'Azienda idrica pugliese, rivolta a garantire a tutti i cittadini un bene comune e fondamentale come l'acqua che beviamo".
Al termine della mostra, fissato al 30 settembre, i reperti saranno esposti nella sala convegni del Palazzo dell'Acqua, in via Cognetti 36 a Bari, a disposizione dei numerosi visitatori.