
Politica
Referendum sul lavoro, si costituisce comitato cittadino
Si voterà l'8 e il 9 giugno
Altamura - martedì 8 aprile 2025
15.20
Si costituisce ad Altamura il comitato referendario cittadino per il voto dell'8 e del 9 giugno sui cinque quesiti referendari sulla dignità del lavoro, proposti dalla Cgil e sostenuti da associazioni, partiti politici e sindacato. Affinché i referendum siano validi, è necessario che partecipi almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto in Italia.
Un gruppo di associazioni, partiti politici, settori del sindacato insieme a singoli cittadini, hanno contribuito anche ad Altamura alla raccolta di firme per chiedere questi referendum, quindi hanno deciso di costituire a livello locale un comitato referendario che ha come scopo quello di informare della grande opportunità che i referendum rappresentano e cioè uno strumento di democrazia diretta per cambiare in meglio il paese. Oggi, alle ore 18.00, in sala consiliare è in programma la presentazione del comitato con le varie realtà associative presenti. Sono previste iniziative in vista della campagna referendaria, in modo unitario, e sarà fatta divulgazione sui cinque quesiti, avvalendosi della competenza di esperti di diritto del lavoro e della Costituzione.
Il comitato ha fornito questa sintesi dei cinque quesiti.
1) STOP AI LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI
Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500 mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l'interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.
2) PIU TUTELE PER I LAVORATORI DI PICCOLE IMPRESE
Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l'interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700 mila) in uno stato di forte soggezione rispetto alla/al titolare. Abroghiamo questo limite, aumentiamo l'indennizzo sulla base della capacità economica dell'azienda, dei carichi familiari e dell'età della lavoratrice e del lavoratore.
3) RIDUZIONE DEL LAVORO PRECARIO
In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l'obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.
4) PIU SICUREZZA NEL LAVORO
Arrivano fino a 500 mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1.000 i morti. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all'impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell'imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.
5) PIU INTEGRAZIONE CON LA CITTADINANZA ITALIANA
Riduciamo da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500 mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l'Italia ai maggiori Paesi europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l'intero Paese.
"In sintesi - afferma il comitato cittadino - recarsi alle urne l'8 e il 9 giugno 2025 è un'opportunità per incidere direttamente su temi di grande rilevanza sociale, promuovendo una società più equa e inclusiva. Il referendum rappresenta uno strumento di democrazia diretta, prevista dalla nostra carta costituzionale, permettendo ai cittadini di esprimersi su questioni fondamentali che influenzano la società e la vita quotidiana. Partecipare significa contribuire attivamente alle decisioni che plasmano il futuro del Paese".
Per la prima volta, è stata introdotta la possibilità di voto per i cittadini temporaneamente lontani dal proprio comune di residenza, facilitando così la partecipazione di studenti e lavoratori fuori sede.
Un gruppo di associazioni, partiti politici, settori del sindacato insieme a singoli cittadini, hanno contribuito anche ad Altamura alla raccolta di firme per chiedere questi referendum, quindi hanno deciso di costituire a livello locale un comitato referendario che ha come scopo quello di informare della grande opportunità che i referendum rappresentano e cioè uno strumento di democrazia diretta per cambiare in meglio il paese. Oggi, alle ore 18.00, in sala consiliare è in programma la presentazione del comitato con le varie realtà associative presenti. Sono previste iniziative in vista della campagna referendaria, in modo unitario, e sarà fatta divulgazione sui cinque quesiti, avvalendosi della competenza di esperti di diritto del lavoro e della Costituzione.
Il comitato ha fornito questa sintesi dei cinque quesiti.
1) STOP AI LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI
Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500 mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l'interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.
2) PIU TUTELE PER I LAVORATORI DI PICCOLE IMPRESE
Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l'interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700 mila) in uno stato di forte soggezione rispetto alla/al titolare. Abroghiamo questo limite, aumentiamo l'indennizzo sulla base della capacità economica dell'azienda, dei carichi familiari e dell'età della lavoratrice e del lavoratore.
3) RIDUZIONE DEL LAVORO PRECARIO
In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l'obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.
4) PIU SICUREZZA NEL LAVORO
Arrivano fino a 500 mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1.000 i morti. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all'impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell'imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.
5) PIU INTEGRAZIONE CON LA CITTADINANZA ITALIANA
Riduciamo da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500 mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l'Italia ai maggiori Paesi europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l'intero Paese.
"In sintesi - afferma il comitato cittadino - recarsi alle urne l'8 e il 9 giugno 2025 è un'opportunità per incidere direttamente su temi di grande rilevanza sociale, promuovendo una società più equa e inclusiva. Il referendum rappresenta uno strumento di democrazia diretta, prevista dalla nostra carta costituzionale, permettendo ai cittadini di esprimersi su questioni fondamentali che influenzano la società e la vita quotidiana. Partecipare significa contribuire attivamente alle decisioni che plasmano il futuro del Paese".
Per la prima volta, è stata introdotta la possibilità di voto per i cittadini temporaneamente lontani dal proprio comune di residenza, facilitando così la partecipazione di studenti e lavoratori fuori sede.