
La città
Quando il calcio non è sport: cori volgari contro Tina Dilena
La presidente querela i tifosi ma il Barletta si difende
Altamura - venerdì 28 ottobre 2016
Ha racconto la solidarietà del mondo politico locale e anche di alcune squadre di calcio, Tina Dilena, la presidente della Team Altamura vittima di un gruppo di tifosi barlettani che hanno rivolto al suo indirizzo offese sessiste e indicibili.
La notizia è apparsa pochi giorni fa sulla pagina della Team Altamura dove è stato pubblicato uno stralcio della denuncia presentata dalla presidente nei confronti di alcuni tifosi del Barletta: "Cori molto chiari…indirizzai alla mia persona e volti ad offendere il mio decoro e la mia reputazione di donna, madre e moglie…", si legge nella denuncia, "Una sconfitta per il calcio pulito e per tutte le donne che finiscono per essere sempre il facile bersaglio di un pubblico di uomini che non hanno trovato migliori argomenti che l'offesa e la diffamazione…Non potevo non sporgere questa denuncia, se non per me ma per tutte le donne che ogni giorno devono ancora essere vittime di questa violenza di genere, che non è da meno agli insulti razzisti".
I fatti raccontano di una domenica di calcio da bollino rosso tanto da inibire la trasferta ai tifosi altamurani. Lo stadio di Barletta invece pullula di sostenitori della squadra di casa mentre la tribuna ospiti è affollata dai ragazzini delle scuole calcio affiliate alla stessa squadra.
Una domenica di sport per riaffermare i valori del calcio, del vivere sano e del fare squadra.
Valori che si sono infranti poco dopo il fischio di inizio sui cori sessisti partiti dalla curva e indirizzati alla presidente Dilena che la Team Altamura descrive come una donna "da sempre attiva ed in prima fila nel difendere i diritti delle donne".
E per riaffermare la dignità e la forza delle donne, la presidente è rimasta in campo per tutta la durata del match rivolgendo anche un applauso ai tifosi che la insultavano. Conclusa la partita e tornata ad Altamura è stata inevitabile la capatina in caserma per presentare querela "nei confronti di tutti coloro che saranno individuati quali responsabili dei gravi fatti accaduti".
"C'è voglia di tornare alle origini di uno sport che ha da sempre accomunato e non diviso, dove la violenza fisica e verbale deve lasciare spazio ai cori festanti e alla presenza allo stadio di bambini e famiglie. Questo è lo sport che vogliamo costruire e perseguire – ha commentato amara Dilena auspicando un ritorno "al calcio delle Donne D'Eccellenza".
Non la pensa così, invece, Vincenzo De Santis, direttore sportivo del Barletta 1922 che attraverso le pagine di Repubblica Bari spiega: "A offendere la Dilena sono state una ventina di persone nel prepartita e in totale una cinquantina nel post partita, non 800 e non durante lo svolgimento del match. E lei, oltre ad applaudire ironicamente, ha mostrato loro il dito medio. Comprensibile l'amarezza e il nervosismo per quanto stava accadendo, ma avrebbe dovuto evitare. Condanniamo l'episodio, ma difendiamo a testa alta il comportamento della società Barletta 1922 e l'accoglienza riservata agli ospiti".
Parole che l'avvocato Dilena liquida come "Calunnie avanzate da chi evidentemente preferisce giustificare simili gesti. Per altro – prosegue la presidente – accanto ame c'erano i direttori di gara i quali se avessero visto il mio gesto avrebbero immediatamente provveduto a sanzionarmi. Ritengo che quella di domenica sia semplicemente violenza gratuita che qualcuno ha ancora voglia di giustificare".
Intanto all'indirizzo della presidente altamurana è giunta la solidarietà del Presidente del CRP, Vito Tisci secondo cui: "Questa forma di razzismo non ha nulla a che vedere con l'etica sportiva perseguita a livello centrale dalla Federcalcio, tra l'altro impegnata da sempre nella promozione del calcio femminile. Il comportamento dei tifosi del Barletta è assolutamente da censurare, perché non favorisce l'ingresso delle donne nel nostro mondo creando un danno a tutto lo sport italiano. questo tipo".
Intorno alla presidente si sono strette anche le associazioni tra cui la Fidapa di Altamura e molti cittadini.
Domenica in occasione della sfida casalinga della Team Altamura la presidente Dilena non sarò allo stadio, al suo posto 1000 magliette bianche con la scritta "IosonoTina" che si spera donne e uomini decideranno di indossare per dire no alla violenza di genere. A condire la partita anche un messaggio letto da una bambina, mentre i cancelli dello stadio D'Angelo saranno aperti gratuitamente a tutte le donne.
La notizia è apparsa pochi giorni fa sulla pagina della Team Altamura dove è stato pubblicato uno stralcio della denuncia presentata dalla presidente nei confronti di alcuni tifosi del Barletta: "Cori molto chiari…indirizzai alla mia persona e volti ad offendere il mio decoro e la mia reputazione di donna, madre e moglie…", si legge nella denuncia, "Una sconfitta per il calcio pulito e per tutte le donne che finiscono per essere sempre il facile bersaglio di un pubblico di uomini che non hanno trovato migliori argomenti che l'offesa e la diffamazione…Non potevo non sporgere questa denuncia, se non per me ma per tutte le donne che ogni giorno devono ancora essere vittime di questa violenza di genere, che non è da meno agli insulti razzisti".
I fatti raccontano di una domenica di calcio da bollino rosso tanto da inibire la trasferta ai tifosi altamurani. Lo stadio di Barletta invece pullula di sostenitori della squadra di casa mentre la tribuna ospiti è affollata dai ragazzini delle scuole calcio affiliate alla stessa squadra.
Una domenica di sport per riaffermare i valori del calcio, del vivere sano e del fare squadra.
Valori che si sono infranti poco dopo il fischio di inizio sui cori sessisti partiti dalla curva e indirizzati alla presidente Dilena che la Team Altamura descrive come una donna "da sempre attiva ed in prima fila nel difendere i diritti delle donne".
E per riaffermare la dignità e la forza delle donne, la presidente è rimasta in campo per tutta la durata del match rivolgendo anche un applauso ai tifosi che la insultavano. Conclusa la partita e tornata ad Altamura è stata inevitabile la capatina in caserma per presentare querela "nei confronti di tutti coloro che saranno individuati quali responsabili dei gravi fatti accaduti".
"C'è voglia di tornare alle origini di uno sport che ha da sempre accomunato e non diviso, dove la violenza fisica e verbale deve lasciare spazio ai cori festanti e alla presenza allo stadio di bambini e famiglie. Questo è lo sport che vogliamo costruire e perseguire – ha commentato amara Dilena auspicando un ritorno "al calcio delle Donne D'Eccellenza".
Non la pensa così, invece, Vincenzo De Santis, direttore sportivo del Barletta 1922 che attraverso le pagine di Repubblica Bari spiega: "A offendere la Dilena sono state una ventina di persone nel prepartita e in totale una cinquantina nel post partita, non 800 e non durante lo svolgimento del match. E lei, oltre ad applaudire ironicamente, ha mostrato loro il dito medio. Comprensibile l'amarezza e il nervosismo per quanto stava accadendo, ma avrebbe dovuto evitare. Condanniamo l'episodio, ma difendiamo a testa alta il comportamento della società Barletta 1922 e l'accoglienza riservata agli ospiti".
Parole che l'avvocato Dilena liquida come "Calunnie avanzate da chi evidentemente preferisce giustificare simili gesti. Per altro – prosegue la presidente – accanto ame c'erano i direttori di gara i quali se avessero visto il mio gesto avrebbero immediatamente provveduto a sanzionarmi. Ritengo che quella di domenica sia semplicemente violenza gratuita che qualcuno ha ancora voglia di giustificare".
Intanto all'indirizzo della presidente altamurana è giunta la solidarietà del Presidente del CRP, Vito Tisci secondo cui: "Questa forma di razzismo non ha nulla a che vedere con l'etica sportiva perseguita a livello centrale dalla Federcalcio, tra l'altro impegnata da sempre nella promozione del calcio femminile. Il comportamento dei tifosi del Barletta è assolutamente da censurare, perché non favorisce l'ingresso delle donne nel nostro mondo creando un danno a tutto lo sport italiano. questo tipo".
Intorno alla presidente si sono strette anche le associazioni tra cui la Fidapa di Altamura e molti cittadini.
Domenica in occasione della sfida casalinga della Team Altamura la presidente Dilena non sarò allo stadio, al suo posto 1000 magliette bianche con la scritta "IosonoTina" che si spera donne e uomini decideranno di indossare per dire no alla violenza di genere. A condire la partita anche un messaggio letto da una bambina, mentre i cancelli dello stadio D'Angelo saranno aperti gratuitamente a tutte le donne.