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La città
Quale è il progetto di gestione del teatro Mercadante?
Le risposte in un convegno
Altamura - mercoledì 16 aprile 2014
10.15
Si è tenuto presso il cantiere del Teatro Mercadante un incontro dal titolo "La bellezza va in scena". Un dibattito per discutere sui ruoli degli enti pubblici e dei privati nella gestione dei beni culturali. Come creare una sinergia in grado di garantire una fruizione libera e proficua a tutti i livelli? Quale il progetto di gestione del teatro Mercadante? Questi gli interrogativi posti al centro del dibattito.
A moderare l'incontro, Mariagiovanna Turturo del Laboratorio di cittadinanza attiva "Siamo tutti tufi". Sono intervenuti: Vito Barozzi, amministratore della Teatro Mercadante srl; Peppino Disabato, responsabile comunicazione e pubbliche relazioni della Teatro Mercadante Srl, e Angela Barbanente, assessore regionale ai Beni culturali.
«Volevamo ridare questo monumento alla città – ha affermato Vito Barozzi – per questo nel marzo del 2003 abbiamo stipulato una convenzione con il Consorzio. Con il Comune c'era l'accordo verbale che, dopo il restauro, si sarebbe occupato della gestione, ma comprendiamo che la crisi non lo permette. Per questo abbiamo pensato di rivolgerci a imprese private per sponsorizzazioni. Devo dire che in molti hanno dato la loro disponibilità».
La previsione iniziale delle spese per il restauro stimata dalla Teatro Mercadante Srl era di circa 9 milioni. Ad oggi ne sono stati spesi 6, di cui circa 3 di fondi privati delle imprese e circa 3 messi a disposizione da enti pubblici: 1.700.000,00 Euro sono stati ottenuti grazie alla legge 42 del 2004 del Codice dei Beni Culturali, inoltre il Ministero dei Beni Culturali ha finanziato con 1.200.000,00 Euro il lotto del restauro della sala, gestito dalla Soprintendenza; 90.000 Euro, con i quali sono stati acquistati poltrone e tendaggi, sono stati ottenuti grazie a un bando del Gal Terre di Murgia. Le imprese hanno inoltre contratto un mutuo di 700.000,00 Euro per il completamento dei lavori. Il Comune di Altamura darà un contributo annuo di 50.000,00 Euro per le spese di gestione.
Si configura dunque un modello di gestione pubblico-privata. In merito l'assessore Barbanente ha dichiarato: «La gestione privata può essere un vantaggio. Con il teatro Mercadante si va nella direzione di un'esperienza molto avanzata. Le gestioni pubbliche sono problematiche e spesso si sono rivelate un fallimento perché hanno causato uno scollamento con la società. La comunità deve riappropriarsi dei beni culturali». Il ruolo degli enti nella gestione dei beni deve essere secondo l'assessore Barbanente quello di sostenere con i propri fondi progetti e strategie inclusive.
Il responsabile comunicazione e pubbliche relazioni della Teatro Mercadante Srl, Peppino Disabato, ha sottolineato che il teatro ha avuto un ruolo molto importante nella vita degli altamurani, non solo dal punto di vista culturale, ma anche sociale e affettivo: «Ha ospitato feste, veglioncini, tra i suoi palchetti sono nati amori». Il teatro Mercadante è sempre stato e continuerà ad essere, come ha dichiarato Vito Barozzi in conclusione, «il teatro di tutti». «Il nostro intento non è quello di guadagnare dalla gestione – ha spiegato – siamo fiduciosi di creare, grazie al contributo degli enti e agli sponsor, una dote che permetta al teatro di essere sempre vivo e a disposizione delle associazioni, degli artisti, delle scuole del territorio. Abbiamo chiesto anche il sostegno della Fondazione Petruzzelli».
A moderare l'incontro, Mariagiovanna Turturo del Laboratorio di cittadinanza attiva "Siamo tutti tufi". Sono intervenuti: Vito Barozzi, amministratore della Teatro Mercadante srl; Peppino Disabato, responsabile comunicazione e pubbliche relazioni della Teatro Mercadante Srl, e Angela Barbanente, assessore regionale ai Beni culturali.
«Volevamo ridare questo monumento alla città – ha affermato Vito Barozzi – per questo nel marzo del 2003 abbiamo stipulato una convenzione con il Consorzio. Con il Comune c'era l'accordo verbale che, dopo il restauro, si sarebbe occupato della gestione, ma comprendiamo che la crisi non lo permette. Per questo abbiamo pensato di rivolgerci a imprese private per sponsorizzazioni. Devo dire che in molti hanno dato la loro disponibilità».
La previsione iniziale delle spese per il restauro stimata dalla Teatro Mercadante Srl era di circa 9 milioni. Ad oggi ne sono stati spesi 6, di cui circa 3 di fondi privati delle imprese e circa 3 messi a disposizione da enti pubblici: 1.700.000,00 Euro sono stati ottenuti grazie alla legge 42 del 2004 del Codice dei Beni Culturali, inoltre il Ministero dei Beni Culturali ha finanziato con 1.200.000,00 Euro il lotto del restauro della sala, gestito dalla Soprintendenza; 90.000 Euro, con i quali sono stati acquistati poltrone e tendaggi, sono stati ottenuti grazie a un bando del Gal Terre di Murgia. Le imprese hanno inoltre contratto un mutuo di 700.000,00 Euro per il completamento dei lavori. Il Comune di Altamura darà un contributo annuo di 50.000,00 Euro per le spese di gestione.
Si configura dunque un modello di gestione pubblico-privata. In merito l'assessore Barbanente ha dichiarato: «La gestione privata può essere un vantaggio. Con il teatro Mercadante si va nella direzione di un'esperienza molto avanzata. Le gestioni pubbliche sono problematiche e spesso si sono rivelate un fallimento perché hanno causato uno scollamento con la società. La comunità deve riappropriarsi dei beni culturali». Il ruolo degli enti nella gestione dei beni deve essere secondo l'assessore Barbanente quello di sostenere con i propri fondi progetti e strategie inclusive.
Il responsabile comunicazione e pubbliche relazioni della Teatro Mercadante Srl, Peppino Disabato, ha sottolineato che il teatro ha avuto un ruolo molto importante nella vita degli altamurani, non solo dal punto di vista culturale, ma anche sociale e affettivo: «Ha ospitato feste, veglioncini, tra i suoi palchetti sono nati amori». Il teatro Mercadante è sempre stato e continuerà ad essere, come ha dichiarato Vito Barozzi in conclusione, «il teatro di tutti». «Il nostro intento non è quello di guadagnare dalla gestione – ha spiegato – siamo fiduciosi di creare, grazie al contributo degli enti e agli sponsor, una dote che permetta al teatro di essere sempre vivo e a disposizione delle associazioni, degli artisti, delle scuole del territorio. Abbiamo chiesto anche il sostegno della Fondazione Petruzzelli».