
La città
Puntare sull'accoglienza e non sulla diffidenza
Il Cas di via Bresso finisce in consiglio comunale
Altamura - mercoledì 7 giugno 2017
14.57
Accogliere i migranti senza cadere nella trappola del business dell'immigrazione.
Questa la linea condivisa e approvata all'unanimità nel corso del consiglio comunale celebrato nella giornata di martedì su richiesta di alcuni consiglieri comunali e dopo le tante polemiche consumate nei giorni scorsi sulla questione.
Un consiglio comunale che ha visto una larga partecipazione di pubblico e a cui hanno preso parte anche i cittadini del comitato di via Bresso e i referenti del coordinamento Restiamo Umani.
In apertura di seduta il sindaco Giacinto Forte ha ribadito quanto già asserito in altri interventi pubblici ovvero che l'arrivo dei migranti ad Altamura è stato disposto dal Prefetto di Bari sulla base di un accordo risalente a qualche mese fa tra i Comuni e l'Anci nazionale nel corso del quale si è stabilito di "spalmare" sull'intero territorio regionale l'arrivo di migliaia di richiedenti asilo.
Parole sostenute anche dalla presenza dei sindaci di Poggiorsini e Toritto che hanno portato in consiglio comunale l'esperienza delle loro realtà invitando i cittadini altamurani a promuovere l'accoglienza e l'integrazione.
Rilevanti anche gli interventi di Nunzio Perrone del Comitato Restiamo Umani e del referente del comitato dei residenti di Via Bresso, Nicola Piscopo.
Entrambi non hanno risparmiato critiche nei confronti della amministrazione comunale accusata di non aver attivato le giuste procedure per farsi trovare pronta ad accogliere i migranti e di aver volutamente deciso di non informare la cittadinanza dell'arrivo dei 90 ospiti.
Sebbene con toni diversi e su fronti diversi, tanto il Comitato cittadino quanto il coordinamento Restiamo umani hanno chiesto un intervento importante della pubblica amministrazione al fine di attivare progetti di integrazione culturale evitando di ghettizzare gli ospiti di via Bresso.
Da parte dei cittadini è stata chiesta maggiore sicurezza e quindi un presidio fisso delle forze dell'ordine in via Bresso, l'istituzione di una commissione costituita da amministratori e cittadini che periodicamente possa entrare nel centro di accoglienza per verificare in che modo vengono ospitati gli immigrati e soprattutto si chiede al sindaco quali sono e quando verranno attivati i progetti di integrazione culturali mirati alla conoscenza degli ospiti e allo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte degli stessi migranti.
"Stiamo parlando di persone" è stato ribadito dai tanti interventi che si sono susseguiti nel corso del dibattito. La speranza è che questa convinzione trovi subito attuazione nei fatti.
Questa la linea condivisa e approvata all'unanimità nel corso del consiglio comunale celebrato nella giornata di martedì su richiesta di alcuni consiglieri comunali e dopo le tante polemiche consumate nei giorni scorsi sulla questione.
Un consiglio comunale che ha visto una larga partecipazione di pubblico e a cui hanno preso parte anche i cittadini del comitato di via Bresso e i referenti del coordinamento Restiamo Umani.
In apertura di seduta il sindaco Giacinto Forte ha ribadito quanto già asserito in altri interventi pubblici ovvero che l'arrivo dei migranti ad Altamura è stato disposto dal Prefetto di Bari sulla base di un accordo risalente a qualche mese fa tra i Comuni e l'Anci nazionale nel corso del quale si è stabilito di "spalmare" sull'intero territorio regionale l'arrivo di migliaia di richiedenti asilo.
Parole sostenute anche dalla presenza dei sindaci di Poggiorsini e Toritto che hanno portato in consiglio comunale l'esperienza delle loro realtà invitando i cittadini altamurani a promuovere l'accoglienza e l'integrazione.
Rilevanti anche gli interventi di Nunzio Perrone del Comitato Restiamo Umani e del referente del comitato dei residenti di Via Bresso, Nicola Piscopo.
Entrambi non hanno risparmiato critiche nei confronti della amministrazione comunale accusata di non aver attivato le giuste procedure per farsi trovare pronta ad accogliere i migranti e di aver volutamente deciso di non informare la cittadinanza dell'arrivo dei 90 ospiti.
Sebbene con toni diversi e su fronti diversi, tanto il Comitato cittadino quanto il coordinamento Restiamo umani hanno chiesto un intervento importante della pubblica amministrazione al fine di attivare progetti di integrazione culturale evitando di ghettizzare gli ospiti di via Bresso.
Da parte dei cittadini è stata chiesta maggiore sicurezza e quindi un presidio fisso delle forze dell'ordine in via Bresso, l'istituzione di una commissione costituita da amministratori e cittadini che periodicamente possa entrare nel centro di accoglienza per verificare in che modo vengono ospitati gli immigrati e soprattutto si chiede al sindaco quali sono e quando verranno attivati i progetti di integrazione culturali mirati alla conoscenza degli ospiti e allo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte degli stessi migranti.
"Stiamo parlando di persone" è stato ribadito dai tanti interventi che si sono susseguiti nel corso del dibattito. La speranza è che questa convinzione trovi subito attuazione nei fatti.