
La città
Protesta, si risvegliano gli animi
Nel pomeriggio una manifestazione a partire dalle 17.00
Altamura - venerdì 13 dicembre 2013
15.35
E mentre la protesta dalle voci giovani, quelle degli studenti, non ha avuto alcun seguito questa mattina, alcuni commercianti, uniti a disoccupati, esercenti e imprenditori danno il via ad una manifestazione, autorizzata, che partirà questo pomeriggio alle ore 17.00. L'appuntamento è in piazza Municipio, davanti al Palazzo di città. L'iniziativa prevede un dibattito costruttivo e informativo, al termine del quale si procederà con un corteo. Dalle ore 18.00 alle ore 19.00, i commercianti che prenderanno parte alla protesta chiuderanno le saracinesche dei propri esercizi.
"Altamura si ferma…tutti in piazza" è il motto scelto e diffuso anche attraverso alcuni volantini. "Siamo il popolo italiano – recita la nota – siamo gente stremata dai sacrifici, dai tagli, dalle tasse, dalla disoccupazione…un popolo ormai in miseria. Vogliamo ribadire che la classe politica in parlamento è illegittima, eletta in maniera illegale, che il governo in carica si attribuisce una fiducia che non gli riconosciamo. Siamo stanchi di vedere disoccupazione, miseria, negozi che chiudono, artigiani che falliscono italiani che devono emigrare. Vogliamo mandare un segnale a chi siede abusivamente in parlamento, chiedendo un gesto di estrema dignità: dimettersi. Non abbiamo nessuna sigla politica e non ne vogliamo".
"Altamura si ferma…tutti in piazza" è il motto scelto e diffuso anche attraverso alcuni volantini. "Siamo il popolo italiano – recita la nota – siamo gente stremata dai sacrifici, dai tagli, dalle tasse, dalla disoccupazione…un popolo ormai in miseria. Vogliamo ribadire che la classe politica in parlamento è illegittima, eletta in maniera illegale, che il governo in carica si attribuisce una fiducia che non gli riconosciamo. Siamo stanchi di vedere disoccupazione, miseria, negozi che chiudono, artigiani che falliscono italiani che devono emigrare. Vogliamo mandare un segnale a chi siede abusivamente in parlamento, chiedendo un gesto di estrema dignità: dimettersi. Non abbiamo nessuna sigla politica e non ne vogliamo".