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Premio città di castello, premiato Giovanni Mercadante

Soddisfazione per "Dramma di un precario"

Il concorso letterario di Città di Castello (Perugia), presieduto da Alessandro Quasimodo, critico letterario e televisivo nonché figlio del Premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo, si è rivelato uno straordinario trampolino di lancio per un folto gruppo di scrittori altamurani. La giuria è stata di altissimo livello e il concorso ha goduto del patrocinio di alte cariche istituzionali. Il primo a farsi notare nel 2014 nella cittadina medievale è stato il giornalista e scrittore Giovanni Mercadante presentando un saggio sul pane D.O.P. di Altamura, la cui giuria lo ha premiato pubblicando l'opera completa il mese scorso, culminata poi con la presentazione nel prestigioso teatro Mercadante domenica 18 ottobre 2015 alla presenza dell'editore Antonio Vella della casa editrice LuoghInteriori.

Quest'anno G. Mercadante è stato invece premiato con un saggio di narrativa, la cui partecipazione è stata condivisa con un amico: Vito Simone. Insomma, un lavoro a 4 mani, in cui l'esordiente co-autore, idraulico, ha chiesto la collaborazione al navigato scrittore.
Il saggio porta il titolo "Dramma di un precario, tra illusioni e amarezze per un posto di lavoro". Un tema di grande attualità. La trama nasce dalla immaginazione dello scrittore debuttante, il quale l' affida alla mano esperta del giornalista, da cui scaturisce un'inchiesta ambientata in Altamura.
Le immagini del centro storico e dei luoghi più rappresentativi della cittadina murgiana rendono più appassionante e veritiero il colloquio romanzato. Nell'intervista il precario mette a nudo il suo dramma, la cui vicenda tra lavori saltuari, figli da mantenere a scuola, tasse che lo affliggono, lo rendono schiavo di una spirale senza fine, tanto da fargli maturare l'idea del suicidio. Il ritmo narrativo è costantemente mantenuto dal registro dialogico, in cui sono accentuati momenti di riflessioni, di abbattimento morale e di reazioni positive davanti alla responsabilità della famiglia e della società. Non mancano infuocati stilemi all'indirizzo della classe politica e di funzionari pubblici corrotti che hanno rovinato la società italiana.

Va aggiunto che lo scrittore altamurano quest'anno ha coinvolto in questo concorso diversi amici: la prof.ssa Marisa D'Agostino, docente di Latino e Greco al Liceo Classico Cagnazzi e il prof. Fedele Raguso, due noti storiografi territoriali, i quali insieme hanno presentato un saggio storico "Gravina, città delle Puglie" a dimostrare che era insignita del titolo di città sin dall'epoca greco-romana, in quanto centro politico e militare ai confini tra Magna Grecia e Sannio. Con Federico II divenne sede di assise giudiziaria (tribunale) che raccoglieva esposti provenienti da tutte le popolazioni di Puglia, Basilicata, Calabria e parte del Molise per le sopraffazioni subite dai funzionari imperiali.

Un altro ragazzo, originario di Bari e dipendente della Cooperativa Calabrese Veicoli industriali, è Michele Aprile, il cui racconto gravita intorno al menù settimanale che si tramanda da secoli negli ambienti familiari del barese, nella cui dieta il piatto di lenticchie è un "must" imprescindibile.
L'esperienza vissuta a Città di Castello con l'edizione 2015 ha ulteriormente irrobustito e arricchito le conoscenze professionali di tutti i partecipanti al concorso.
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