
Territorio
Politiche sociali, la Regione approva il Piano
Tocca ai Comuni presentare un programma triennale. 129milioni di euro messi a disposizione
Altamura - lunedì 5 agosto 2013
10.55
È stato approvato nella Giunta regionale il terzo Piano regionale delle Politiche sociali per il periodo 2013-2015. L'obiettivo del terzo Piano regionale è il consolidamento del sistema di servizi sociali e sociosanitari a livello regionale. Si tratta di una somma di oltre 129 milioni di euro tra risorse ordinarie (circa 36 milioni) e fondi aggiuntivi (circa 93,5 milioni di euro) messi a disposizione dal Piano di Azione e Coesione e dal Fondo Sviluppo e Coesione per gli obiettivi sociali. Saranno ora i Comuni pugliesi associati in Ambiti territoriali a definire un quadro triennale di programmazione con i relativi obiettivi strategici e i principali interventi, con una dotazione finanziaria che, in questa fase, dà copertura alla sola prima annualità.
I nuovi Piani sociali di Zona costituiranno la cornice di contesto della programmazione sociale in cui valutare la coerenza e l'efficacia dei Piani di Intervento per gli Anziani e per la prima Infanzia, richiesti entro il prossimo 14 dicembre 2013. Tra le novità introdotte dal Piano regionale appena approvato, la decisa implementazione degli obiettivi di servizio regionali. Tra tutti spicca l'introduzione di precisi obiettivi di servizio nell'area del Contrasto delle povertà, con la attivazione in ogni ambito territoriale di un punto di pronto intervento sociale (mensa sociale, alloggio d'emergenza per adulti senza fissa dimora, banco alimentare, sportello sociale) e con la regolamentazione dei contributi economici in casi di indigenza estrema, per scongiurare clientele e sprechi.
Sono sei gli assi portanti della programmazione sociale regionale per il triennio 2013-2015: sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi; contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva; promuovere la cultura dell'accoglienza; sostenere la genitorialità e tutelare i diritti dei minori; promuovere l'integrazione sociosanitaria e la presa in carico integrata delle non autosufficienze; prevenire e contrastare il maltrattamento e la violenza. Rispetto a ciascuna di queste priorità strategiche, si offre nel Piano regionale, la declinazione degli obiettivi specifici di intervento e dei risultati attesi con indicatori puntuali, quando possibile, e Obiettivi di servizio verso cui tendere nel triennio di riferimento. Sono stati riattivati, inoltre, a partire dall'imminente nuovo anno scolastico, i finanziamenti regionali per le attività di integrazione scolastica e di trasporto scolastico per gli alunni disabili che frequentano le scuole medie superiori, di competenza delle Province. Sul versante della programmazione partecipata viene introdotto per la prima volta il patto di partecipazione per impegnare reciprocamente i Comuni e tutte le organizzazioni del Terzo Settore e le Organizzazioni Sindacali più rappresentative in tutte le fasi di vita del Piano Sociale di Zona.
"Mai come ora – conclude l'assessore Gentile – gli Ambiti sono chiamati ad assicurare reali competenze attuative, unica garanzia di risposte concrete offerte alle comunità locali e alla platea dei beneficiari finali. Alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi, alle persone più fragili e a rischio di esclusione, ai nostri anziani, dobbiamo guardare sia come persone cui rivolgere attenzioni e cure, sia come opportunità per costruire comunità solidali, contesti urbani connotati da un migliore tessuto sociale e da una migliore qualità della vita". Le prime scadenze a 60 giorni dalla pubblicazione del Piano Regionale sul BURP, vedranno i Comuni indire le conferenze dei servizi per l'approvazione dei rispettivi Piani Sociali di Zona: insomma i più solerti avranno il piano di zona approvato e finanziato dalla Regione entro questo autunno.
I nuovi Piani sociali di Zona costituiranno la cornice di contesto della programmazione sociale in cui valutare la coerenza e l'efficacia dei Piani di Intervento per gli Anziani e per la prima Infanzia, richiesti entro il prossimo 14 dicembre 2013. Tra le novità introdotte dal Piano regionale appena approvato, la decisa implementazione degli obiettivi di servizio regionali. Tra tutti spicca l'introduzione di precisi obiettivi di servizio nell'area del Contrasto delle povertà, con la attivazione in ogni ambito territoriale di un punto di pronto intervento sociale (mensa sociale, alloggio d'emergenza per adulti senza fissa dimora, banco alimentare, sportello sociale) e con la regolamentazione dei contributi economici in casi di indigenza estrema, per scongiurare clientele e sprechi.
Sono sei gli assi portanti della programmazione sociale regionale per il triennio 2013-2015: sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi; contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva; promuovere la cultura dell'accoglienza; sostenere la genitorialità e tutelare i diritti dei minori; promuovere l'integrazione sociosanitaria e la presa in carico integrata delle non autosufficienze; prevenire e contrastare il maltrattamento e la violenza. Rispetto a ciascuna di queste priorità strategiche, si offre nel Piano regionale, la declinazione degli obiettivi specifici di intervento e dei risultati attesi con indicatori puntuali, quando possibile, e Obiettivi di servizio verso cui tendere nel triennio di riferimento. Sono stati riattivati, inoltre, a partire dall'imminente nuovo anno scolastico, i finanziamenti regionali per le attività di integrazione scolastica e di trasporto scolastico per gli alunni disabili che frequentano le scuole medie superiori, di competenza delle Province. Sul versante della programmazione partecipata viene introdotto per la prima volta il patto di partecipazione per impegnare reciprocamente i Comuni e tutte le organizzazioni del Terzo Settore e le Organizzazioni Sindacali più rappresentative in tutte le fasi di vita del Piano Sociale di Zona.
"Mai come ora – conclude l'assessore Gentile – gli Ambiti sono chiamati ad assicurare reali competenze attuative, unica garanzia di risposte concrete offerte alle comunità locali e alla platea dei beneficiari finali. Alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi, alle persone più fragili e a rischio di esclusione, ai nostri anziani, dobbiamo guardare sia come persone cui rivolgere attenzioni e cure, sia come opportunità per costruire comunità solidali, contesti urbani connotati da un migliore tessuto sociale e da una migliore qualità della vita". Le prime scadenze a 60 giorni dalla pubblicazione del Piano Regionale sul BURP, vedranno i Comuni indire le conferenze dei servizi per l'approvazione dei rispettivi Piani Sociali di Zona: insomma i più solerti avranno il piano di zona approvato e finanziato dalla Regione entro questo autunno.