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La città
Per un nuovo 1799: L'albero della Libertà
Il movimento civico al di fuori dei partiti tradizionali
Altamura - sabato 20 settembre 2014
16.00
Combattere abusi e soprusi provocati dal perverso binomio di formalismo e mancanza di conoscenza, attraverso la promozione dell'istruzione e dei diritti.
Questa l'ambizione della nuova realtà associativa "L'Albero della Libertà – Le Radici del Cambiamento", presentato ieri sera presso la Sala "Camasta", nell'ex Monastero del Soccorso.
Un movimento, quello che si rifà all'albero della rivoluzione altamurana del 1799, che intende fare rete tra le migliori intelligenze della società civile al di là di ogni ideologia, unendo professionisti, imprenditori e semplici cittadini in una sinergia di menti, animi e idee progettuali da proporre a coloro che gestiranno la cosa pubblica.
Tra le priorità dell'associazione, spiega il presidente Antonio Santeramo, dare più importanza all'istruzione, in un'ottica di rieducazione del cives, e alla valorizzazione del ruolo delle donne, pretendere rispetto dei diritti e della dignità dell'uomo. Non c'è però vera libertà senza autonomia economica: di qui l'attenzione data anche alle questioni sociali.
Luciana Colonna ha evidenziato le problematiche della realtà femminile di oggi, fatta di madri lavoratrici, portatrici di un senso del dovere necessario a costruire una società a misura di donna, mentre l'imprenditore Francesco Cornacchia ha indicato nella cooperazione e nella sprovincializzazione le chiavi vincenti per rilanciare le specificità del territorio, le uniche che possono combattere la crisi.
L'ex amministratore coratino Renato Bucci, invece, ha sottolineato la necessità della partecipazione e della trasparenza per la costruzione di un laboratorio civico al di fuori dei partiti tradizionali, le uniche capaci di andare oltre la politica ingessata del palazzo.
Questa l'ambizione della nuova realtà associativa "L'Albero della Libertà – Le Radici del Cambiamento", presentato ieri sera presso la Sala "Camasta", nell'ex Monastero del Soccorso.
Un movimento, quello che si rifà all'albero della rivoluzione altamurana del 1799, che intende fare rete tra le migliori intelligenze della società civile al di là di ogni ideologia, unendo professionisti, imprenditori e semplici cittadini in una sinergia di menti, animi e idee progettuali da proporre a coloro che gestiranno la cosa pubblica.
Tra le priorità dell'associazione, spiega il presidente Antonio Santeramo, dare più importanza all'istruzione, in un'ottica di rieducazione del cives, e alla valorizzazione del ruolo delle donne, pretendere rispetto dei diritti e della dignità dell'uomo. Non c'è però vera libertà senza autonomia economica: di qui l'attenzione data anche alle questioni sociali.
Luciana Colonna ha evidenziato le problematiche della realtà femminile di oggi, fatta di madri lavoratrici, portatrici di un senso del dovere necessario a costruire una società a misura di donna, mentre l'imprenditore Francesco Cornacchia ha indicato nella cooperazione e nella sprovincializzazione le chiavi vincenti per rilanciare le specificità del territorio, le uniche che possono combattere la crisi.
L'ex amministratore coratino Renato Bucci, invece, ha sottolineato la necessità della partecipazione e della trasparenza per la costruzione di un laboratorio civico al di fuori dei partiti tradizionali, le uniche capaci di andare oltre la politica ingessata del palazzo.