
La città
Parco San Giuliano, il quartiere con le "grotte" e senza strade
Democrazia partecipata: dare mandato ai cittadini potrebbe essere la soluzione per il futuro
Altamura - lunedì 23 aprile 2018
Torniamo a parlare di periferie.
La nostra attenzione questa volta si è concentrata sulla zona di Parco San Giuliano. Per capire meglio quali sono le criticità che i residenti di questa zona devono affrontare quotidianamente abbiamo interpellato due membri del direttivo del Comitato di Quartiere Parco San Giuliano, Nicola Forliano e Antonio Palasciano.
Come per le altre aree periferiche di Altamura, anche qui uno dei problemi più urgenti da risolvere è quello della viabilità. "Molte strade non sono state ancora asfaltate del tutto e di conseguenza il Comune non può accollarsele perché sono a tutti gli effetti facenti parte della lottizzazione - spiega Palasciano - Questo comporta che i mezzi pubblici non passano da queste strade perché non sarebbero coperti dal punto di vista assicurativo. Inoltre la mancanza di segnaletica stradale, verticale e orizzontale, crea non poche difficoltà. Chi non conosce la zona, i portalettere o i servizi di primo soccorso spesso non riescono a raggiungere le abitazioni proprio per l'assenza di indicazioni".
Altra situazione da affrontare è quella dell'alta velocità. "Non è raro trovare al mattino le auto parcheggiate incidentate. Soprattutto via Londra è usata come pista per gare automobilistiche e motociclistiche" dichiara Forliano, il quale chiede a nome di tutto il Comitato e di tutti i residenti della zona che vengano installati al più presto, prima che succeda qualcosa di grave, dissuasori veicolari per limitare l'alta velocità e, vista la mancanza di un servizio di presidio della Polizia Municipale, almeno la presenza di una pattuglia che controlli il traffico negli orari più critici. Perdipiù, esclusa via Londra, non ci sono vie di uscita dal quartiere sulle strade che conducono alla città. Per questo motivo gli abitanti di Parco San Giuliano sollecitano la probabile futura amministrazione a prendersi carico della progettazione di un rondò su via Bari, di cui più volte si è parlato senza ottenere nulla.
È nota la presenza in quest'area a nord di Altamura di una rete di cave artificiali da cui un tempo si estraeva il tufo. Il reticolo sotterraneo, con il passare dei decenni, è stato sovrastato dal paesaggio urbano e il problema si è fatto serio quando si sono aperte vere e proprie voragini. Secondo il parere dei tecnici tutte le acque che scorrono ad Altamura confluirebbero in queste cavità per finire altrove. "Le amministrazioni passate hanno scaricato la responsabilità sui cittadini" asseriscono i due rappresentanti del direttivo.
Forliano e Palasciano spiegano che quando sono state realizzate le prime costruzioni non c'era l'obbligo di fare un carotaggio fino a 60 m di profondità, obbligo che invece adesso c'è proprio in virtù del fatto che, attraverso le voragini già apertisi, si è scoperto che le grotte arrivano ad una profondità che va oltre i 60 m. Le fondazioni dei palazzi hanno bucato il primo strato di roccia ed ora sono "penzoloni" perché sotto c'è il vuoto. "Le imprese di costruzione che hanno realizzato appartamenti a vendere hanno dovuto prima potenziare il sistema delle fondazioni con colate di cemento. Quest'ultimo però crea uno sbarramento per l'acqua, ostruendone i passaggi naturali e deviandola altrove" commenta Palasciano che da "tecnico" non nasconde la sua preoccupazione, convinto che con il tempo, se non si interviene prima, ci saranno serie conseguenze per le abitazioni e la popolazione. In origine la zona aveva un valore commerciale più alto rispetto alle altre periferie di Altamura perché prossima alla città, ora il problema delle grotte sotterranee ha bloccato nuovi cantieri, facendo calare di molto i prezzi degli immobili e svalutando quelli già esistenti.
Rispetto a Trentacapilli o ad altre zone periferiche quello di Parco San Giuliano sembra essere rimasto un quartiere dormitorio: non ci sono aree destinate a servizi di prima necessità, non c'è un mercatino, non ci sono negozi alimentari e, all'infuori della parrocchia "Maria Madre della Chiesa", si avverte la carenza di spazi aggregativi. Uno dei quali potrebbe essere "Il giardino di Lorenzo". "Abbiamo provato ad adottarlo ma il regolamento comunale è così complesso, dà così tante responsabilità a noi cittadini che abbiamo abbandonato l'idea. Curiamo il giardino nelle nostre possibilità, sollecitando i servizi di manutenzione del verde ad applicare le norme vigenti. Sull'area inoltre è stato presentato un progetto di sviluppo come area giochi, abbiamo provveduto a recintarlo anche se sappiamo che potrebbe ritornare a far parte dei centri di raccolta rifiuti".
Dall'intervista emerge chiaramente che il cuore del problema è l'assenza di sensibilità dei cittadini e la carenza di una seria programmazione dell'amministrazione comunale.
"Quello che chiediamo è una sufficiente qualità di vita. Vogliamo stimolare chi ci governa, a prescindere dal colore politico, ad essere presente sul territorio per toccare con mano le problematiche, a partire da quelle più banali che potrebbero essere risolte in breve tempo e neanche con una spesa eccessiva. Ma questo non accadrà mai finché i cittadini non inizieranno ad interessarsi davvero a quello che li riguarda. Noi del Comitato, dal canto nostro, più volte abbiamo organizzato incontri con l'amministrazione portando il sindaco e gli assessori nel quartiere ma eravamo pochi e sempre i soliti. Questi incontri erano la possibilità diretta di poter esporre in prima persona, a chi effettivamente ci amministra, le criticità che viviamo ogni giorno; da parte degli abitanti, però, non abbiamo avuto nessun tipo di risposta così come dall'amministrazione. Bisogna continuamente sollecitare gli organi preposti e se alla fine si ottiene un diritto viene fuori che lo si sta ottenendo quasi come favore" concludono Forliano e Palasciano.
La nostra attenzione questa volta si è concentrata sulla zona di Parco San Giuliano. Per capire meglio quali sono le criticità che i residenti di questa zona devono affrontare quotidianamente abbiamo interpellato due membri del direttivo del Comitato di Quartiere Parco San Giuliano, Nicola Forliano e Antonio Palasciano.
Come per le altre aree periferiche di Altamura, anche qui uno dei problemi più urgenti da risolvere è quello della viabilità. "Molte strade non sono state ancora asfaltate del tutto e di conseguenza il Comune non può accollarsele perché sono a tutti gli effetti facenti parte della lottizzazione - spiega Palasciano - Questo comporta che i mezzi pubblici non passano da queste strade perché non sarebbero coperti dal punto di vista assicurativo. Inoltre la mancanza di segnaletica stradale, verticale e orizzontale, crea non poche difficoltà. Chi non conosce la zona, i portalettere o i servizi di primo soccorso spesso non riescono a raggiungere le abitazioni proprio per l'assenza di indicazioni".
Altra situazione da affrontare è quella dell'alta velocità. "Non è raro trovare al mattino le auto parcheggiate incidentate. Soprattutto via Londra è usata come pista per gare automobilistiche e motociclistiche" dichiara Forliano, il quale chiede a nome di tutto il Comitato e di tutti i residenti della zona che vengano installati al più presto, prima che succeda qualcosa di grave, dissuasori veicolari per limitare l'alta velocità e, vista la mancanza di un servizio di presidio della Polizia Municipale, almeno la presenza di una pattuglia che controlli il traffico negli orari più critici. Perdipiù, esclusa via Londra, non ci sono vie di uscita dal quartiere sulle strade che conducono alla città. Per questo motivo gli abitanti di Parco San Giuliano sollecitano la probabile futura amministrazione a prendersi carico della progettazione di un rondò su via Bari, di cui più volte si è parlato senza ottenere nulla.
È nota la presenza in quest'area a nord di Altamura di una rete di cave artificiali da cui un tempo si estraeva il tufo. Il reticolo sotterraneo, con il passare dei decenni, è stato sovrastato dal paesaggio urbano e il problema si è fatto serio quando si sono aperte vere e proprie voragini. Secondo il parere dei tecnici tutte le acque che scorrono ad Altamura confluirebbero in queste cavità per finire altrove. "Le amministrazioni passate hanno scaricato la responsabilità sui cittadini" asseriscono i due rappresentanti del direttivo.
Forliano e Palasciano spiegano che quando sono state realizzate le prime costruzioni non c'era l'obbligo di fare un carotaggio fino a 60 m di profondità, obbligo che invece adesso c'è proprio in virtù del fatto che, attraverso le voragini già apertisi, si è scoperto che le grotte arrivano ad una profondità che va oltre i 60 m. Le fondazioni dei palazzi hanno bucato il primo strato di roccia ed ora sono "penzoloni" perché sotto c'è il vuoto. "Le imprese di costruzione che hanno realizzato appartamenti a vendere hanno dovuto prima potenziare il sistema delle fondazioni con colate di cemento. Quest'ultimo però crea uno sbarramento per l'acqua, ostruendone i passaggi naturali e deviandola altrove" commenta Palasciano che da "tecnico" non nasconde la sua preoccupazione, convinto che con il tempo, se non si interviene prima, ci saranno serie conseguenze per le abitazioni e la popolazione. In origine la zona aveva un valore commerciale più alto rispetto alle altre periferie di Altamura perché prossima alla città, ora il problema delle grotte sotterranee ha bloccato nuovi cantieri, facendo calare di molto i prezzi degli immobili e svalutando quelli già esistenti.
Rispetto a Trentacapilli o ad altre zone periferiche quello di Parco San Giuliano sembra essere rimasto un quartiere dormitorio: non ci sono aree destinate a servizi di prima necessità, non c'è un mercatino, non ci sono negozi alimentari e, all'infuori della parrocchia "Maria Madre della Chiesa", si avverte la carenza di spazi aggregativi. Uno dei quali potrebbe essere "Il giardino di Lorenzo". "Abbiamo provato ad adottarlo ma il regolamento comunale è così complesso, dà così tante responsabilità a noi cittadini che abbiamo abbandonato l'idea. Curiamo il giardino nelle nostre possibilità, sollecitando i servizi di manutenzione del verde ad applicare le norme vigenti. Sull'area inoltre è stato presentato un progetto di sviluppo come area giochi, abbiamo provveduto a recintarlo anche se sappiamo che potrebbe ritornare a far parte dei centri di raccolta rifiuti".
Dall'intervista emerge chiaramente che il cuore del problema è l'assenza di sensibilità dei cittadini e la carenza di una seria programmazione dell'amministrazione comunale.
"Quello che chiediamo è una sufficiente qualità di vita. Vogliamo stimolare chi ci governa, a prescindere dal colore politico, ad essere presente sul territorio per toccare con mano le problematiche, a partire da quelle più banali che potrebbero essere risolte in breve tempo e neanche con una spesa eccessiva. Ma questo non accadrà mai finché i cittadini non inizieranno ad interessarsi davvero a quello che li riguarda. Noi del Comitato, dal canto nostro, più volte abbiamo organizzato incontri con l'amministrazione portando il sindaco e gli assessori nel quartiere ma eravamo pochi e sempre i soliti. Questi incontri erano la possibilità diretta di poter esporre in prima persona, a chi effettivamente ci amministra, le criticità che viviamo ogni giorno; da parte degli abitanti, però, non abbiamo avuto nessun tipo di risposta così come dall'amministrazione. Bisogna continuamente sollecitare gli organi preposti e se alla fine si ottiene un diritto viene fuori che lo si sta ottenendo quasi come favore" concludono Forliano e Palasciano.