Parco degli ulivi, "No!" alla cementificazione

Proprio non va giù ai cittadini altamurani di rinunciare ad "una delle ultime aree verdi della città". Si tratta del suolo Rossi, ossia del Paco degli Ulivi, sito in via IV novembre.

Il 14 giugno 2013 la giunta comunale (con le delibere n. 80 e 81) concesse la realizzazione di due edifici sulla zona, vicino le Mura Megalitiche. Uno dei due edifici (il più grande, oltre 2.100 metri quadri per 4 piani) è destinato ad ospitare un "centro servizi sociale e culturale".
"Approfondendo però – scrivono in una nota congiunta Pd, Sel, Aria fresca e Altamura con Piglionica - si scopre che quelli che dovrebbero essere servizi di interesse collettivo, in realtà sono: ludoteca, attività riabilitative e cura della persona nella più ampia accezione, servizi finanziari, servizi fiscali, servizi amministrativi, servizi per la formazione, ovvero teatro, cinema, conferenze, ma anche divertimento, intrattenimento, svago, gastronomia, sport, spettacolo, musica, alberghi, locande, trattorie, osterie, caffè".

Il 5 luglio 2013 il Sindaco Stacca, dinanzi alle contestazioni e proposte di soluzione avanzate dall'opposizione e dinanzi alle proteste dei residenti del quartiere, diffuse un comunicato stampa con il quale informava della sua volontà - espressa dopo aver sentito i proprietari - di "non cementificare l'area … e a chiedere la delocalizzazione dei volumi in altra zona".
A distanza di nove mesi, la giunta approva la delibera n. 26 del 14 marzo 2014 con cui si da' il via libera definitivo e si concede la possibilità di cedere l'intero progetto ad altri.

"Tutto ciò – continua l'opposizione - nonostante l'invito da noi più volte rivolto a cercare soluzioni alternative, tra queste la compensazione urbanistica o il trasferimento delle volumetrie in altra area, soluzioni che avrebbero adeguatamente rispettato i legittimi interessi dei proprietari del suolo".

"Ancora e solo cemento – chiosano i gruppi - su una delle ultime aree verdi della città. La risicata maggioranza del sindaco Stacca ancora una volta, pur di sopravvivere a se stessa e di salvare le poltrone che occupano da nove anni, cede alle bramosie di alcuni a scapito dell'intera comunità".

E intanto chiedono la revoca degli atti di giunta.