
La città
Palazzo Acquedotto: nuova vita dopo i lavori del Pnrr
In corso restauro e recupero con funzioni collettive
Altamura - venerdì 18 luglio 2025
17.36 Comunicato Stampa
Luogo collettivo di incontro e partecipazione. Museo dell'acqua. Connessione con il tessuto urbano circostante. Avrà queste funzioni il Palazzo Acquedotto che è in fase di riqualificazione e recupero tecnico-funzionale con i fondi del PNRR (Missione 5 Componente 2 Investimento 2.3 - Pinqua) e che al termine degli interventi sarà riaperto per un utilizzo cittadino.
L'immobile, di proprietà comunale e bene sottoposto a vincolo culturale, è un simbolo dell'infrastrutturazione idrica ad Altamura, di valore e significato storico notevoli. L'amministrazione comunale - sindaco Vitantonio Petronella, assessore ai lavori pubblici Michele Mirgaldi, dirigente Biagio Maiullari e uffici - seguono con attenzione le varie fasi del recupero e del cantiere, avviato a maggio e della durata di circa un anno.
La storia dell'immobile, realizzato alla fine degli anni '20, per fungere sia da serbatoio pensile di acqua che da sede amministrativa dell'Acquedotto Pugliese, è raccontata dalla cartellonistica di cantiere che è stata apposta lungo il perimetro dall'azienda Cobar, appaltatrice dei i lavori. La costruzione, realizzata interamente con blocchi in pietra calcarea bianca bugnata, circa un secolo fa venne ritenuta un trionfo di ingegneria.
Gli interventi in sintesi:
riqualificazione e consolidamento dell'immobile;
efficientamento energetico e recupero delle acque di pioggia;
riqualificazione delle pertinenze esterne.
Il primo piano sarà destinato ad "Hub" di formazione 4.0 per imprese, luogo della culturale digitale, luogo della interconnessione, partecipazione ("hub sociale" dedicato alle attività collettive: eventi, conferenze, workshop e altre attività interattive).
Il secondo piano sarà destinato al museo dell'acqua dove i visitatori potranno esplorare mostre
interattive, installazioni artistiche e informazioni dettagliate sull'importanza dell'acqua nella nostra vita quotidiana e nella storia umana.
L'intervento, inoltre, prevede l'apertura della recinzione esistente e la riqualificazione delle aree verdi di pertinenza collegate alla nuova viabilità ciclabile che rientra nel progetto di riqualificazione di piazza Aldo Moro.
L'immobile, di proprietà comunale e bene sottoposto a vincolo culturale, è un simbolo dell'infrastrutturazione idrica ad Altamura, di valore e significato storico notevoli. L'amministrazione comunale - sindaco Vitantonio Petronella, assessore ai lavori pubblici Michele Mirgaldi, dirigente Biagio Maiullari e uffici - seguono con attenzione le varie fasi del recupero e del cantiere, avviato a maggio e della durata di circa un anno.
La storia dell'immobile, realizzato alla fine degli anni '20, per fungere sia da serbatoio pensile di acqua che da sede amministrativa dell'Acquedotto Pugliese, è raccontata dalla cartellonistica di cantiere che è stata apposta lungo il perimetro dall'azienda Cobar, appaltatrice dei i lavori. La costruzione, realizzata interamente con blocchi in pietra calcarea bianca bugnata, circa un secolo fa venne ritenuta un trionfo di ingegneria.
Gli interventi in sintesi:
riqualificazione e consolidamento dell'immobile;
efficientamento energetico e recupero delle acque di pioggia;
riqualificazione delle pertinenze esterne.
Il primo piano sarà destinato ad "Hub" di formazione 4.0 per imprese, luogo della culturale digitale, luogo della interconnessione, partecipazione ("hub sociale" dedicato alle attività collettive: eventi, conferenze, workshop e altre attività interattive).
Il secondo piano sarà destinato al museo dell'acqua dove i visitatori potranno esplorare mostre
interattive, installazioni artistiche e informazioni dettagliate sull'importanza dell'acqua nella nostra vita quotidiana e nella storia umana.
L'intervento, inoltre, prevede l'apertura della recinzione esistente e la riqualificazione delle aree verdi di pertinenza collegate alla nuova viabilità ciclabile che rientra nel progetto di riqualificazione di piazza Aldo Moro.