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Ospedale e sanità
Ospedale della Murgia, tutti gli incidenti in meno di due anni
Critiche e proposte per salvare il nosocomio
Altamura - domenica 27 settembre 2015
L'ospedale della Murgia resta l'osservato per eccellenza dai cittadini del territorio. Bruciano ancora i tanti fatti di cronaca che hanno visto il nosocomio teatro di vere e proprie tragedie.
Sulla vicenda prova a fare una sintesi Michele Cannito, attivista 5 Stelle che ricorda quanto accaduto in meno di due anni dalla innaugurazione della struttura.
Solo nei primi tre mesi di apertura si contano "3 bambini morti tutti stranamente nei week-end, quando non vi era copertura h/24" ricorda cantino. Vicende che sconvolsero le comunità tanto che a Gravina la popolazione gravinese si è mobilitata con una manifestazione spontanea per chiedere giustizia. Sul nosocomio pesano anche le sorti di alcuni pazienti infartuati, deceduti per non aver avuto immediato soccorso dato che al Perinei manca ancora ii reparto di emodinamica. Capitolo a parte meriterebbe il 118 e le ambulanze "che escono fuoristrada con il paziente a bordo, perché usurate".
In una struttura nuova, realizzata con tutti gli standard che la legge impone, "l' Elisoccorso è costretto ad atterrare presso il campo delle Mura Megalitiche, perché la pista di atterraggio non è idonea" denuncia ancora Cannito.
E poi ci sono gli episodi che fanno paura come il tentato omicidio, in piena mattinata, dinanzi all'entrata dell'ospedale, sprovvisto di telecamere e la storia dell'extracomunitario ricoverato d'urgenza al pronto soccorso, dimesso dopo qualche ora, e travolto da una macchina sulla statale 96. E ancora: minacce velate e no a due medici del PS e del 118, Francesca Mangiatordi e Francesco Papappicco, che denunciano le disfunzioni interne e da ultimo 30 Avvisi di Garanzia a medici, paramedici e Dirigenti per la morte, poco chiara, del giovane Antonio Picerno, operato per ben 6 volte in un mese, poi trasferito a Bari-Policlinico.
Una lunga serie di incidenti a cui si aggiungono le carenze di personale e strutturali del Perinei, sottorganico di 100 unità senza i primari in gran parte dei reparti; molte stanze non sono a norma, perdite di acqua dalle murature; nessuna corsia preferenziale per le ambulanze che "fanno la fila" dietro alle auto in piena Statale 96. Manca una rotonda (prevista prima dell'apertura e una fermata Fal);
Liste d'attesa interminabili che creano gravi disagi sia per gli anziani, ma anche per le diagnosi di malattie gravi e molto diffuse; manca anche la banca del sangue.
fatti che pesano come macigni sulla credibilità dell'ospedale e non è un caso, scrive Cannito "se allo stato attuale il 90 per cento degli utenti di Altamura, Gravina e Santeramo si recano ad Acquaviva e a Matera, pesando, quindi, per il doppio alle casse della Regione Puglia che paga per tutta l'utenza che si reca fuori ASL.
di qui una serie di proposte per salvare il slabvabile ad iniziare dalla programmazione di un Piano Sanitario Murgiano che coinvolga il Perine i insieme agli ospedali Miulli di Acquaviva e quello di Matera. un piano che consenta di "ridefinire l'offerta sanitaria partendo dalle esigenze del territorio, così come dice la legge".
Inoltre "Serve una presa di posizione forte da parte della popolazione per far uscire fuori dalla gestione della sanità locale tutti i politici e gli amici degli amici".
Insomma una presa di posizione da parte della popolazione che per 18 anni ha atteso l'apertura della struttura e che ora si trova afre i conti con un ospedale su cui pesano già troppe ombre.
Sulla vicenda prova a fare una sintesi Michele Cannito, attivista 5 Stelle che ricorda quanto accaduto in meno di due anni dalla innaugurazione della struttura.
Solo nei primi tre mesi di apertura si contano "3 bambini morti tutti stranamente nei week-end, quando non vi era copertura h/24" ricorda cantino. Vicende che sconvolsero le comunità tanto che a Gravina la popolazione gravinese si è mobilitata con una manifestazione spontanea per chiedere giustizia. Sul nosocomio pesano anche le sorti di alcuni pazienti infartuati, deceduti per non aver avuto immediato soccorso dato che al Perinei manca ancora ii reparto di emodinamica. Capitolo a parte meriterebbe il 118 e le ambulanze "che escono fuoristrada con il paziente a bordo, perché usurate".
In una struttura nuova, realizzata con tutti gli standard che la legge impone, "l' Elisoccorso è costretto ad atterrare presso il campo delle Mura Megalitiche, perché la pista di atterraggio non è idonea" denuncia ancora Cannito.
E poi ci sono gli episodi che fanno paura come il tentato omicidio, in piena mattinata, dinanzi all'entrata dell'ospedale, sprovvisto di telecamere e la storia dell'extracomunitario ricoverato d'urgenza al pronto soccorso, dimesso dopo qualche ora, e travolto da una macchina sulla statale 96. E ancora: minacce velate e no a due medici del PS e del 118, Francesca Mangiatordi e Francesco Papappicco, che denunciano le disfunzioni interne e da ultimo 30 Avvisi di Garanzia a medici, paramedici e Dirigenti per la morte, poco chiara, del giovane Antonio Picerno, operato per ben 6 volte in un mese, poi trasferito a Bari-Policlinico.
Una lunga serie di incidenti a cui si aggiungono le carenze di personale e strutturali del Perinei, sottorganico di 100 unità senza i primari in gran parte dei reparti; molte stanze non sono a norma, perdite di acqua dalle murature; nessuna corsia preferenziale per le ambulanze che "fanno la fila" dietro alle auto in piena Statale 96. Manca una rotonda (prevista prima dell'apertura e una fermata Fal);
Liste d'attesa interminabili che creano gravi disagi sia per gli anziani, ma anche per le diagnosi di malattie gravi e molto diffuse; manca anche la banca del sangue.
fatti che pesano come macigni sulla credibilità dell'ospedale e non è un caso, scrive Cannito "se allo stato attuale il 90 per cento degli utenti di Altamura, Gravina e Santeramo si recano ad Acquaviva e a Matera, pesando, quindi, per il doppio alle casse della Regione Puglia che paga per tutta l'utenza che si reca fuori ASL.
di qui una serie di proposte per salvare il slabvabile ad iniziare dalla programmazione di un Piano Sanitario Murgiano che coinvolga il Perine i insieme agli ospedali Miulli di Acquaviva e quello di Matera. un piano che consenta di "ridefinire l'offerta sanitaria partendo dalle esigenze del territorio, così come dice la legge".
Inoltre "Serve una presa di posizione forte da parte della popolazione per far uscire fuori dalla gestione della sanità locale tutti i politici e gli amici degli amici".
Insomma una presa di posizione da parte della popolazione che per 18 anni ha atteso l'apertura della struttura e che ora si trova afre i conti con un ospedale su cui pesano già troppe ombre.