
Cronaca
Operazione dei carabinieri: eseguite in mattinata tredici ordinanze di espiazione pene
Tra Casamassima e Altamura, sgominata organizzazione criminale dedita allo spaccio
Altamura - lunedì 25 settembre 2017
10.29
Insieme hanno accumulato oltre 70 anni di galera.
In mattinata i militari del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un provvedimento di cumulo pene, emesso lo scorso 22 settembre dalla Procura Generale della Repubblica di Bari, nei confronti di 13 persone appartenenti ad un gruppo malavitoso dedito al traffico e allo spaccio di droga, nei territori del sud Barese, in una area compresa tra Casamassima , Cellamare e Altamura .
Secondo le informazioni fornite dalla sala stampa della Procura, sono finiti in carcere Antonio Chiera, 38enne, dovrà scontare una pena di 6 anni e 6 mesi; Giovanni Sidella, 34enne condannato a 4 anni e 3 mesi; e Vincenzo Stramaglia, 29enne che dovrà scontare un anno di reclusione.
Erano invece agli arresti domiciliari: Antonio Cimarrusti, 43enne, di Casamassima dovrà scontare 6 anni di reclusione mentre Pasquale Cristiantielli, 31enne, di Casamassima dovrà scontare 13 anni e 10 mesi; un anno invece per Alessandro Carbonara, 38enne, di Triggiano.
Con loro sono finiti in carcere Domenico Giordano, 37enne di Bari; Domenico Lagalante, 27enne di Casamassima; Gianluca Mele, 39enne di Noci a cui sono stati imposti 6 anni di reclusione.
Misura alternativa alla detenzione per Angelo De Tommaso, 54enne, di Adelfia e Giuseppe Esposito, 33enne, di Casamassima, rispettivamente condannati ad espiare anni 1 e mesi 2, oltre al recupero della pena pecuniaria di 13.000 euro, mentre il secondo deve espiare 2 anni e 8 mesi di carcere, oltre al recupero della multa di 4.000 euro. Entrambe le pene sono state sospese.
Per Cesare Gilberti Cesare, 42enne, di Cellamare , avendo già espiato la condanna di 2 anni e 10 mesi, è stata determinata la sola pena pecuniaria della multa di 14.000 euro tuttavia resta agli arresti domiciliari per altra causa mentre Domenico Stramaglia, 38enne di Bari, libero, deve espiare anni 1 e mesi 2 di reclusione, con sospensione della pena, potendo ottenere una misura alternativa alla detenzione.
I provvedimenti emessi in mattinata derivano da un'importante operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che, nell'ottobre 2013, consentì di sgominare un'organizzazione criminale, operante nella zona sud della provincia barese, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, aggravata dall'utilizzo di armi ed esplosivi attraverso i quali il gruppo imponeva la propria supremazia sul territorio. In totale, nella richiamata operazione, furono 15 gli arresti eseguiti e diverse furono le persone denunciate in stato di libertà, alcune delle quali oggi colpite da ordine di espiazione della pena o ordine di carcerazione per cumulo pena.
L'attività principale del gruppo criminale era il traffico degli stupefacenti, in particolare eroina, cocaina e hashish, che consentiva ai componenti del sodalizio di ottenere ingenti guadagni, in parte utilizzati anche per mantenere le famiglie dei sodali detenuti.
Una potente organizzazione armata, in grado di disporre di un arsenale di tutto rispetto, costituito da armi di vario genere, compresi fucili d'assalto Ak 47 Kalashnikov. In tale ambito, significativo risultò il sequestro di armi operato nel 2006 dai Carabinieri di Gioia del Colle. In quell'occasione furono arrestati Cimarrusti Antonio e De Iure Domenico, (il primo dei quali colpito oggi da ordine di esecuzione per la carcerazione ad anni 8 di reclusione), poiché in un garage di loro pertinenza furono rinvenuti: 1 Kalashnikov, 2 pistole mitragliatrici (HKMP5 e Micro UZI), 4 fucili, 8 pistole e due giubbotti antiproiettile, oltre a numerose munizioni di vario calibro.
Gli accertamenti balistici permisero di accertare che il Kalashnikov era stato usato nel clamoroso attentato avvenuto nel maggio del 2004 contro Cosimo Di Cosola, capo dell'omonimo clan mafioso barese. In quell'occasione ignoti esplosero una raffica contro l'abitazione di Di Cosola e lanciarono una granata che distrusse l'auto del famigerato esponente criminale.
In mattinata i militari del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un provvedimento di cumulo pene, emesso lo scorso 22 settembre dalla Procura Generale della Repubblica di Bari, nei confronti di 13 persone appartenenti ad un gruppo malavitoso dedito al traffico e allo spaccio di droga, nei territori del sud Barese, in una area compresa tra Casamassima , Cellamare e Altamura .
Secondo le informazioni fornite dalla sala stampa della Procura, sono finiti in carcere Antonio Chiera, 38enne, dovrà scontare una pena di 6 anni e 6 mesi; Giovanni Sidella, 34enne condannato a 4 anni e 3 mesi; e Vincenzo Stramaglia, 29enne che dovrà scontare un anno di reclusione.
Erano invece agli arresti domiciliari: Antonio Cimarrusti, 43enne, di Casamassima dovrà scontare 6 anni di reclusione mentre Pasquale Cristiantielli, 31enne, di Casamassima dovrà scontare 13 anni e 10 mesi; un anno invece per Alessandro Carbonara, 38enne, di Triggiano.
Con loro sono finiti in carcere Domenico Giordano, 37enne di Bari; Domenico Lagalante, 27enne di Casamassima; Gianluca Mele, 39enne di Noci a cui sono stati imposti 6 anni di reclusione.
Misura alternativa alla detenzione per Angelo De Tommaso, 54enne, di Adelfia e Giuseppe Esposito, 33enne, di Casamassima, rispettivamente condannati ad espiare anni 1 e mesi 2, oltre al recupero della pena pecuniaria di 13.000 euro, mentre il secondo deve espiare 2 anni e 8 mesi di carcere, oltre al recupero della multa di 4.000 euro. Entrambe le pene sono state sospese.
Per Cesare Gilberti Cesare, 42enne, di Cellamare , avendo già espiato la condanna di 2 anni e 10 mesi, è stata determinata la sola pena pecuniaria della multa di 14.000 euro tuttavia resta agli arresti domiciliari per altra causa mentre Domenico Stramaglia, 38enne di Bari, libero, deve espiare anni 1 e mesi 2 di reclusione, con sospensione della pena, potendo ottenere una misura alternativa alla detenzione.
I provvedimenti emessi in mattinata derivano da un'importante operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che, nell'ottobre 2013, consentì di sgominare un'organizzazione criminale, operante nella zona sud della provincia barese, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, aggravata dall'utilizzo di armi ed esplosivi attraverso i quali il gruppo imponeva la propria supremazia sul territorio. In totale, nella richiamata operazione, furono 15 gli arresti eseguiti e diverse furono le persone denunciate in stato di libertà, alcune delle quali oggi colpite da ordine di espiazione della pena o ordine di carcerazione per cumulo pena.
L'attività principale del gruppo criminale era il traffico degli stupefacenti, in particolare eroina, cocaina e hashish, che consentiva ai componenti del sodalizio di ottenere ingenti guadagni, in parte utilizzati anche per mantenere le famiglie dei sodali detenuti.
Una potente organizzazione armata, in grado di disporre di un arsenale di tutto rispetto, costituito da armi di vario genere, compresi fucili d'assalto Ak 47 Kalashnikov. In tale ambito, significativo risultò il sequestro di armi operato nel 2006 dai Carabinieri di Gioia del Colle. In quell'occasione furono arrestati Cimarrusti Antonio e De Iure Domenico, (il primo dei quali colpito oggi da ordine di esecuzione per la carcerazione ad anni 8 di reclusione), poiché in un garage di loro pertinenza furono rinvenuti: 1 Kalashnikov, 2 pistole mitragliatrici (HKMP5 e Micro UZI), 4 fucili, 8 pistole e due giubbotti antiproiettile, oltre a numerose munizioni di vario calibro.
Gli accertamenti balistici permisero di accertare che il Kalashnikov era stato usato nel clamoroso attentato avvenuto nel maggio del 2004 contro Cosimo Di Cosola, capo dell'omonimo clan mafioso barese. In quell'occasione ignoti esplosero una raffica contro l'abitazione di Di Cosola e lanciarono una granata che distrusse l'auto del famigerato esponente criminale.