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Ospedale e sanità
Nuovo intervento salva vita al Perinei
Ecco la storia di Pasquale
Altamura - lunedì 12 marzo 2018
13.14
Un dolore al petto che arriva all'improvviso. Magari in un tranquillo pomeriggio in cui sei impegnato a controllare che l'antennista sbrighi bene il suo lavoro.
"Poi senti un palloncino che ti scoppia nel petto. Non è un dolore forte ma senti che in quel dolore c'è qualcosa di grave".
E' questo il racconto del signor Pasquale che oggi riporta alla Redazione la sua disavventura per ringraziare i dottori e tutto il personale del pronto soccorso dell'ospedale della Murgia che gli hanno letteralmente salvato la vita.
"Si, proprio così. Se sono ancora vivo è grazie a quei dottori che hanno capito da subito la gravità della situazione".
Dopo il dolore al petto e l'inizio del malore, Pasquale ricorda solo di aver chiesto all'operaio che lavorava in casa quel martedì 20 febbraio di accompagnarlo in ospedale.
"Dopo sono svenuto e mi sono risvegliato dopo due giorni".
Nelle 48 ore in cui Pasquale non ricorda nulla, il suo amico lo ha trasportato presso il pronto soccorso del Perinei dove i sanitari hanno immediatamente capito che nel petto di Pasquale l'arteria Aorta si era pericolosamente dilatata.
Data la gravità, l'uomo è stato prontamente intubato e trasportato al Policlinico di Bari per essere sottoposto ad un intervento a cuore aperto.
Quando si è risvegliato il chirurgo che lo ha operato gli ha affidato un compito: "Vai al pronto soccorso del Prinei e ringrazia i dottori perché se sei ancora qui è solo grazie a loro".
E oggi Pasquale, ricoverato in un'altra clinica per completare il percorso riabilitativo, invia a tutti i sanitari del perinei il suo ringraziamento e quello della sua famiglia perché "le belle storie vanno raccontate e condivise per gratificare i dottori e per tranquillizzare i pazienti".
"Poi senti un palloncino che ti scoppia nel petto. Non è un dolore forte ma senti che in quel dolore c'è qualcosa di grave".
E' questo il racconto del signor Pasquale che oggi riporta alla Redazione la sua disavventura per ringraziare i dottori e tutto il personale del pronto soccorso dell'ospedale della Murgia che gli hanno letteralmente salvato la vita.
"Si, proprio così. Se sono ancora vivo è grazie a quei dottori che hanno capito da subito la gravità della situazione".
Dopo il dolore al petto e l'inizio del malore, Pasquale ricorda solo di aver chiesto all'operaio che lavorava in casa quel martedì 20 febbraio di accompagnarlo in ospedale.
"Dopo sono svenuto e mi sono risvegliato dopo due giorni".
Nelle 48 ore in cui Pasquale non ricorda nulla, il suo amico lo ha trasportato presso il pronto soccorso del Perinei dove i sanitari hanno immediatamente capito che nel petto di Pasquale l'arteria Aorta si era pericolosamente dilatata.
Data la gravità, l'uomo è stato prontamente intubato e trasportato al Policlinico di Bari per essere sottoposto ad un intervento a cuore aperto.
Quando si è risvegliato il chirurgo che lo ha operato gli ha affidato un compito: "Vai al pronto soccorso del Prinei e ringrazia i dottori perché se sei ancora qui è solo grazie a loro".
E oggi Pasquale, ricoverato in un'altra clinica per completare il percorso riabilitativo, invia a tutti i sanitari del perinei il suo ringraziamento e quello della sua famiglia perché "le belle storie vanno raccontate e condivise per gratificare i dottori e per tranquillizzare i pazienti".