
La città
Non chiudete la scuola del Redentore
Appello di Tommaso Cardano
Altamura - lunedì 30 maggio 2016
12.29
Non chiudete la scuola materna Redentore prima di aver costruito la nuova scuola del quartiere.
E' questo l'appello lanciato dall'ex dirigente scolastico Tommaso Cardano e condiviso da molti fedeli e residenti del quartiere Trentacapilli oltre che dallo stesso Don Nunzio Falcicchio, il parroco della chiesa che si è subito mobilitato per chiedere una marcia indietro dal Municipio dopo la pubblicazione da parte di Altamuralife della immediata chiusura della scuola del Redentore disposta dalla giunta comunale.
Nella delibera di giunta si parla di sicurezza dei bambini oltre a rimarcare la necessità di tagliare i fitti passivi che appesantiscono il bilancio comunale.
La questione è rimbalzata subito agli onori della cronaca e in diverse occasioni il sindaco è tornato a evidenziare la necessità di assicurare ambienti idonei alle attività scolastiche.
"Ho sentito una tua intervista alla radio locale in cui parli di illegalità, mancanza di autorizzazioni, inagibilità, abusivismo, insicurezza di quella scuola. Ma sei sicuro di quello che dici? I bambini sono stati in grave pericolo per 4 anni? Hai descritto una "scuola bella" come un "fabbricato abusivo" in una cattedrale" attacca Cardano.
Di qui l'invito rivolto al primo cittadino e all'intera amministrazione "a verificare tutte le scuole materne, pubbliche e private di Altamura e provvedi alla stessa maniera, per eguaglianza di trattamento: potresti avere sorprese. Ci sono scuole con altre sezioni funzionanti in seminterrati e al primo piano con scale. Se le scuole sono illegali ed insicure: chiudile tutte e non solo quella del Redentore".
"La scuola REDENTORE – prosegue l'ex dirigente - l'ho messa in funzione a settembre del 2012 con grandissimi sforzi, perché c'era carenza di posti nelle scuole del 5° circolo San Francesco d'Assisi, dove ho terminato 26 anni di lavoro il 31 agosto 2014. Alcuni genitori avevano fatto più di una raccolta di firme tramite Massimiliano Scalera, vice presidente del Consiglio di Circolo, per richiedere al Sindaco Stacca l'apertura di una scuola materna nel popoloso quartiere "Trentacapilli" pieno di pizzerie e senza scuole dello Stato. Il Sindaco mi chiese di interessarmi per fondare una scuola d'Infanzia, verso la fine del mese di giugno 2012, dato che nei mesi precedenti erano state chiuse 3 sezioni nel paese, con l'eliminazione di 75 posti-allievi e 6 posti di lavoro. Facemmo la solita pratica comunale che il buon Giovanni Lacoppola, allora Provveditore agli studi di Bari, autorizzò assegnando 3 insegnanti dal 1 settembre 2012: una scuola nata in meno di 60 giorni".
Per Cardano la scuola dell'infanzia del Redentore non è un costo ma un presidio di legalità in un quartiere dove i servizi scarseggiano ed è necessario lasciarla aperta per non creare disservizi alle famiglie e non appesantire con altri 50 bambini l'istituto Rodari dove le due classi sono destinate.
Della vicenda si tornerà a parlare nel corso di un consiglio comunale monotematico richiesto dai consiglieri Petrara, Scarabaggio, Loizzo, Laterza, Dambrosio, Cifarelli, che hanno impegnato il presidente del consiglio a ricercare condizioni per realizzare un istituto comprensivo nel quartiere.
Da ultimo, in attesa che si costruisca un nuovo istituto per cui i tempi di realizzazione vanno dai tre a i cinque anni, l'ex dirigente chiede al sindaco di mettere mano alle casse comunali per risistemare, con tanto di scala antincendio, i locali del Redentore e lasciare lì le due classi di scuola materana.
Un invito a cui il primo cittadino, almeno sino ad ora, non ha dato risposta.
E' questo l'appello lanciato dall'ex dirigente scolastico Tommaso Cardano e condiviso da molti fedeli e residenti del quartiere Trentacapilli oltre che dallo stesso Don Nunzio Falcicchio, il parroco della chiesa che si è subito mobilitato per chiedere una marcia indietro dal Municipio dopo la pubblicazione da parte di Altamuralife della immediata chiusura della scuola del Redentore disposta dalla giunta comunale.
Nella delibera di giunta si parla di sicurezza dei bambini oltre a rimarcare la necessità di tagliare i fitti passivi che appesantiscono il bilancio comunale.
La questione è rimbalzata subito agli onori della cronaca e in diverse occasioni il sindaco è tornato a evidenziare la necessità di assicurare ambienti idonei alle attività scolastiche.
"Ho sentito una tua intervista alla radio locale in cui parli di illegalità, mancanza di autorizzazioni, inagibilità, abusivismo, insicurezza di quella scuola. Ma sei sicuro di quello che dici? I bambini sono stati in grave pericolo per 4 anni? Hai descritto una "scuola bella" come un "fabbricato abusivo" in una cattedrale" attacca Cardano.
Di qui l'invito rivolto al primo cittadino e all'intera amministrazione "a verificare tutte le scuole materne, pubbliche e private di Altamura e provvedi alla stessa maniera, per eguaglianza di trattamento: potresti avere sorprese. Ci sono scuole con altre sezioni funzionanti in seminterrati e al primo piano con scale. Se le scuole sono illegali ed insicure: chiudile tutte e non solo quella del Redentore".
"La scuola REDENTORE – prosegue l'ex dirigente - l'ho messa in funzione a settembre del 2012 con grandissimi sforzi, perché c'era carenza di posti nelle scuole del 5° circolo San Francesco d'Assisi, dove ho terminato 26 anni di lavoro il 31 agosto 2014. Alcuni genitori avevano fatto più di una raccolta di firme tramite Massimiliano Scalera, vice presidente del Consiglio di Circolo, per richiedere al Sindaco Stacca l'apertura di una scuola materna nel popoloso quartiere "Trentacapilli" pieno di pizzerie e senza scuole dello Stato. Il Sindaco mi chiese di interessarmi per fondare una scuola d'Infanzia, verso la fine del mese di giugno 2012, dato che nei mesi precedenti erano state chiuse 3 sezioni nel paese, con l'eliminazione di 75 posti-allievi e 6 posti di lavoro. Facemmo la solita pratica comunale che il buon Giovanni Lacoppola, allora Provveditore agli studi di Bari, autorizzò assegnando 3 insegnanti dal 1 settembre 2012: una scuola nata in meno di 60 giorni".
Per Cardano la scuola dell'infanzia del Redentore non è un costo ma un presidio di legalità in un quartiere dove i servizi scarseggiano ed è necessario lasciarla aperta per non creare disservizi alle famiglie e non appesantire con altri 50 bambini l'istituto Rodari dove le due classi sono destinate.
Della vicenda si tornerà a parlare nel corso di un consiglio comunale monotematico richiesto dai consiglieri Petrara, Scarabaggio, Loizzo, Laterza, Dambrosio, Cifarelli, che hanno impegnato il presidente del consiglio a ricercare condizioni per realizzare un istituto comprensivo nel quartiere.
Da ultimo, in attesa che si costruisca un nuovo istituto per cui i tempi di realizzazione vanno dai tre a i cinque anni, l'ex dirigente chiede al sindaco di mettere mano alle casse comunali per risistemare, con tanto di scala antincendio, i locali del Redentore e lasciare lì le due classi di scuola materana.
Un invito a cui il primo cittadino, almeno sino ad ora, non ha dato risposta.