
Scuola e Lavoro
"È necessario salvaguardare gli organici del Gruppo Natuzzi"
Nota del Consigliere Regionale Michele Losappio
Murgia - giovedì 29 aprile 2010
17.53
È ben risaputo che il Gruppo Natuzzi rappresenta per il territorio murgiano una importante fonte economica e dunque di sostentamento per migliaia e migliaia di operai e per le loro famiglie. È importante, dunque, salvaguardare questo patrimonio per il benessere del territorio murgiano. A tal proposito, pubblichiamo una nota del Consigliere Regionale Michele Losappio di Sinistra ecologia libertà in cui si dice che "è necessario salvaguardare gli organici el Gruppo".
Di seguito il testo della nota per intero.
"La volontà del Gruppo Natuzzi, autorevolmente espressa dal suo fondatore, di voler rilanciare gli stabilenti pugliesi e meridionali, l'accorata denuncia del lavoro irregolare ampiamente praticato nel settore a danno degli imprenditori che applicano le leggi ed i contratti, l'intuizione sulla indispensabilità di politiche nazionali di vantaggio verso chi assume e difende l'occupazione nel Mezzogiorno, costituiscono elementi di grande interesse che certamente troveranno ascolto nella Regione e nel suo Governo. Perché questo avvenga occorre però che alla nuova strategia commerciale del Gruppo si affianchi il piano industriale la cui proposizione è stata ancora rinviata, questa volta al 19 maggio. Sicuramente la Giunta e il nuovo assessore al lavoro sapranno finalizzare attenzione ed investimenti verso imprese e gruppi che intendono rafforzare la propria presenza nel territorio, ma altrettanto certamente questo potrà accadere, anche in virtù delle forme codificate degli accordi e dei contratti di programma, a partire dal mantenimento e dal possibile incremento dei livelli occupazionali. La Regione è sempre stata indisponibile a finanziare imprese che licenziano i lavoratori o li considerano esuberi strutturali e non ci sono ragioni per immaginare oggi un cambiamento di tale impostazione. Resta perciò da capire se la richiesta di proroga di ammortizzatori in deroga per altri sei mesi e per oltre 1400 dipendenti (circa 1200 degli stabilimenti pugliesi), da giugno a dicembre, è finalizzata a consentire un progressivo reintegro delle maestranze nella produzione o a sancire di fatto il taglio, pur con il precario paracadute della cassa in deroga, dagli organici del Gruppo di una parte così significativa di dipendenti, cosa che di fatto renderebbe impraticabile il ricorso a finanziamenti regionali".