Pietro Pepe
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La città

Mezzogiorno: i patti con le Regioni

Riflessione del professor Pietro Pepe

È costante consuetudine dopo la Fiera di Levante di Settembre affrontare e discutere temi politici, economici, sociali riferiti al nostro Sud e allo Stato della economia italiana.

Non a caso, quasi sempre ad inaugurarle sono stati i Presidenti del Consiglio dei Ministri. Infatti, per l'edizione 2016 é stato il Pres. Renzi a farla presentando il bilancio del suo lavoro di governo e dando la prima risposta all'antica questione Meridionale. È opportuno ricordare che già con l'edizione dell'anno scorso il Governo Nazionale, a seguito della sconcertante radiografia contenuta nel " RAPPORTO 2015 della Svimez che paventava il rischio di un Permanente sotto sviluppo del Sud, annunciò la elaborazione di un grande " Piano generale, economico e sociale per il Mezzogiorno" e che sta trovando attuazioni attraverso la sottoscrizione da parte delle Regioni dei "PATTI per il Sud".

La finalità del Piano generale è quella di invertire la tendenza della doppia velocità praticata da tempo immemorabile e avviare concretamente il superamento del divario tra Nord e Sud. Per'altro per quanto possa sembrare banale o superata l'affermazione che l'Italia non ripartirà mai pienamente se non ripartirà anche il Mezzogiorno, non solo è corretta e condivisa ma è la sfida obbligata per tutti i Responsabili Istituzionali nel definire le loro linee di politica economica ad ogni livello per i prossimi anni.
A conferma della " Centralità del Mezzogiorno" in tutti i processi decisionali delle diverse istituzioni giocano alcuni fattori disponibili al Sud come l'enorme SPAZIO di sviluppo esistente e la potenzialità di crescita. E al Sud, dunque, che si giocano i destini della nazione anche per iniziare a colmare i persistenti ritardi di natura sociale, occupazionale, infrastrutturale di cui continuiamo a discutere da una vita. La strada scelta dal Governo Nazionale è stata quella del PATTI con le 8 Regioni Meridionali (Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) e con le città metropolitane, per dar corpo e sostanza ad un Metodo Chiaro che poggia soprattutto sulla Responsabilità di tutti: infatti lascia ai Territori Regionali di indicare i Programmi OPERATIVI ed avere dallo STATO le garanzie precise sulle RISORSE necessarie e sui tempi attraverso lo strumento del controllo reciproco per fare bene e le opere individuate e finanziate.

Lo stesso metodo, spero, funzioni anche con la Programmazione dei Fondi Europei; infatti il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) ha sbloccato i fondi di sviluppo e di coesione, destinando agli 8 Patti per il Sud con la delibera del 10 agosto 2016 che ha portato 2 miliardi in aggiunta ai 3,4 miliardi provenienti dai POR 2014-2020; Sono finanziamenti riferiti soprattutto ad opere già progettate e cantierabili da parte dell'ANAS o della Rete ferroviaria italiana, compresa la messa in sicurezza e la manutenzione di ferrovie e strade come la Barletta-Spinazzola e il completamento della statale 96 che collega Altamura e Bari.
Al fine di evitare di ripetere gli errori e i ritardi delle precedenti programmazioni 2007-2013 o di non saper spendere tutte le risorse nazionali ed Europee, l'assessore ai trasporti della Regione Puglia ha istituzionalizzato riunioni ogni 60 giorni per monitorare l'andamento dei progetti finanziati e il loro iter esecutivo.

Saluto, pertanto, positivamente l'avvenuta sottoscrizione del Patto anche da parte della nostra Regione che consente alla Puglia di poter utilizzare da subito i PRIMI finanziamenti per interventi strategici nelle infrastrutture (strade-ferrovie-porti-aeroporti) nell'ambiente (acquedotti-fogna-depuratori-recupero acqua piovana) nello sviluppo (riduzione IRPEF-IRAP) nel sociale (redditi di dignità e contrasto alla povertà e alla disoccupazione).
Questa intesa conferma la opportunità e la necessità di una visione generale che passa attraverso il coordinamento Nazionale del governo e che evita così il ripetersi di tante e diverse programmazioni regionali che nel passato si sono ignorate purtroppo tra loro. La strada intrapresa poggia essenzialmente sul coinvolgimento delle istituzioni, dei territori e della popolazione e finalmente potrà sbloccare i meccanismi che fino ad oggi hanno frenato la ripresa nel nostro Paese. Nel rispetto di questo metodo sarà più agevole elaborare la urgente e indifferibile progettazione ed esecuzione degli interventi del dopo terremoto con il piano antisismico denominato dal Governo "CASA ITALIA" finalizzato a mettere in sicurezza sia le nostre case che le nuove costruzioni. A tal proposito mi viene in soccorso il ricordo di una mia vecchia proposta di legge formulata già negli anni 2000 sulla necessità di un Fascicolo del Fabbricato, quale carta di identità dello stesso, intelligentemente recuperato e aggiornato dal consigliere Amati della nostra Regione.
È opportuno ribadire che gli impegni sottoscritti devono trovare concretezza nella prossima legge di stabilità che è l'unica garanzia reale delle scelte inserite nel bilancio dello Stato.
In tale contesto assume particolare rilievo il rivoluzionario quarto piano industriale che con i suoi 13 miliardi per gli incentivi fiscali e 10 miliardi per gli investimenti punta a rilanciare l'Economia Italiana.
La parola d'ordine di questa sfida coraggiosa in sintesi, per superare la crisi, è racchiusa nella Ricerca digitale, nella innovazione e nella riduzione fiscale e nella nuova politica industriale che accanto alle diverse Riforme strutturali già varate dal Governo (P. Amministrazione-lavoro-scuola-Costituzione) rappresenteranno un punto a favore dei Riformisti sui Populisti non appena le stesse andranno a Regime.
Aggiungo per completezza di valutazione che è giunta in questi giorni la certificazione Istat che prevede una crescita più contenuta del prodotto interno lordo (PIL) a causa di tante incertezze esterne ed interne che ci circondano e che potrebbero condizionare la prossima manovra economica che è opportuno evidenziare e sono:

-La minaccia Terroristica- Lo straordinario fenomeno Migratorio -La espansione della finanza sulla economia reale-La uscita dall'Europa della Gran Bretagna- L'avanzamento di formazioni politiche populisti in Francia ed in Austria- L'instabilità della Spagna- le difficoltà a rilanciare la Comunità Europea nel Solco del manifesto di Ventotene, verso una reale integrazione Politica dei Paesi aderenti- La celebrazione del Referendum Costituzionale in Italia.
In conclusione questo è in modo sommario il contesto socio-economico nel quale sia pure tra mille difficoltà non deve mai mancare la Fiducia della comunità che sa riconoscere gli sforzi dei responsabili per restituire una speranza e futuro agli italiani.


Prof. Pietro Pepe
Già Pres. Consiglio Regionale Puglia
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