
Cronaca
Lotta alla criminalità, sequestro di beni per un milione di euro
Indagine della Guardia di finanza
Murgia - giovedì 24 luglio 2025
9.13
Un sequestro di beni, del valore di un milione di euro, è stato eseguito dai finanzieri della Compagnia di Altamura. I militari hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione emesso - su richiesta della Procura della Repubblica, dalla III Sezione Penale del locale Tribunale di Bari (in funzione di Tribunale per la prevenzione). I beni sono riconducibili a un indagato - residente in un comune dell'Alta Murgia - e ritenuti "sproporzionati" rispetto ai redditi lecitamente conseguiti nel periodo e, pertanto, ritenuti dei guadagni illeciti accumulati per effetto delle diverse condotte penalmente rilevanti di cui si è reso responsabile.
In particolare, l'indagato è stato condannato in via definitiva per fatti, tra gli altri, di usura, estorsione e traffico di droga e, proprio in ragione di ciò, i finanzieri hanno focalizzato la loro attività di indagine economico-patrimoniale sull'analisi di tutte le movimentazioni finanziarie riconducibili al soggetto e al proprio nucleo familiare attraverso la consultazione di una consistente mole di documentazione bancaria nonché di altra custodita presso diversi uffici. Dopo gli approfondimenti investigativi, è emerso che la capacità reddituale dell'uomo e del proprio nucleo familiare, generata nel corso degli anni, non poteva giustificare, complessivamente, l'accrescimento patrimoniale accumulato nel tempo.
La mancanza di corrispondenza, quindi, tra il valore complessivo del patrimonio e l'ammontare delle risorse economiche di lecita provenienza necessarie per l'acquisizione dello stesso nel corso del tempo, ha reso possibile l'emanazione del provvedimento di sequestro anticipato, in vista della successiva confisca, di un compendio aziendale, 4 fabbricati, un'autovettura, mobili di arredamento e disponibilità finanziarie, in quanto ritenuti, di fatto, acquisiti con il probabile ricorso a risorse economiche derivanti da attività illecite.
La parola passa ora alla difesa.
In particolare, l'indagato è stato condannato in via definitiva per fatti, tra gli altri, di usura, estorsione e traffico di droga e, proprio in ragione di ciò, i finanzieri hanno focalizzato la loro attività di indagine economico-patrimoniale sull'analisi di tutte le movimentazioni finanziarie riconducibili al soggetto e al proprio nucleo familiare attraverso la consultazione di una consistente mole di documentazione bancaria nonché di altra custodita presso diversi uffici. Dopo gli approfondimenti investigativi, è emerso che la capacità reddituale dell'uomo e del proprio nucleo familiare, generata nel corso degli anni, non poteva giustificare, complessivamente, l'accrescimento patrimoniale accumulato nel tempo.
La mancanza di corrispondenza, quindi, tra il valore complessivo del patrimonio e l'ammontare delle risorse economiche di lecita provenienza necessarie per l'acquisizione dello stesso nel corso del tempo, ha reso possibile l'emanazione del provvedimento di sequestro anticipato, in vista della successiva confisca, di un compendio aziendale, 4 fabbricati, un'autovettura, mobili di arredamento e disponibilità finanziarie, in quanto ritenuti, di fatto, acquisiti con il probabile ricorso a risorse economiche derivanti da attività illecite.
La parola passa ora alla difesa.