
La città
La scuola in piazza contro la riforma Renzi
Istituti vuoti e pochi studenti alle prove Invalsi
Altamura - martedì 12 maggio 2015
15.15
No ad una scuola- azienda, no alla prova Invalsi, no ad una dirigenza manageriale degli istituti scolastici. Questi i capi saldi della protesta che ha portato, oggi, in piazza il mondo della scuola nella sua totalità sostenuto dalla Confederazione dei comitati di base (COBAS).
In data odierna, infatti, le seconde e le quinte classi, di ciascun istituto avrebbero dovuto svolgere le così dette prove Invalsi, i quiz volti a valutare i livelli di preparazione e i livelli di apprendimento degli studenti.
Alunni e docenti, per la prima volta unanimi e coordinati, sottolineano i costi elevatissimi delle medesime prove (circa 400 milioni di euro), nonchè la scarsa utilità ai fini di un'adeguata formazione degli stessi studenti.
La manifestazione ha portato in Piazza Zanardelli circa 250 persone tra studenti, docenti, e genitori tutti partecipi di questa battaglia a sostegno di un vero e proprio diritto allo studio. Parallelamente alla manifestazione, la maggior parte degli studenti altamurani non si è presentata in classe evitando di sottoposti ai quiz.
La scuola elementare IV Novembre ha registrato la partecipazione di soli dieci studenti, il Liceo Linguistico e Scientifico Federico II di Svevia di soli sei studenti e per il Liceo delle Scienze Umane, nessuno degli studenti si è sottoposto alla prova.
Una manifestazione volta a far sentire il totale dissenso per una riforma della scuola "irricevibile e inemendabile", così i docenti presenti alla manifestazione definiscono la Riforma della Buona scuola. Confermano i docenti "Continueremo a combattere per questa battaglia disposti anche a bloccare gli scrutini, pur di ottenere una scuola giusta ed equa".
"Ci stiamo difendendo da una sciagura" affermano gli studenti a difesa del proprio diritto allo studio.
"Un diritto – ribadiscono i manifestanti - che si scosta sempre più dalle logiche di buona didattica e buona formazione dello studente, ma tendono sempre più a porre in primo piano logiche aziendali e di profitto che compromettono, in maniera evidente, la funzione educativa della scuola e il ruolo di formatori dei docenti".
Studenti e insegnanti si riuniranno, tra le giornate di oggi e di domani, per discutere e coordinarsi in un'assemblea aperta, ancora a sostegno di questa battaglia.
(a cura di Maria Caterina Viscanti)
In data odierna, infatti, le seconde e le quinte classi, di ciascun istituto avrebbero dovuto svolgere le così dette prove Invalsi, i quiz volti a valutare i livelli di preparazione e i livelli di apprendimento degli studenti.
Alunni e docenti, per la prima volta unanimi e coordinati, sottolineano i costi elevatissimi delle medesime prove (circa 400 milioni di euro), nonchè la scarsa utilità ai fini di un'adeguata formazione degli stessi studenti.
La manifestazione ha portato in Piazza Zanardelli circa 250 persone tra studenti, docenti, e genitori tutti partecipi di questa battaglia a sostegno di un vero e proprio diritto allo studio. Parallelamente alla manifestazione, la maggior parte degli studenti altamurani non si è presentata in classe evitando di sottoposti ai quiz.
La scuola elementare IV Novembre ha registrato la partecipazione di soli dieci studenti, il Liceo Linguistico e Scientifico Federico II di Svevia di soli sei studenti e per il Liceo delle Scienze Umane, nessuno degli studenti si è sottoposto alla prova.
Una manifestazione volta a far sentire il totale dissenso per una riforma della scuola "irricevibile e inemendabile", così i docenti presenti alla manifestazione definiscono la Riforma della Buona scuola. Confermano i docenti "Continueremo a combattere per questa battaglia disposti anche a bloccare gli scrutini, pur di ottenere una scuola giusta ed equa".
"Ci stiamo difendendo da una sciagura" affermano gli studenti a difesa del proprio diritto allo studio.
"Un diritto – ribadiscono i manifestanti - che si scosta sempre più dalle logiche di buona didattica e buona formazione dello studente, ma tendono sempre più a porre in primo piano logiche aziendali e di profitto che compromettono, in maniera evidente, la funzione educativa della scuola e il ruolo di formatori dei docenti".
Studenti e insegnanti si riuniranno, tra le giornate di oggi e di domani, per discutere e coordinarsi in un'assemblea aperta, ancora a sostegno di questa battaglia.
(a cura di Maria Caterina Viscanti)