
Religioni
La Diocesi raccoglie l’appello del Papa
Per i migranti qualcosa si muove, si mobilitano anche le famiglie
Altamura - mercoledì 30 settembre 2015
07.00
"Ogni parrocchia accolga una famiglia di profughi. Lo faranno per prime le due parrocchie del Vaticano. Cominciamo dalla mia diocesi di Roma". Questa proposta è stata lanciata qualche settimana fa direttamente da papa Francesco, per dare il buon esempio e rispondere concretamente all'appello da lui stesso rivolto ogni comunità d'Europa.
A tale invito la diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti ha risposto presente.
Il vescovo mons. Giovanni Ricchiuti, per voce di Don Giuseppe Loizzo, ha specificato che "la comunità diocesana ha accolto positivamente le parole del pontefice che tra l'altro ha voluto rimarcare parole scritte nel Vangelo".
Il fenomeno migratorio qui al Sud in realtà è fortemente attivo già da qualche mese e, come sottolinea padre Giuseppe Loizzo, "l'intera diocesi si è mossa da subito offrendo pasti caldi ai bisognosi, e tra questi ci sono anche migranti che sono giunti nel nostro territorio".
Per i profughi, infatti, sono già attivi molti centri di Caritas sia ad Altamura che sono attivi quotidianamente.
"Con le parole del papa - ha aggiunto Don Giuseppe Loizzo - si è rafforzato sia il servizio di mensa a Gravina, guidata da padre Mario della parrocchia san Francesco, che ad Altamura in cui la mensa della Caritas offre un'accoglienza giornaliera". In questi centri oltre ad essere offerta una pietanza, viene donato del vestiario stagionale.
Tuttavia, in sintonia con le dichiarazioni di Papa Bergoglio, il Vescovo ha dato disposizioni per completare due nuovi centri: uno a Gravina e uno ad Altamura.
In particolare il centro gravinese, prossimo alla conclusione dei lavori, è collocato al primo piano del Palazzo Vescovile e si occuperà soprattutto di prima accoglienza anche notturna. Si cercherà quindi di offrire un posto letto a qualche bisognoso.
Ad Altamura invece è in realizzazione una casa d'accoglienza, facente parte della parrocchia di santa Maria della Consolazione, e in cui sarà possibile ospitare anche intere famiglie.
Se la Diocesi si è mossa in questo modo, anche i fedeli hanno cercato di attivarsi per rispondere a questa esigenza.
Infatti alcune famiglie stanno valutando la possibilità di dare un'ospitalità concreta a qualche migrante.
A tale invito la diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti ha risposto presente.
Il vescovo mons. Giovanni Ricchiuti, per voce di Don Giuseppe Loizzo, ha specificato che "la comunità diocesana ha accolto positivamente le parole del pontefice che tra l'altro ha voluto rimarcare parole scritte nel Vangelo".
Il fenomeno migratorio qui al Sud in realtà è fortemente attivo già da qualche mese e, come sottolinea padre Giuseppe Loizzo, "l'intera diocesi si è mossa da subito offrendo pasti caldi ai bisognosi, e tra questi ci sono anche migranti che sono giunti nel nostro territorio".
Per i profughi, infatti, sono già attivi molti centri di Caritas sia ad Altamura che sono attivi quotidianamente.
"Con le parole del papa - ha aggiunto Don Giuseppe Loizzo - si è rafforzato sia il servizio di mensa a Gravina, guidata da padre Mario della parrocchia san Francesco, che ad Altamura in cui la mensa della Caritas offre un'accoglienza giornaliera". In questi centri oltre ad essere offerta una pietanza, viene donato del vestiario stagionale.
Tuttavia, in sintonia con le dichiarazioni di Papa Bergoglio, il Vescovo ha dato disposizioni per completare due nuovi centri: uno a Gravina e uno ad Altamura.
In particolare il centro gravinese, prossimo alla conclusione dei lavori, è collocato al primo piano del Palazzo Vescovile e si occuperà soprattutto di prima accoglienza anche notturna. Si cercherà quindi di offrire un posto letto a qualche bisognoso.
Ad Altamura invece è in realizzazione una casa d'accoglienza, facente parte della parrocchia di santa Maria della Consolazione, e in cui sarà possibile ospitare anche intere famiglie.
Se la Diocesi si è mossa in questo modo, anche i fedeli hanno cercato di attivarsi per rispondere a questa esigenza.
Infatti alcune famiglie stanno valutando la possibilità di dare un'ospitalità concreta a qualche migrante.