
Ospedale e sanità
L'Ospedale della Murgia tra proposte e sviluppo
Investire sulle figure mediche aiuta a migliorare un polo ospedaliero
Altamura - lunedì 2 novembre 2015
10.28
L'ospedale della Murgia può e deve essere un polo d'eccellenza non solo del territorio murgiano ma un punto di riferimento di tutta la Puglia.
Queste le buone intenzioni manifestate nel corso del convegno interamente dedicato al nosocomio "Fabio Perinei" tenutosi a Gravina nella sala convegni della Banca popolare di Puglia e Basilicata alla presenza delle autorità civili e militari e dei dirigenti dell'azienda sanitaria locale.
L'incontro è stato organizzato dal Movimento rivoluzionario per lo sviluppo metropolitano, allo scopo di discutere sulle tematiche primarie riguardo la struttura ospedaliera aperta nel 2014 dopo 20 anni di attesa.
Il punto comune di discussione, in seguito anche alle critiche degli ultimi mesi, è quello di volere un ospedale che sia punto di riferimento per tutta la comunità oltre che un polo d'eccellenza che possa contare sulla professionalità di medici e personale sanitario. Un centro che collabori anche con le altre strutture pugliesi e del Sud per creare una rete sanitaria capace di dare la migliore risposta alle necessità dei pazienti.
Il confronto è stato fortemente voluto dal dr. Matteo De Marinis, portavoce del Movimento rivoluzione per lo sviluppo metropolitano, il quale ha presentato gli ospiti e i relatori che si sono susseguiti. Lo scopo del Movimento è quello di avanzare proposte e progetti utili alla comunità e per l'ospedale della Murgia. Presente per un saluto il presidente del Movimento, Ugo Patroni Griffi, che ha promosso l'incontro auspicando "una riflessione sul passato, per capire gli errori fatti ieri, sul presente per agire con le risorse disponibili e migliorare".
Dello stesso avviso il sindaco di Gravina, Alesio Valente, il quale esige che "per la comunità murgiana il meglio venga fatto, come il perfezionamento di reparti e dell'organizzazione così che tutti possano essere orgogliosi di avere un polo sanitario d'eccellenza".
Al dibattito sono stati presenti, inoltre, il direttore generale dell'Asl Bari, Vito Montanaro, e il direttore generale del dipartimento sanità Puglia, Giovanni Gorgone.
"La vita per un ospedale cresce piano piano, non possiamo pretendere che tutto sia perfetto dal giorno d'apertura senza intoppi", ha ribadito il direttore Montanaro. "In questo anno e mezzo di vita - ha aggiunto il direttore Asl Bari - per la sanità barese sono stati presentati bandi di concorso per ottenere figure professionali come medici e infermieri, si è cercato di puntare con maggiore efficienza al reparto di cardiologia e tra non molto verrà installato un angiografo a soffitto". Per Montanaro inoltre, l'obiettivo primario è quello di recuperare risorse e investirle sugli uomini, perché è attraverso la professionalità e la bravura di medici e infermieri che si fa un ottimo ospedale.
Il direttore del dipartimento della sanità pugliese, Giovanni Gorgone, ha invece illustrato l'aspetto economico in cui versa la sanità della Puglia. "Contrariamente a quanto si dice, la Regione Puglia, ha rispettato tempi e costi in maniera perfetta", ha confermato Gorgone, il quale ha poi sottolineato che "nel momento in cui la Puglia riotterrà quell'autonomia gestionale dei costi è ovvio che si punterà sugli uomini".
Le voci dei medici di Altamura e Gravina sono state rappresentate dai presidenti delle associazioni mediche, i dottori Pietro Scalera e Francesco Agostinacchio. Per l'altamurano Scalera uno dei punti chiave della sanità pugliese deve essere quello di tenere a sé i propri utenti e medici così da evitare che gli ammalati si spostino in altri poli. Il dottor gravinese Agostinacchio auspica che vengano investite risorse sugli uomini "perché se lo sviluppo delle macchine è stato netto, comunque sia fortunatamente è ancora l'uomo a fare medicina".
Il comune denominatore di tutti i presenti al convegno è quello di credere che l'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei" sia un centro sanitario valido e dove il paziente possa ottenere le giuste cure e assistenza.
Un convegno che tuttavia non è riuscito a chetare gli animi dei cittadini poiché non è stato concesso a nessuno dei presenti di interloquire con i relatori.
Queste le buone intenzioni manifestate nel corso del convegno interamente dedicato al nosocomio "Fabio Perinei" tenutosi a Gravina nella sala convegni della Banca popolare di Puglia e Basilicata alla presenza delle autorità civili e militari e dei dirigenti dell'azienda sanitaria locale.
L'incontro è stato organizzato dal Movimento rivoluzionario per lo sviluppo metropolitano, allo scopo di discutere sulle tematiche primarie riguardo la struttura ospedaliera aperta nel 2014 dopo 20 anni di attesa.
Il punto comune di discussione, in seguito anche alle critiche degli ultimi mesi, è quello di volere un ospedale che sia punto di riferimento per tutta la comunità oltre che un polo d'eccellenza che possa contare sulla professionalità di medici e personale sanitario. Un centro che collabori anche con le altre strutture pugliesi e del Sud per creare una rete sanitaria capace di dare la migliore risposta alle necessità dei pazienti.
Il confronto è stato fortemente voluto dal dr. Matteo De Marinis, portavoce del Movimento rivoluzione per lo sviluppo metropolitano, il quale ha presentato gli ospiti e i relatori che si sono susseguiti. Lo scopo del Movimento è quello di avanzare proposte e progetti utili alla comunità e per l'ospedale della Murgia. Presente per un saluto il presidente del Movimento, Ugo Patroni Griffi, che ha promosso l'incontro auspicando "una riflessione sul passato, per capire gli errori fatti ieri, sul presente per agire con le risorse disponibili e migliorare".
Dello stesso avviso il sindaco di Gravina, Alesio Valente, il quale esige che "per la comunità murgiana il meglio venga fatto, come il perfezionamento di reparti e dell'organizzazione così che tutti possano essere orgogliosi di avere un polo sanitario d'eccellenza".
Al dibattito sono stati presenti, inoltre, il direttore generale dell'Asl Bari, Vito Montanaro, e il direttore generale del dipartimento sanità Puglia, Giovanni Gorgone.
"La vita per un ospedale cresce piano piano, non possiamo pretendere che tutto sia perfetto dal giorno d'apertura senza intoppi", ha ribadito il direttore Montanaro. "In questo anno e mezzo di vita - ha aggiunto il direttore Asl Bari - per la sanità barese sono stati presentati bandi di concorso per ottenere figure professionali come medici e infermieri, si è cercato di puntare con maggiore efficienza al reparto di cardiologia e tra non molto verrà installato un angiografo a soffitto". Per Montanaro inoltre, l'obiettivo primario è quello di recuperare risorse e investirle sugli uomini, perché è attraverso la professionalità e la bravura di medici e infermieri che si fa un ottimo ospedale.
Il direttore del dipartimento della sanità pugliese, Giovanni Gorgone, ha invece illustrato l'aspetto economico in cui versa la sanità della Puglia. "Contrariamente a quanto si dice, la Regione Puglia, ha rispettato tempi e costi in maniera perfetta", ha confermato Gorgone, il quale ha poi sottolineato che "nel momento in cui la Puglia riotterrà quell'autonomia gestionale dei costi è ovvio che si punterà sugli uomini".
Le voci dei medici di Altamura e Gravina sono state rappresentate dai presidenti delle associazioni mediche, i dottori Pietro Scalera e Francesco Agostinacchio. Per l'altamurano Scalera uno dei punti chiave della sanità pugliese deve essere quello di tenere a sé i propri utenti e medici così da evitare che gli ammalati si spostino in altri poli. Il dottor gravinese Agostinacchio auspica che vengano investite risorse sugli uomini "perché se lo sviluppo delle macchine è stato netto, comunque sia fortunatamente è ancora l'uomo a fare medicina".
Il comune denominatore di tutti i presenti al convegno è quello di credere che l'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei" sia un centro sanitario valido e dove il paziente possa ottenere le giuste cure e assistenza.
Un convegno che tuttavia non è riuscito a chetare gli animi dei cittadini poiché non è stato concesso a nessuno dei presenti di interloquire con i relatori.