
Lavoro
Illegalità e lavoro sommerso, siglato un protocollo d'intesa
Collaborazione tra le istituzioni per combattere il fenomeno. Vendola: "La lotta al caporalato è una lotta di civiltà"
Altamura - martedì 6 agosto 2013
11.07
Il presidente Vendola e l'assessore al Lavoro Leo Caroli, insieme al viceministro agli Interni Filippo Bubbico hanno siglato presso la Prefettura di Bari il protocollo d'intesa per la costituzione di rapporti di collaborazione interistituzionale contro l'illegalità e il lavoro sommerso.
"Voglio ringraziare – ha detto Vendola all'atto della firma – il viceministro Bubbico che con la sua presenza oggi dà un tono di solennità all'appuntamento e dichiara la vicinanza del governo nazionale. Oggi variamo una forte sinergia tra le diverse istituzioni, lo Stato e la Regione per iniziare un corpo a corpo contro un fenomeno – quello del lavoro nero – troppe volte giustificato da chi viola le norme del diritto del lavoro. Elaboriamo una strategia contro una grande vergogna: qui in Puglia abbiamo visto episodi di riduzione in schiavitù di extracomunitari impegnati nella raccolta di angurie e pomodori in un quadro di barbarie medievale. Il caporalato non può essere sottovalutato come capitò anni fa al contrabbando di sigarette: è un fenomeno che consolida le mafie. I caporali sono forze a disposizione delle mafie. Diventa schiavitù e mafia quando al bracciante invece di pagare un pugno di riso, gli si mostra il revolver per non pagarlo. Quando all'inizio del mio mandato l'ambasciatore polacco mi comunicò che alcuni suoi concittadini braccianti erano spariti nel Foggiano o quando Medici senza frontiere mi riferì che il 75% dei braccianti migranti avevano disturbi gastrointestinali a causa del difficile accesso all'acqua potabile abbiamo fatto una legge contro il lavoro nero. Abbiamo fatto una legge che prevedeva sanzioni: niente più contributi economici agli imprenditori che sfruttassero lavoro nero. Abbiamo iniziato un lungo braccio di ferro per la definizione degli indici di congruità e oggi si parte: la lotta al caporalato è una lotta di civiltà. Occorre costruire uno stigma sociale contro i caporali: non possiamo più tollerare che nei nostri paesi chi fa il caporale sia invece riverito".
"Oggi – conclude – stabiliamo che chi fa il caporale svolge concorrenza sleale contro chi è in regola. E formiamo una task force che significa mettere in circolazione le informazioni per rendere univoca e intelligente la repressione. Non vogliamo più la vergogna della lesione di diritti fondamentali nel nostro territorio". L'assessore al Lavoro, Leo Caroli ha confermato che "in poche settimane l'idea di un groppo operativo contro il lavoro nero è stata messa in pratica con il protocollo. Che significa mettere a disposizione risorse finanziarie per gli ispettori e per le forze di polizia. Il protocollo non è sostitutivo, ma si affianca ai tavoli provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica. Vogliamo poi evitare che i controlli avvengano casualmente, magari nei confronti di una sola azienda che vede arrivare più ispettori e si è messa in regola, mentre altre restano al nero: spesso infatti la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Sono particolarmente contento che già da giovedì si partirà a Foggia per il contrasto al lavoro nero in agricoltura e presto si partirà a Bari per i controlli nella Murgia tra le imprese del salotto".
"Voglio ringraziare – ha detto Vendola all'atto della firma – il viceministro Bubbico che con la sua presenza oggi dà un tono di solennità all'appuntamento e dichiara la vicinanza del governo nazionale. Oggi variamo una forte sinergia tra le diverse istituzioni, lo Stato e la Regione per iniziare un corpo a corpo contro un fenomeno – quello del lavoro nero – troppe volte giustificato da chi viola le norme del diritto del lavoro. Elaboriamo una strategia contro una grande vergogna: qui in Puglia abbiamo visto episodi di riduzione in schiavitù di extracomunitari impegnati nella raccolta di angurie e pomodori in un quadro di barbarie medievale. Il caporalato non può essere sottovalutato come capitò anni fa al contrabbando di sigarette: è un fenomeno che consolida le mafie. I caporali sono forze a disposizione delle mafie. Diventa schiavitù e mafia quando al bracciante invece di pagare un pugno di riso, gli si mostra il revolver per non pagarlo. Quando all'inizio del mio mandato l'ambasciatore polacco mi comunicò che alcuni suoi concittadini braccianti erano spariti nel Foggiano o quando Medici senza frontiere mi riferì che il 75% dei braccianti migranti avevano disturbi gastrointestinali a causa del difficile accesso all'acqua potabile abbiamo fatto una legge contro il lavoro nero. Abbiamo fatto una legge che prevedeva sanzioni: niente più contributi economici agli imprenditori che sfruttassero lavoro nero. Abbiamo iniziato un lungo braccio di ferro per la definizione degli indici di congruità e oggi si parte: la lotta al caporalato è una lotta di civiltà. Occorre costruire uno stigma sociale contro i caporali: non possiamo più tollerare che nei nostri paesi chi fa il caporale sia invece riverito".
"Oggi – conclude – stabiliamo che chi fa il caporale svolge concorrenza sleale contro chi è in regola. E formiamo una task force che significa mettere in circolazione le informazioni per rendere univoca e intelligente la repressione. Non vogliamo più la vergogna della lesione di diritti fondamentali nel nostro territorio". L'assessore al Lavoro, Leo Caroli ha confermato che "in poche settimane l'idea di un groppo operativo contro il lavoro nero è stata messa in pratica con il protocollo. Che significa mettere a disposizione risorse finanziarie per gli ispettori e per le forze di polizia. Il protocollo non è sostitutivo, ma si affianca ai tavoli provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica. Vogliamo poi evitare che i controlli avvengano casualmente, magari nei confronti di una sola azienda che vede arrivare più ispettori e si è messa in regola, mentre altre restano al nero: spesso infatti la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Sono particolarmente contento che già da giovedì si partirà a Foggia per il contrasto al lavoro nero in agricoltura e presto si partirà a Bari per i controlli nella Murgia tra le imprese del salotto".