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Frutta e verdura in vendita sui marciapiedi? E' reato

Lo stabilisce la Corte di Cassazione

Sedie sui marciapiedi con frutta e verdura, furgoncini con teloni aperti, traboccanti di carciofi, pomodori, mandarini e altro, bordi di strade occupate da cassette di alimenti, invitanti per i colori, spesso pieni di rugiada che rimanda ai concetti di genuino, fresco e buono. Modalità di vendita da oggi soggette a sanzioni per mancanza di garanzie igieniche del prodotto. Lo stabilisce la Corte di Cassazione.

Con la sentenza 6108/14 della terza sezione penale della Cassazione, si stabilisce che non è necessario che gli alimenti siano in cattivo stato di conservazione, ma la semplice esposizione ai gas di scarico dei veicoli in transito, o comunque agli agenti inquinanti dell'aria di cui si impregnano gli ortaggi, basta per prescrivere una ammenda al venditore. Si tratta di violazione del rispetto dell'ordine alimentare che la semplice collocazione all'aperto degli alimenti in zone trafficate. Il reato è quello di cattivo stato di conservazione della merce venduta.

Forse il paese apparirà meno folcloristico, nei vicoli non rimbalzeranno più le voci dei venditori che sbandierano le loro offerte, le strade appariranno meno colorate dalle bancarelle a cielo aperto, ma sarà garantita la conservazione del cibo che finisce sulle nostre tavole.
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