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La città

Emergenza abitativa, la storia di Pietro

Ventidue anni, vive per strada. Il quartiere si mobilita per lui

Il vicinato è un coro unanime di voci: "Bisogna aiutarlo, in un paese civile è assurdo che accadano queste cose".

Lui, un ragazzo di 22 anni, altamurano, che chiameremo Pietro, nome di fantasia usato per non ledere la sua dignità e quella della sua famiglia, giace da alcune settimane su un materasso in via Giustinaino. Con se ha poche cose: un paio di jeans, alcuni maglioni, un paio di buste in cui conserva i pochi oggetti che ha salvato dal terremoto di disperazione che ha travolto la sua famiglia.
Parla poco. Non cerca aiuto e non ha voglia di raccontare la sua storia.
"E' qui da qualche giorno – raccontato i residenti della zona - Di lui non sappiamo molto ma sembra essere un bravo ragazzo. Non è violento, non sembra essere né alcolizzato né drogato. Abbiamo provato a chiedere informazioni ma sembra terrorizzato da ogni tipo di domanda. Non ha mostrato atteggiamenti violenti, semplicemente non ha un posto in cui stare. Vorrei chiedere a chiunque legga questo messaggio di aiutare questo ragazzo" è l'accorato appello inviato alla redazione di Altamuralife da una residente.
Parole a cui fanno eco altre due testimonianze: " Bisogna aiutarlo, purtroppo la sua famiglia sta vivendo un momento di difficoltà".
Per lui si è mobilitato l'intero quartiere: qualcuno gli ha offerto una coperta, altri dei maglioni puliti. Una signora lunedì notte gli ha regalato un cappellino di lana: "fa troppo freddo la notte per cui cerchiamo di aiutarlo come possiamo. Per quanto lui ci permette". A turno gli offro il pranzo, un panino, una tazza di caffè al pomeriggio.
Lui se ne sta li. Solo. Zitto. Accetta a fatica l'aiuto.

Basta fare qualche domanda in giro per il quartiere per ricostruire la storia di questo ragazzo solitario. Italianissimo, che pure vive per strada. Padre disoccupato, altri due fratelli ospitati in una comunità di Gravina, una madre ricoverata in clinica per problemi di salute. La famiglia è stata sfrattata di casa a fine agosto: "Era da un anno che non pagavano il fitto" raccolta la proprietaria dell'appartamento quasi a volersi giustificarsi mentre mostra gli scatoloni della famiglia, rimasti li perché non sanno dove andare.
"A quanto pare non hanno i soldi per pagare il fitto e per potersi permettere un'altra casa".
E bastano poche domande per capire che la situazione di Pietro è nota anche alle forze dell'ordine e all'amministrazione comunale oltre che ai parroci di alcune chiese cittadine.

" Molte volte si sono presentati carabinieri e vigili ma non hanno mai fatto nulla. C'è un posto dove questo ragazzo può essere aiutato? Noi che viviamo in questa zona non vogliamo in nessun modo che gli venga fatto del male".
Ieri sera intanto Pietro si è sentito male. Forse aveva la febbre. Alcuni ragazzi che lo hanno avvicinato per offrigli il loro aiuto hanno chiamato prima la municipale e poi il 118, ma il giovane ha rifiutato categoricamente di farsi visitare.
Disperazione., solitudine, rabbia. Un mix di sentimenti negli occhi di questo giovane così schivo che forse ha perso troppo presto la speranza. Nel quartiere sale la preoccupazione dei residenti: "E' uno spettacolo indegno per un paese civile. Stringe il cuore a vederlo in quelle condizioni. Vogliamo solo aiutarlo e chiediamo aiuto al Comune e alle autorità competenti. Aiutiamo Pietro e la sua famiglia".
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