
La città
Disoccupati in protesta
Oggi davanti al Palazzo di città. Storie di vita vera
Altamura - martedì 5 febbraio 2013
10.05
La città piange il lavoro. Circa una cinquantina di persone si sono recate in queste ore dinanzi al Palazzo di città per manifestare il proprio malcontento. Annunciano una protesta. E saranno in tanti. Vogliono far sentire la propria voce e si appellano alle istituzioni.
Ormai sono sempre più numerosi coloro che si ritrovano da un giorno all'altro senza un impiego che fino a poco tempo fa aveva permesso loro una normale conduzione di vita. Sono operai di diverse aziende e di diversi ambiti, padri che non possono più garantire il minimo sostentamento ai propri figli. Vivono alla giornata senza contare sul domani, forse più vuoto del ieri. Disperati. Le storie di vita sono diverse, ma tutte accomunate dalla voglia di rimettersi in gioco in qualsiasi settore lavorativo, intrecciati dal comune grido "Vogliamo lavorare".
Tra loro c'è Giovanni, uno come gli altri. Ha una famiglia, disoccupato da cinque anni. Sua moglie necessita di cure mediche, ma non ha i soldi per affrontare tali spese, sebbene urgenti. Poi Giuseppe, Tommaso, Donato e tanti altri che, per ripararsi dal freddo in queste giornate di inverno, si rifugiano tra i corridoi dell'ospedale di città, dove è possibile contare su luce e riscaldamento. All'alba, inizia un nuovo giorno, ma sulle spalle il peso della propria infelice condizione e la preoccupazione di quel che si mangerà a pranzo.
Lunedì 11, alle 9.00, torneranno in piazza Municipio. "Non ce ne andremo finché non avremo risposte", dicono.
Aggiornamenti, ore 10.20
Il consigliere regionale Giacinto Forte, contattato dai manifestanti, ha dato la sua piena disponibilità, sposando la causa dei disoccupati. "La situazione è difficile - ha affermato - bisogna trovare una soluzione il prima possibile. Sarò con loro lunedì mattina esprimendo il mio più totale interessamento".
Ormai sono sempre più numerosi coloro che si ritrovano da un giorno all'altro senza un impiego che fino a poco tempo fa aveva permesso loro una normale conduzione di vita. Sono operai di diverse aziende e di diversi ambiti, padri che non possono più garantire il minimo sostentamento ai propri figli. Vivono alla giornata senza contare sul domani, forse più vuoto del ieri. Disperati. Le storie di vita sono diverse, ma tutte accomunate dalla voglia di rimettersi in gioco in qualsiasi settore lavorativo, intrecciati dal comune grido "Vogliamo lavorare".
Tra loro c'è Giovanni, uno come gli altri. Ha una famiglia, disoccupato da cinque anni. Sua moglie necessita di cure mediche, ma non ha i soldi per affrontare tali spese, sebbene urgenti. Poi Giuseppe, Tommaso, Donato e tanti altri che, per ripararsi dal freddo in queste giornate di inverno, si rifugiano tra i corridoi dell'ospedale di città, dove è possibile contare su luce e riscaldamento. All'alba, inizia un nuovo giorno, ma sulle spalle il peso della propria infelice condizione e la preoccupazione di quel che si mangerà a pranzo.
Lunedì 11, alle 9.00, torneranno in piazza Municipio. "Non ce ne andremo finché non avremo risposte", dicono.
Aggiornamenti, ore 10.20
Il consigliere regionale Giacinto Forte, contattato dai manifestanti, ha dato la sua piena disponibilità, sposando la causa dei disoccupati. "La situazione è difficile - ha affermato - bisogna trovare una soluzione il prima possibile. Sarò con loro lunedì mattina esprimendo il mio più totale interessamento".