
La città
Detenuti, un progetto per il reinserimento lavorativo
Un incontro presso il Palazzo di città. Al via un corso di formazione per 12 detenuti
Altamura - sabato 1 giugno 2013
In Municipio è stato presentato il progetto per il reinserimento lavorativo di detenuti nell'ambito dell'Avviso Pubblico regionale (FSE - Fondo sociale europeo) per l'inclusione sociale. L'Ambito territoriale per la gestione associata dei Servizi sociali (Comuni di Altamura, Gravina, Poggiorsini, Santeramo) ha ottenuto fondi che sono stati destinati alla Casa circondariale di Altamura e da attuare tramite la cooperativa Auxilium per il progetto ''Florovivaista''. Sono intervenuti il sindaco Mario Stacca, la direttrice della Casa circondariale Caterina Acquafredda, il dirigente Francesco Faustino, il coordinatore dell'Ufficio di Piano Caterina Incampo, il direttore del Centro formazione Auxilium, Evangelista Tragni Matacchieri.
E' stata sottolineata l'importanza del reinserimento che è strettamente concatenato alla repressione. I detenuti stanno espiando la loro pena ed è fondamentale che con la reclusione assumano una presa di coscienza dei loro errori, commessi verso donne e bambini, e che abbiano la piena consapevolezza di dover rientrare nella società con una predisposizione diversa. Perché ciò avvenga, però, è necessario creare le condizioni che i detenuti non debbano nuovamente delinquere e ciò è possibile solo con una nuova prospettiva di vita.
A partire da giugno, 12 detenuti saranno impegnati per un anno in un progetto di reinserimento che prevede sia un corso di formazione che una parte pratica nell'area esterna dell'istituto di pena in modo da acquisire abilità e competenze da spendere in ambito lavorativo una volta che avranno scontato la pena. E' stato rivolto un ringraziamento a tutti i partner del progetto ed è stato sottolineato il notevole contributo al progetto offerto dalla dirigente Mariagiulia Bottalico, temporaneamente assente dal servizio, per l'esito positivo dell'avviso pubblico.
E' stata sottolineata l'importanza del reinserimento che è strettamente concatenato alla repressione. I detenuti stanno espiando la loro pena ed è fondamentale che con la reclusione assumano una presa di coscienza dei loro errori, commessi verso donne e bambini, e che abbiano la piena consapevolezza di dover rientrare nella società con una predisposizione diversa. Perché ciò avvenga, però, è necessario creare le condizioni che i detenuti non debbano nuovamente delinquere e ciò è possibile solo con una nuova prospettiva di vita.
A partire da giugno, 12 detenuti saranno impegnati per un anno in un progetto di reinserimento che prevede sia un corso di formazione che una parte pratica nell'area esterna dell'istituto di pena in modo da acquisire abilità e competenze da spendere in ambito lavorativo una volta che avranno scontato la pena. E' stato rivolto un ringraziamento a tutti i partner del progetto ed è stato sottolineato il notevole contributo al progetto offerto dalla dirigente Mariagiulia Bottalico, temporaneamente assente dal servizio, per l'esito positivo dell'avviso pubblico.