
Salute
Defibrillatori, quell'attimo prezioso che può salvare la vita
Prorogata la scadenza per il Decreto Balduzzi
Altamura - martedì 7 febbraio 2017
11.56
C'è tempo sino al prossimo 20 luglio per adempiere al Decreto Balduzzi sull'obbligo imposto ai centri sportivi di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico, lo strumento salva vita in caso di arresto cardiaco.
Proprio a conferma dell'importanza della presenza di un DAE in loco, il Governo italiano ha emanato un apposito decreto, il Decreto Balduzzi, sottoscritto dall'ex Ministro della Salute Renato Balduzzi, inerente nel dettaglio, alla dotazione e all'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di altri dispositivi salvavita e alla disciplina delle certificazioni sportive non agonistiche e amatoriali.
Secondo quanto sancito dal Decreto Balduzzi, le società sportive, sia dilettantistiche sia professionistiche, hanno l'obbligo di dotarsi di defibrillatori entro tempi stabiliti e in realtà più volte prorogati.
Il Decreto Balduzzi contiene anche specifiche linee guida inerenti alla dotazione e all'utilizzo di un defibrillatore e prevede, tra le altre cose, la presenza sul posto di personale formato all'utilizzo del DAE pronto a intervenire nel caso una persona venga colpita da arresto cardiaco. Il defibrillatore dovrà, inoltre, essere posizionato in un luogo facilmente accessibile, essere adeguatamente segnalato, e naturalmente dovrà essere perfettamente funzionante.
Oltre all'obbligo di legge per le società sportive professionistiche e non, il Decreto Balduzzi evidenzia, inoltre, l'opportunità di dotare di un defibrillatore semiautomatico anche centri sportivi, palestre, e tutti i luoghi che ospitano attività che interessano in un qualche modo l'apparato cardiocircolatorio. Sono per il momento escluse dell'obbligo di legge attività sportive a ridotto impegno cardiocircolatorio, come bocce, biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e simili.
Dal giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, però, l'entrata in vigore del Decreto Balduzzi per le società sportive dilettantistiche è stata prorogata ben 4 volte senza in realtà risolvere alcune criticità sollevate proprio dal mondo sportivo.
Il decreto pur concepito con i migliori propositi espone tuttavia i volontari sportivi ad un carico eccessivo di responsabilità. Per questo l'intero mondo del volontariato sportivo sta sollecitando da tempo una revisione della norma poiché se da una parte occorre incentivare la presenza dei defibrillatori, dall'altra occorre impostare meglio la formazione per i volontari chiamati al loro utilizzo. Inoltre, sempre il decreto Balduzzi, ha dei punti non chiari e di difficile interpretazione. Anzitutto manca un elenco preciso delle discipline sportive a cui si applica. E poi non si capisce bene come regolarsi nel caso di discipline out-door, quali ad esempio il ciclismo su strada e l'escursionismo.
La proroga quindi va salutata come un fatto positivo ma non ancora sufficiente.
Proprio a conferma dell'importanza della presenza di un DAE in loco, il Governo italiano ha emanato un apposito decreto, il Decreto Balduzzi, sottoscritto dall'ex Ministro della Salute Renato Balduzzi, inerente nel dettaglio, alla dotazione e all'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di altri dispositivi salvavita e alla disciplina delle certificazioni sportive non agonistiche e amatoriali.
Secondo quanto sancito dal Decreto Balduzzi, le società sportive, sia dilettantistiche sia professionistiche, hanno l'obbligo di dotarsi di defibrillatori entro tempi stabiliti e in realtà più volte prorogati.
Il Decreto Balduzzi contiene anche specifiche linee guida inerenti alla dotazione e all'utilizzo di un defibrillatore e prevede, tra le altre cose, la presenza sul posto di personale formato all'utilizzo del DAE pronto a intervenire nel caso una persona venga colpita da arresto cardiaco. Il defibrillatore dovrà, inoltre, essere posizionato in un luogo facilmente accessibile, essere adeguatamente segnalato, e naturalmente dovrà essere perfettamente funzionante.
Oltre all'obbligo di legge per le società sportive professionistiche e non, il Decreto Balduzzi evidenzia, inoltre, l'opportunità di dotare di un defibrillatore semiautomatico anche centri sportivi, palestre, e tutti i luoghi che ospitano attività che interessano in un qualche modo l'apparato cardiocircolatorio. Sono per il momento escluse dell'obbligo di legge attività sportive a ridotto impegno cardiocircolatorio, come bocce, biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e simili.
Dal giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, però, l'entrata in vigore del Decreto Balduzzi per le società sportive dilettantistiche è stata prorogata ben 4 volte senza in realtà risolvere alcune criticità sollevate proprio dal mondo sportivo.
Il decreto pur concepito con i migliori propositi espone tuttavia i volontari sportivi ad un carico eccessivo di responsabilità. Per questo l'intero mondo del volontariato sportivo sta sollecitando da tempo una revisione della norma poiché se da una parte occorre incentivare la presenza dei defibrillatori, dall'altra occorre impostare meglio la formazione per i volontari chiamati al loro utilizzo. Inoltre, sempre il decreto Balduzzi, ha dei punti non chiari e di difficile interpretazione. Anzitutto manca un elenco preciso delle discipline sportive a cui si applica. E poi non si capisce bene come regolarsi nel caso di discipline out-door, quali ad esempio il ciclismo su strada e l'escursionismo.
La proroga quindi va salutata come un fatto positivo ma non ancora sufficiente.