
Territorio
Consorzio di Bonifica: illegittimi gli avvisi di pagamento?
Giovedì un incontro in Regione per fare chiarezza
Altamura - martedì 24 giugno 2014
14.15
L'incontro è fissato per giovedì 26 giugno, tra l'assessore regionale Fabrizio Nardoni e i vertici del consorzio di bonifica Terre d'Apulia, l'ente deputato alla fornitura di servizi e alla gestione delle opere di supporto all'agricoltura. La vicenda prosegue sulla strada di una soluzione immediata, dato il malcontento manifestato da parte dei cittadini che hanno ricevuto le cartelle esattoriali. Tasse recepite come un ulteriore balzello iniquo e ingiustificato.
Dopo le precisazioni da Palazzo di città e la discussione durante una delle ultime sedute in Consiglio comunale, lunedì, 23 giugno, si è tenuto un incontro presso gli uffici dell'Assessorato regionale all'Agricoltura, al quale hanno partecipato il consigliere della regione Puglia, Michele Ventricelli, i consiglieri comunali Enzo Colonna, Rosa Melodia e Gino Loiudice e l'assessore comunale Mimmo Laterza. Al vaglio la parte tecnica degli avvisi di pagamento: il codice civile (art. 860), la legge regionale n. 4/2012, che assieme a sentenze di Cassazione, prevedono che il contributo può essere richiesto al proprietario solo quando l'opera di bonifica procura un beneficio concreto, specifico e diretto all'immobile in proprietà.
"Il problema – spiega il consigliere Enzo Colonna - si pone con immediata evidenza per i fabbricati urbani. A questo riguardo abbiamo ricordato cosa prevede l'art. 19 della legge regionale n. 4/2012 secondo cui "Non sono assoggettati a contributo di bonifica per lo scolo delle acque gli immobili situati in aree urbane servite da pubblica fognatura, a condizione che le relative acque trovino recapito nel sistema scolante del comprensorio di bonifica esclusivamente attraverso le opere e gli impianti di depurazione, ovvero non siano sversate nel sistema scolante del comprensorio di bonifica". Inoltre - Continua Colonna "Il contributo per lo scolo delle acque reflue che trovano recapito nel sistema scolante di bonifica esclusivamente attraverso le opere e gli impianti di depurazione è a carico dei soggetti gestori del servizio idrico integrato". E ancora, la vicenda riguarda anche terreni e immobili rurali che non beneficiano affatto, o beneficiano ben poco, delle opere e degli interventi del Consorzio di bonifica".
E Michele Ventricelli rincara la dose: "Abbiamo, insieme all'assessore comunale Laterza, sostenuto l'assoluta illegittimità degli avvisi emessi per gli immobili urbani che non possono essere tassati anche del contributo di bonifica in violazione della legge regionale e l'assenza di qualsivoglia beneficio specifico e diretto per gli immobili rurali".
Sul caso, è intervenuto anche il consigliere regionale Antonio Martucci, che evidenziando il costo del servizio che ammonterebbe a oltre 6 milioni e 200 mila euro a carico dei proprietari, aggiunge: "Ho già avuto modo a più riprese di evidenziare la cattiva gestione dei Consorzi, l'enorme costo che hanno sulle tasche dei cittadini e il totale abbandono in questi anni da parte della politica, che hanno consentito a questi 'carrozzoni' di reggersi per troppo tempo a spese dei cittadini. Ma quanto ci costano questi consorzi di bonifica?" chiede l'esponente regionale annunciando un incontro con i cittadini dell'area sud-barese e non solo, con particolare riferimento ai comuni di Altamura, Gravina, Santeramo, Gioia del Colle e Mottola per valutare nuovamente le azioni da intraprendere a tutela dei cittadini consumatori.
Dopo le precisazioni da Palazzo di città e la discussione durante una delle ultime sedute in Consiglio comunale, lunedì, 23 giugno, si è tenuto un incontro presso gli uffici dell'Assessorato regionale all'Agricoltura, al quale hanno partecipato il consigliere della regione Puglia, Michele Ventricelli, i consiglieri comunali Enzo Colonna, Rosa Melodia e Gino Loiudice e l'assessore comunale Mimmo Laterza. Al vaglio la parte tecnica degli avvisi di pagamento: il codice civile (art. 860), la legge regionale n. 4/2012, che assieme a sentenze di Cassazione, prevedono che il contributo può essere richiesto al proprietario solo quando l'opera di bonifica procura un beneficio concreto, specifico e diretto all'immobile in proprietà.
"Il problema – spiega il consigliere Enzo Colonna - si pone con immediata evidenza per i fabbricati urbani. A questo riguardo abbiamo ricordato cosa prevede l'art. 19 della legge regionale n. 4/2012 secondo cui "Non sono assoggettati a contributo di bonifica per lo scolo delle acque gli immobili situati in aree urbane servite da pubblica fognatura, a condizione che le relative acque trovino recapito nel sistema scolante del comprensorio di bonifica esclusivamente attraverso le opere e gli impianti di depurazione, ovvero non siano sversate nel sistema scolante del comprensorio di bonifica". Inoltre - Continua Colonna "Il contributo per lo scolo delle acque reflue che trovano recapito nel sistema scolante di bonifica esclusivamente attraverso le opere e gli impianti di depurazione è a carico dei soggetti gestori del servizio idrico integrato". E ancora, la vicenda riguarda anche terreni e immobili rurali che non beneficiano affatto, o beneficiano ben poco, delle opere e degli interventi del Consorzio di bonifica".
E Michele Ventricelli rincara la dose: "Abbiamo, insieme all'assessore comunale Laterza, sostenuto l'assoluta illegittimità degli avvisi emessi per gli immobili urbani che non possono essere tassati anche del contributo di bonifica in violazione della legge regionale e l'assenza di qualsivoglia beneficio specifico e diretto per gli immobili rurali".
Sul caso, è intervenuto anche il consigliere regionale Antonio Martucci, che evidenziando il costo del servizio che ammonterebbe a oltre 6 milioni e 200 mila euro a carico dei proprietari, aggiunge: "Ho già avuto modo a più riprese di evidenziare la cattiva gestione dei Consorzi, l'enorme costo che hanno sulle tasche dei cittadini e il totale abbandono in questi anni da parte della politica, che hanno consentito a questi 'carrozzoni' di reggersi per troppo tempo a spese dei cittadini. Ma quanto ci costano questi consorzi di bonifica?" chiede l'esponente regionale annunciando un incontro con i cittadini dell'area sud-barese e non solo, con particolare riferimento ai comuni di Altamura, Gravina, Santeramo, Gioia del Colle e Mottola per valutare nuovamente le azioni da intraprendere a tutela dei cittadini consumatori.