
La città
Chiesa di San Michele, la verità di Mario Stacca
L'ex sindaco si difende e punta il dito contro i dirigenti comunali
Altamura - venerdì 19 giugno 2015
10.14
Non si placano le polemiche in città dopo il crollo della chiesa rupestre di San Michele delle Grotte. Cittadini arrabbiati e delusi per un incidente abbondantemente previsto puntano il dito contro la passata amministrazione e le accuse sono dirette, soprattutto, all'ex primo cittadino imputato di indifferenza e inadempienza.
Parole contro cui lo stesso Mario Stacca si è difeso prima su facebook e poi ai microfoni di Altamuralife.
"Non voglio rispondere usando le vostre stesse parole volgari ed offensive: vi ripeto che il progetto è stato già finanziato dai "quei politici ",come li definite voi, già tre anni addietro. Cercate eventuali altre responsabilità – scrive Stacca sulla pagina social di Altamuralife - Questo vale per coloro che parlano senza conoscere gli atti ma anche per chi ha sempre seguito il progetto" conclude il primo cittadino.
Contattato telefonicamente l'ex sindaco di Altamura conferma di aver ricevuto numerosi solleciti dai responsabili del Museo, attuale custode della chiesa di San Michele delle Grotte, e di aver provveduto a finanziare il progetto di messa in sicurezza del sito: "L'amministrazione non poteva far altro che finanziare il progetto e l'ha fatto".
Risale infatti a marzo 2014 un atto di indirizzo da parte della giunta municipale (delibera n. 24 del 14 marzo 2014) con cui è stato approvato il progetto preliminare, su proposta dell'assessore ai lavori pubblici Domenico Matera Petrara, relativo alla "realizzazione di un sistema di contenimento con palificata, con ripristino delle condizioni minime di sicurezza per la fruizione della sede stradale".
Ad aprile del 2015 il progetto è stato approvato in via definitiva e i lavori di messa in sicurezza sono stati affidati, a seguito di gara, all'impresa edile "Paternoster Giuseppe e figli snc", che aveva presentato al comune l'offerta economicamente più vantaggiosa per un ammontare complessivo di circa 90.000 euro.
Lavori appaltati ma mai partiti per non si capisce bene quale ragione. Ragione che nemmeno l'ex primo cittadino conosce limitandosi a suggerire di cercare eventuali risposte nelle stanze dei dirigenti comunali o ancora meglio presso la Soprintendenza per i beni archeologici di Bari.
"Piuttosto che fare polemiche e offendere – prosegue Stacca – bisogna approfondire il ruolo della dirigenza comunale a cui spetta il compito di completare le procedure di gara e avviare i lavori".
Intanto, con molta probabilità, le prime risposte arriveranno martedì, giorno in cui i responsabili della Soprintendenza effettueranno un sopralluogo congiunto con i dirigenti comunali e i rappresentanti della Abcm prima di esprimere un parere riguardo la questione.
Un panorama che necessita di chiarezza e di approfondimenti validi e di cui si attendono successive evoluzioni.
(a cura di Maria Caterina Viscanti)
Parole contro cui lo stesso Mario Stacca si è difeso prima su facebook e poi ai microfoni di Altamuralife.
"Non voglio rispondere usando le vostre stesse parole volgari ed offensive: vi ripeto che il progetto è stato già finanziato dai "quei politici ",come li definite voi, già tre anni addietro. Cercate eventuali altre responsabilità – scrive Stacca sulla pagina social di Altamuralife - Questo vale per coloro che parlano senza conoscere gli atti ma anche per chi ha sempre seguito il progetto" conclude il primo cittadino.
Contattato telefonicamente l'ex sindaco di Altamura conferma di aver ricevuto numerosi solleciti dai responsabili del Museo, attuale custode della chiesa di San Michele delle Grotte, e di aver provveduto a finanziare il progetto di messa in sicurezza del sito: "L'amministrazione non poteva far altro che finanziare il progetto e l'ha fatto".
Risale infatti a marzo 2014 un atto di indirizzo da parte della giunta municipale (delibera n. 24 del 14 marzo 2014) con cui è stato approvato il progetto preliminare, su proposta dell'assessore ai lavori pubblici Domenico Matera Petrara, relativo alla "realizzazione di un sistema di contenimento con palificata, con ripristino delle condizioni minime di sicurezza per la fruizione della sede stradale".
Ad aprile del 2015 il progetto è stato approvato in via definitiva e i lavori di messa in sicurezza sono stati affidati, a seguito di gara, all'impresa edile "Paternoster Giuseppe e figli snc", che aveva presentato al comune l'offerta economicamente più vantaggiosa per un ammontare complessivo di circa 90.000 euro.
Lavori appaltati ma mai partiti per non si capisce bene quale ragione. Ragione che nemmeno l'ex primo cittadino conosce limitandosi a suggerire di cercare eventuali risposte nelle stanze dei dirigenti comunali o ancora meglio presso la Soprintendenza per i beni archeologici di Bari.
"Piuttosto che fare polemiche e offendere – prosegue Stacca – bisogna approfondire il ruolo della dirigenza comunale a cui spetta il compito di completare le procedure di gara e avviare i lavori".
Intanto, con molta probabilità, le prime risposte arriveranno martedì, giorno in cui i responsabili della Soprintendenza effettueranno un sopralluogo congiunto con i dirigenti comunali e i rappresentanti della Abcm prima di esprimere un parere riguardo la questione.
Un panorama che necessita di chiarezza e di approfondimenti validi e di cui si attendono successive evoluzioni.
(a cura di Maria Caterina Viscanti)