
Eventi e cultura
"Cava Pontrelli, le ragioni di una attesa"
Per la prima volta un faccia a faccia pubblico tra le parti. Parola chiave: esproprio
Altamura - martedì 11 dicembre 2012
18.50
"Esproprio" è stata la parola chiave approvata a più voci all'incontro tenutosi ieri sul tema della Cava dei dinosauri. Un faccia a faccia tra tutte le parti chiamate in causa organizzato dagli spiraglini (con la presidenza di Michele Lospalluto) nell'ambito della rassegna culturale "Solchi". Rappresentanti delle istituzioni e della proprietà per la prima volta, dopo tredici anni, si sono aperti al confronto pubblico, moderato dal giornalista Onofrio Bruno, ognuno per le proprie competenze.
"Le ragioni di un'attesa", lunga e inaccettabile, sono andate perse tra i meandri degli interventi. Non ci sono ragioni infatti che tengano, ed ora, "senza ma e senza se" bisogna partire da un dato di fatto: il 30 novembre scorso il soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia Luigi La Rocca ha trasmesso al Ministero il procedimento per l'esproprio. Una notizia che lo stesso Vincenzo Fiore (amministratore unico della "Valle dei dinosauri s.r.l.") ha dovuto incassare seduta stante. Di rimbalzo al concetto di tutela del patrimonio artistico, Vincenzo Fiore sottolineava la tutela del diritto di proprietà, convalidato da un'autorizzazione regionale all'attività di estrazione ottenuta per nove anni (fino al 2007). Un dato forse avvallato dal vincolo imposto nell'agosto del 2000.
Non è stata resa ancora nota la stima del sito, ma siamo sulla buona strada per poter percepire più vicina una concreta conclusione del primo capitolo "Cava". Le due interrogazioni parlamentari avanzate dall'onorevole Pino Pisicchio, presente all'incontro, sono state certo uno sprono verso la risoluzione del caso Cava Pontrelli. "Bisogna innanzitutto acquisire il bene", ha affermato l'assessore Barbanente che, dal canto suo, ha sbandierato la disposizione da parte della Regione di 1milione di euro, fondi che potrebbero incrementare, ma che non hanno trovato finora applicazione per la mancanza di un accordo di programma e per la mancanza del presupposto primo: l'acquisizione del bene appunto.
Ad ogni modo, l'attesa ora è dirottata verso i tempi di risposta del Ministero, non definiti. Ma a ripagare del tempo andato sarà la conseguente promozione del territorio ravvisata dall'architetto Giacomo Garziano (Nio Architecten di Rotterdam) e dal consulente finanziario Nicola Cozzoli. Numerose le immagini trasmesse di quel che potrebbe essere la Cava in un progetto del parco archeologico, con centri ricerche, musei paleontologici, parcheggi esterni e parco giurassico. Una favorevole eco che risuonerebbe in tutta Europa anche per il Parco dell'Alta Murgia, come ha evidenziato Cesare Veronico. In questo percorso, quale la strada indicata dal Sindaco? "Rendere fruibile il sito è una priorità, un sogno - ha affermato – che potrebbe realizzarsi anche in tempi brevissimi". E l'accento lo ha posto sul ruolo da protagonista che la proprietà deve rivestire in questa vicenda.
Ma il sogno, delineato a chiare lettere nel manifesto del movimento "Spiragli" (riportato integralmente nel Box approfondimenti), è stato trasmesso dall'analisi dello studioso Oronzo Simone (Sigea Sezione Puglia): immagini del patrimonio geologico altamurano, dal valore inestimabile, che segnano e cantano una storia non scritta, la nostra.
"Le ragioni di un'attesa", lunga e inaccettabile, sono andate perse tra i meandri degli interventi. Non ci sono ragioni infatti che tengano, ed ora, "senza ma e senza se" bisogna partire da un dato di fatto: il 30 novembre scorso il soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia Luigi La Rocca ha trasmesso al Ministero il procedimento per l'esproprio. Una notizia che lo stesso Vincenzo Fiore (amministratore unico della "Valle dei dinosauri s.r.l.") ha dovuto incassare seduta stante. Di rimbalzo al concetto di tutela del patrimonio artistico, Vincenzo Fiore sottolineava la tutela del diritto di proprietà, convalidato da un'autorizzazione regionale all'attività di estrazione ottenuta per nove anni (fino al 2007). Un dato forse avvallato dal vincolo imposto nell'agosto del 2000.
Non è stata resa ancora nota la stima del sito, ma siamo sulla buona strada per poter percepire più vicina una concreta conclusione del primo capitolo "Cava". Le due interrogazioni parlamentari avanzate dall'onorevole Pino Pisicchio, presente all'incontro, sono state certo uno sprono verso la risoluzione del caso Cava Pontrelli. "Bisogna innanzitutto acquisire il bene", ha affermato l'assessore Barbanente che, dal canto suo, ha sbandierato la disposizione da parte della Regione di 1milione di euro, fondi che potrebbero incrementare, ma che non hanno trovato finora applicazione per la mancanza di un accordo di programma e per la mancanza del presupposto primo: l'acquisizione del bene appunto.
Ad ogni modo, l'attesa ora è dirottata verso i tempi di risposta del Ministero, non definiti. Ma a ripagare del tempo andato sarà la conseguente promozione del territorio ravvisata dall'architetto Giacomo Garziano (Nio Architecten di Rotterdam) e dal consulente finanziario Nicola Cozzoli. Numerose le immagini trasmesse di quel che potrebbe essere la Cava in un progetto del parco archeologico, con centri ricerche, musei paleontologici, parcheggi esterni e parco giurassico. Una favorevole eco che risuonerebbe in tutta Europa anche per il Parco dell'Alta Murgia, come ha evidenziato Cesare Veronico. In questo percorso, quale la strada indicata dal Sindaco? "Rendere fruibile il sito è una priorità, un sogno - ha affermato – che potrebbe realizzarsi anche in tempi brevissimi". E l'accento lo ha posto sul ruolo da protagonista che la proprietà deve rivestire in questa vicenda.
Ma il sogno, delineato a chiare lettere nel manifesto del movimento "Spiragli" (riportato integralmente nel Box approfondimenti), è stato trasmesso dall'analisi dello studioso Oronzo Simone (Sigea Sezione Puglia): immagini del patrimonio geologico altamurano, dal valore inestimabile, che segnano e cantano una storia non scritta, la nostra.