
La città
Cancelli chiusi al Campo Cagnazzi
La struttura non potrà ospitare le gare di campionato. Cosa fare ora?
Altamura - venerdì 12 luglio 2013
11.28
Era inevitabile, date le premesse. Cancelli chiusi al campo Cagnazzi. Più volte la Federazione Calcio aveva concesso deroghe, nonostante diffide inviate al Comune di Altamura che evidenziavano le condizioni fatiscenti della struttura sportiva. Ora, non se può più. Il campo non può ospitare le gare ufficiali di campionato. La comunicazione è stata data dall'amministrazione alle associazioni calcistiche altamurane chiamate all'appello presso il Palazzo di città lo scorso martedì, 9 luglio.
E ora? Un dato di fatto: il campo va restaurato. Ci sarebbero 150mila euro a disposizione per gli interventi, fondi derivanti dal rendiconto della gestione del 2012 chiuso con un avanzo di 470mila euro. Ma queste cifre non sono effettivamente utilizzabili prima dell'approvazione del bilancio di previsione dell'anno 2013. Quanto tempo ancora, dunque, deve passare affinché sia risolta una situazione nota già da più anni? A tali tempi della macchina amministrativa, se ne aggiungono altri: dopo l'approvazione del bilancio (che con la fortuna del caso potrebbe arrivare tra settembre o ottobre), bisognerà pianificare, presentare ed espletare una gara d'appalto. E comunque, la cifra potrà permettere interventi di restauro degli spogliatoi della struttura. Il campo presenta anche altre anomalie evidenziate dalla stessa FIGC: errata perimetrazione del terreno di gioco con linee troppo vicine a recinzioni e muretti e dunque fonte di potenziale pericolo per gli atleti, la presenza di materiali superflui nelle aree per destinazioni, la necessità di verificare la stabilità e la rispondenza alle norme di sicurezza delle recinzioni verticali dietro la porta del lato Est (via Petrarca), la necessità di sostituire le panchine e riposizionarle a distanza idonea dal terreno di gioco. Lavori che potranno essere attuati se va in porto un finanziamento chiesto al Ministero. Altra parentesi: gli interventi effettuati per il ripristino degli spogliatoi (qualora fossero attuati con le somme ricavate dall'avanzo di gestione), potrebbero poi compromettere l'esito dell'istanza al finanziamento?
A preoccupare le società calcistiche non sono solo questi problemi burocratici. C'è l'impellenza, dettata dai termini di scadenza, di presentare (entro il 25 luglio appunto) la comunicazione al Comitato regionale della FIGC della disponibilità di un campo da gioco al fine di concludere l'iscrizione ai campionati. "Dove andare dunque?". Si chiede Giuseppe Clemente, direttore di Ultrattivi. Stadio D'Angelo? No, il campo può essere utilizzato solo da due squadre, e attualmente è appannaggio della Sporting Altamura e della Fortis Murgia. Strutture private? I costi sarebbero più alti, si passerebbe da un ticket di 25 euro a un prezzo di 100 euro a partita. Non si esclude la possibilità che il Comune firmi una convenzione con i privati. Ma sarebbero d'uopo tempi da record e una cronistoria dei fatti politici ricorda la mancata attitudine della amministrazione a mettere in atto soluzioni tempestive.
E ora? Un dato di fatto: il campo va restaurato. Ci sarebbero 150mila euro a disposizione per gli interventi, fondi derivanti dal rendiconto della gestione del 2012 chiuso con un avanzo di 470mila euro. Ma queste cifre non sono effettivamente utilizzabili prima dell'approvazione del bilancio di previsione dell'anno 2013. Quanto tempo ancora, dunque, deve passare affinché sia risolta una situazione nota già da più anni? A tali tempi della macchina amministrativa, se ne aggiungono altri: dopo l'approvazione del bilancio (che con la fortuna del caso potrebbe arrivare tra settembre o ottobre), bisognerà pianificare, presentare ed espletare una gara d'appalto. E comunque, la cifra potrà permettere interventi di restauro degli spogliatoi della struttura. Il campo presenta anche altre anomalie evidenziate dalla stessa FIGC: errata perimetrazione del terreno di gioco con linee troppo vicine a recinzioni e muretti e dunque fonte di potenziale pericolo per gli atleti, la presenza di materiali superflui nelle aree per destinazioni, la necessità di verificare la stabilità e la rispondenza alle norme di sicurezza delle recinzioni verticali dietro la porta del lato Est (via Petrarca), la necessità di sostituire le panchine e riposizionarle a distanza idonea dal terreno di gioco. Lavori che potranno essere attuati se va in porto un finanziamento chiesto al Ministero. Altra parentesi: gli interventi effettuati per il ripristino degli spogliatoi (qualora fossero attuati con le somme ricavate dall'avanzo di gestione), potrebbero poi compromettere l'esito dell'istanza al finanziamento?
A preoccupare le società calcistiche non sono solo questi problemi burocratici. C'è l'impellenza, dettata dai termini di scadenza, di presentare (entro il 25 luglio appunto) la comunicazione al Comitato regionale della FIGC della disponibilità di un campo da gioco al fine di concludere l'iscrizione ai campionati. "Dove andare dunque?". Si chiede Giuseppe Clemente, direttore di Ultrattivi. Stadio D'Angelo? No, il campo può essere utilizzato solo da due squadre, e attualmente è appannaggio della Sporting Altamura e della Fortis Murgia. Strutture private? I costi sarebbero più alti, si passerebbe da un ticket di 25 euro a un prezzo di 100 euro a partita. Non si esclude la possibilità che il Comune firmi una convenzione con i privati. Ma sarebbero d'uopo tempi da record e una cronistoria dei fatti politici ricorda la mancata attitudine della amministrazione a mettere in atto soluzioni tempestive.