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Assistenza domiciliare, è ancora emergenza per le famiglie

Dopo l'incontro in Regione Conca attacca: "Commissariare l'ufficio di piano se non ci saranno miglioramenti"

Eppure sembrava essere arrivata la soluzione finale con l'aumento delle ore di assistenza da due a quattro deciso con l'ufficio di piano di Altamura nel mese di ottobre.
Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, continuano i disservizi per i disabili e le loro famiglie. Difficoltà che sono state ribadite nel corso dell'incontro promosso dal consigliere regionale Mario Conca e svoltosi con la dirigente regionale al welfare, per parlare appunto del servizio di assistenza domiciliare rivolto alle persone con disabilità.

Un lungo elenco di difficoltà quotidiane sviscerate da mamme e responsabili di associazioni dinanzi ai dirigenti regionali. Assenti, a quanto pare ingiustificati, i dirigenti dell'Ufficio di Piano di Altamura comune capofila dell'Ambito e gestore del piano sociale di zona.
"Nonostante mi fossi preoccupato di informarli personalmente nei giorni precedenti - fa sapere il consigliere pentastellato - gli amministratori locali dell'ambito di Gravina, Altamura, Santeramo e Poggiorsini convocati per l'occasione dalla Regione, non si sono presentati. L'unico a partecipare, è stato il sindaco di Gravina, Alesio Valente accompagnato dal vice sindaco Gino Lorusso. L'ufficio di piano di Altamura ci ha praticamente "bidonati". Il fatto è grave perché la dottoressa Incampo e il sindaco Giacinto Forte sono i rappresentanti del Comune capofila."
"A questi ultimi – incalza Conca - le associazioni, le famiglie e gli altri amministratori avrebbero infatti voluto rivolgere domande per cercare di risolvere le tantissime criticità che stanno avendo ricadute negative sulle famiglie con figli affetti da disabilità".

Non tutto è perso, però.
A quanto pare, a raccogliere le lamentele delle famiglie ci ha pensato la dottoressa Candela, dirigente dell'ufficio regionale decisa a sollecitare l'ufficio di Piano per "stigmatizzare un modo di agire autoritario, non condiviso e certamente poco sensibile verso chi vive una condizione di disagio".
"Sono emerse delle incongruenze - prosegue Conca - relativamente alle informazioni che gli uffici di ambito hanno dato alle famiglie, in quanto, a detta della Candela, è possibile abbinare le ore assegnate per i centri diurni con quelle necessarie per l'assistenza domiciliare. Si è parlato anche del Pai, piano di assistenza individuale, e quindi la Candela, oltre che scrivere all'ufficio d'ambito, scriverà all'Asl per chiedere di prendere in carico i pazienti. La dirigente del welfare ci ha detto che ci sono fondi relativi ai trattamenti psichiatrici che non vengono utilizzati dall'ufficio di piano e che potrebbero rimpinguare le esigue risorse assegnate al SAD e ci ha inoltre informati del fatto che i buoni servizio non potranno sostituire l'assistenza domiciliare, ma andranno ad integrare l'offerta alle famiglie".

E intanto con l'arrivo del nuovo anno saranno ridotte le ore di assistenza da quattro a una, così come fu deciso lo scorso 5 novembre nell'incontro tenutosi a Gravina, con l'aggravante che il catalogo multimediale dei buoni predisposto dalla Regione non è ancora andato a regime.

"Pertanto non è azzardato paventare un ulteriore peggioramento della situazione già ridotta ai minimi termini - conclude Conca - ho chiesto alla Candela di essere perentoria nei termini e se le cose non dovessero migliorare chiederò il commissariamento dell'ufficio di piano perché non è ammissibile che le incapacità amministrative complichino la quotidianità delle persone."
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