
La città
“Asini in agricoltura”:un bene mafioso diventa sociale
Il progetto nell’ambito di “Libera il bene”
Altamura - venerdì 8 agosto 2014
09.00
Un bene confiscato alla criminalità e donato alla collettività come occasione di inclusione e di opportunità occupazionale.
Con la firma del contratto d'appalto presso Palazzo di Città sono iniziati i lavori per gli ''Asini in Agricoltura: gli ultimi della classe al servizio della ricerca e dello sviluppo del territorio murgiano'', il progetto di ristrutturazione, riconversione e gestione di un bene confiscato alla criminalità organizzata, nella fattispecie un fabbricato rurale e un fondo rustico ubicati in località Graviscella.
Il progetto dell'Amministrazione Comunale era stato candidato al bando "Libera il bene", che prevede il riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità, ed era stato ammesso al finanziamento della Regione Puglia. Sviluppato su un fondo della superficie di 111.678 mq, con accesso dalla strada provinciale "La Tarantina", il progetto intende promuovere l'allevamento dell'asino, nei suoi molteplici usi: non solo alimentare, ma anche terapeutico e didattico, e prevede anche l'uso agricolo dei terreni per la produzione di olio biologico e leguminose. Inoltre all'olivicoltura, tramite la pratca della "consociazione", si affiancherà la coltivazione della lenticchia di Altamura come nuova tipologia di prodotto tipico.
La presenza in Altamura di una casa circondariale, inoltre, permette concretamente di ipotizzare, con la collaborazione degli Uffici dell'Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia di Bari e Matera, l'attivazione di interventi di giustizia riparativa ed esperienze laboratoriali sperimentali in carcere.
Il bando, varato dalla Regione nel 2010, prevedeva una valutazione per "step", in base ai profili di unicità e ricaduta sociale dei progetti. Tredici le istanze ritenute ammissibili, tra cui quella del comune di Altamura. Cofinanziato dal Comune con una cifra pari a 83 mila euro, è stato sostenuto dalla Regione con un importo pari a 750 mila euro.
Con la firma del contratto d'appalto presso Palazzo di Città sono iniziati i lavori per gli ''Asini in Agricoltura: gli ultimi della classe al servizio della ricerca e dello sviluppo del territorio murgiano'', il progetto di ristrutturazione, riconversione e gestione di un bene confiscato alla criminalità organizzata, nella fattispecie un fabbricato rurale e un fondo rustico ubicati in località Graviscella.
Il progetto dell'Amministrazione Comunale era stato candidato al bando "Libera il bene", che prevede il riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità, ed era stato ammesso al finanziamento della Regione Puglia. Sviluppato su un fondo della superficie di 111.678 mq, con accesso dalla strada provinciale "La Tarantina", il progetto intende promuovere l'allevamento dell'asino, nei suoi molteplici usi: non solo alimentare, ma anche terapeutico e didattico, e prevede anche l'uso agricolo dei terreni per la produzione di olio biologico e leguminose. Inoltre all'olivicoltura, tramite la pratca della "consociazione", si affiancherà la coltivazione della lenticchia di Altamura come nuova tipologia di prodotto tipico.
La presenza in Altamura di una casa circondariale, inoltre, permette concretamente di ipotizzare, con la collaborazione degli Uffici dell'Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia di Bari e Matera, l'attivazione di interventi di giustizia riparativa ed esperienze laboratoriali sperimentali in carcere.
Il bando, varato dalla Regione nel 2010, prevedeva una valutazione per "step", in base ai profili di unicità e ricaduta sociale dei progetti. Tredici le istanze ritenute ammissibili, tra cui quella del comune di Altamura. Cofinanziato dal Comune con una cifra pari a 83 mila euro, è stato sostenuto dalla Regione con un importo pari a 750 mila euro.