
La città
Anche Altamura oggi celebra il Centenario della battaglia di Caporetto. Flash Mob Bande/Fanfare
Si ricorda la storia con le note del 7° Reggimento Bersaglieri
Altamura - martedì 24 ottobre 2017
In tantissime città italiane martedì 24 ottobre dalle ore 19.00 alle 20.00 tutti i complessi musicali militari della Forza Armata eseguano "Il Silenzio fuori di ordinanza".
Anche Altamura ha risposto presente.
La commemorazione si svolgerà questa sera con inizio alle ore 19.00 da Piazza Zanardelli sino a Piazza Duomo. La cerimonia, su invito dello Stato Maggiore dell'Esercito – X Reparto Affari Generali, sarà impreziosita dalla fanfara del 7° Reggimento Bersaglieri, che si esibirà con il suo repertorio. Saranno presenti autorità civili e una rappresentanza militare.
Un momento importante per una celebrazione di un evento che ha segnato la storia della nostra patria, una storia che sarà raccontata con le note del 7° Reggimento Bersaglieri.
Forse in pochi ricorderanno che la battaglia di Caporetto o dodicesima battaglia dell'Isonzo, fu la più grave disfatta delle truppe italiane. E quest'anno, nel 2017, sono trascorsi ben 100 anni da quella famosa vicenda. Sinonimo di sconfitta collettiva, Caporetto implica però anche il Piave e Vittorio Veneto. Significa infatti sconfitta seguita da una riscossa: una situazione in cui gli italiani riescono a tirar fuori il meglio del loro carattere.
Per celebrare questa ricorrenza, saranno tante le iniziative messe in campo, locali e nazionali, a carattere storico, artistico e culturale. E' prevista addirittura l'uscita di un film, o meglio un docufilm, a metà fra il documentario e il film-saggio. L'idea parte dalla constatazione che Caporetto è un evento storico ma anche simbolico, dato che da allora le "Caporetto" nazionali si sono susseguite in molti diversi campi: istituzionale, economico, politico, sportivo.
Le dimensioni del disastro erano difficilmente contestabili. Lo schieramento italiano rotto sull'alto Isonzo, nei pressi appunto di Kobarid, e aggirato da un'audace e innovativa manovra degli austro-tedeschi. La sorpresa, il panico, le catene di comando saltate insieme al sistema di comunicazioni. Un'intera armata dissolta, la fuga e lo sbandamento di molte unità. Un terrificante bilancio di perdite: 10.000 kmq di territorio abbandonati, 40.000 fra morti e feriti, 300.000 prigionieri, un numero ancora maggiore di sbandati da recuperare e riequipaggiare, 600.000 profughi civili, quantità enormi di materiali perduti, compresa buona parte dell'artiglieria pesante. E su tutto il rischio che le forze armate non fossero più in grado di combattere, il timore che un collasso così grave potesse aprire la strada a un esito rivoluzionario alla maniera russa.
Solo il 9 novembre il generale Cadorna riuscì a portare a compimento l'ultima e la più riuscita delle sue manovre: lo schieramento difensivo sulla linea del Piave di quanto restava dell'esercito italiano.
Anche Altamura ha risposto presente.
La commemorazione si svolgerà questa sera con inizio alle ore 19.00 da Piazza Zanardelli sino a Piazza Duomo. La cerimonia, su invito dello Stato Maggiore dell'Esercito – X Reparto Affari Generali, sarà impreziosita dalla fanfara del 7° Reggimento Bersaglieri, che si esibirà con il suo repertorio. Saranno presenti autorità civili e una rappresentanza militare.
Un momento importante per una celebrazione di un evento che ha segnato la storia della nostra patria, una storia che sarà raccontata con le note del 7° Reggimento Bersaglieri.
Forse in pochi ricorderanno che la battaglia di Caporetto o dodicesima battaglia dell'Isonzo, fu la più grave disfatta delle truppe italiane. E quest'anno, nel 2017, sono trascorsi ben 100 anni da quella famosa vicenda. Sinonimo di sconfitta collettiva, Caporetto implica però anche il Piave e Vittorio Veneto. Significa infatti sconfitta seguita da una riscossa: una situazione in cui gli italiani riescono a tirar fuori il meglio del loro carattere.
Per celebrare questa ricorrenza, saranno tante le iniziative messe in campo, locali e nazionali, a carattere storico, artistico e culturale. E' prevista addirittura l'uscita di un film, o meglio un docufilm, a metà fra il documentario e il film-saggio. L'idea parte dalla constatazione che Caporetto è un evento storico ma anche simbolico, dato che da allora le "Caporetto" nazionali si sono susseguite in molti diversi campi: istituzionale, economico, politico, sportivo.
Le dimensioni del disastro erano difficilmente contestabili. Lo schieramento italiano rotto sull'alto Isonzo, nei pressi appunto di Kobarid, e aggirato da un'audace e innovativa manovra degli austro-tedeschi. La sorpresa, il panico, le catene di comando saltate insieme al sistema di comunicazioni. Un'intera armata dissolta, la fuga e lo sbandamento di molte unità. Un terrificante bilancio di perdite: 10.000 kmq di territorio abbandonati, 40.000 fra morti e feriti, 300.000 prigionieri, un numero ancora maggiore di sbandati da recuperare e riequipaggiare, 600.000 profughi civili, quantità enormi di materiali perduti, compresa buona parte dell'artiglieria pesante. E su tutto il rischio che le forze armate non fossero più in grado di combattere, il timore che un collasso così grave potesse aprire la strada a un esito rivoluzionario alla maniera russa.
Solo il 9 novembre il generale Cadorna riuscì a portare a compimento l'ultima e la più riuscita delle sue manovre: lo schieramento difensivo sulla linea del Piave di quanto restava dell'esercito italiano.