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AIP, si getta acqua sul fuoco

Il Comune spegne le polemiche con una nota. La Asl ha inviato una missiva ai Comuni interessati

Si getta acqua sul fuoco, ora che le graduatorie sono fatte, ora che tutti hanno parlato. Troppe le dita puntate contro i diversi soggetti che hanno operato nel progetto AIP (Assistenza indiretta personalizzata). Quasi tre anni di ritardo per pubblicare una graduatoria che ha dichiarato 325 persone gravemente non autosufficienti in famiglie con difficoltà economiche meritevoli del finanziamento. Altre 53 sono invece le richieste ritenute non ammissibili.

Arriva oggi un comunicato dal Palazzo di città, fondamentalmente per spegnere le polemiche nate intorno al caso, e che segue una missiva che la Asl ha inviato ai Comuni interessati.

Ma facciamo un passo indietro partendo dalla domanda cardine: dove sono da ricercarsi le responsabilità? La Regione, dopo aver dettato i tempi del bando del 2010, ha, nel corso dei mesi passati, dapprima sollecitato e poi diffidato ufficialmente il Comune di Altamura, capofila dell'Ambito territoriale che include anche le città di Gravina, Santeramo e Poggiorsini.

Il 15 gennaio 2013 la Regione decide il commissariamento del progetto chiedendo al Sindaco Stacca un'indicazione sul nome. Con il decreto n. 11, Stacca nomina come commissario ad acta Giulia Bottalico, dirigente Settore Servizi sociali del Comune di Altamura. Nello stesso documento si precisa che "l'istruttoria è stata curata da Cilifrese (dipendente Comune di Gravina) e Macella (dipendente Comune di Santeramo). Chiamati in causa, Cilifrese e Macella rispediscono le accuse al mittente. Segue un'intervista su Altamuralife al primo cittadino che nell'occasione fa menzione dell'Ente Asl che a sua volta ha notificato l'ultima Uvm (valutazione medica) il 5 febbraio, ben oltre i termini stabiliti. Nel frattempo, una nota protocollata presso gli uffici regionali, a firma del dirigente dell'ufficio regionale di Programmazione sociale, Costanza Moreo, decreta come "privo di efficacia" il provvedimento precedente – di giunta regionale - con cui si dava atto della nomina del commissario ad acta.

La storia, a questo punto, avrebbe potuto anche essere ritenuta conclusa. Ma così non è andata. La Asl non ha digerito le parole dettate dal Sindaco nel discorso tenuto ai nostri microfoni e ha inviato una missiva ai Comuni interessati nella quale ha spiegato l'iter percorso in questi tempi. "Una procedura complessa". Secondo indiscrezioni, a giugno 2012 la graduatoria sarebbe stata già pronta, ma all'appello sarebbero mancati tre casi che non rientravano nel nostro ambito territoriale. La ricerca e la valutazione di tali istanze ha richiesto ulteriori impegni lavorativi e tempi più lunghi. Ed ecco "caduto a fagiolo" il comunicato dal Palazzo di città: "Da una attenta analisi delle varie spiegazioni fornite da tutti gli Enti interessati alla formulazione delle graduatorie AIP, è emerso a chiare lettere che il ritardo nella stesura delle stesse è dipesa unicamente dalla necessità di rispettare le varie procedure. Procedure fatte e composte da vari step, l'uno legato all'altro, senza possibilità di frazionamento alcuno".

A queste righe segue il formale ringraziamento agli Enti che hanno contribuito al completamento delle procedure. "E pace a tutti gli uomini di buona volontà".
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